Expectations

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Cause I've been waiting all night
Waiting for you to warm me up.

————

«Non conosco nessuno...»

«Nemmeno loro conoscono te.»

Le lancio un'occhiata sinistra che le strappa un sorriso con il quale non vado d'accordo. Mi volto nuovamente verso il finestrino, ma non lascio andare la sua mano.

«É diverso, voi vi conoscete da... sempre direi.» Ad un certo punto, si smette di calcolare una vita.

«Camila,» non mi sfugge il sospiro greve ma trattenuto, «te l'ho già detto un milione di volte. Sono tutte persone alla mano, di cultura. Non devi preoccuparti di loro.»

«Non mi preoccupo di loro, mi preoccupo di me.» Sussurro, e mentre stringo i pugni incappo nella sua mano come una lepre in trappola.

Terry scuote il mio stesso brivido, restituendolo al mio palmo: «Tu sei splendida, di che parli?»

Stavolta il mio sguardo é molto più ammansito. Si, sono un animale in trappola, ma a volte una gabbia é più sicura di un bosco: qui sai di cosa morirai.

«Non sono abituata a fare una buona impressione. Solitamente mi limito a non piacere alle persone.» Incasso le spalle con spassionata ironia. Terry ride di buon gusto, ma non nega. Alla fine, é lo stesso motivo per cui mi ha guardato in mezzo alla gente quel sabato sera, quasi sei mesi fa: perché non compiacevo nessuno. "Le cravatte sono uguali sia per i camerieri che per i manager," le dissi e lei mi chiese di uscire.

«D'accordo, ma sarà difficile stavolta.» Sembra quasi intimorita di deludere il mio sarcasmo, ma ho aspetti peggiori di me che potrebbe deludere.

«Ah si, come mai?» Osservo attentamente la sua espressione per capire se la sua sia compiacenza o sincerità.

«Beh... Ok, allora. Dinah e Normani si conoscano da tutta la vita e stanno insieme anche da più tempo, se possibile. Sono una la fotocopia dell'altra. Adorano il sarcasmo e non si scandalizzano di brutte battute. Nemmeno delle peggiori, tipo le tue.» La colpisco gentilmente, occhieggiando non perda di vista la strada. «No, davvero. Non c'è modo di offenderle. Il che é il bello della nostra amicizia fin dai tempi del collage.»

«Devono ancora sentire le mie barzellette.»

«Ti prego, no.» Ridacchiamo. Abbasso leggermente la radio, mentre Terry aziona i tergicristalli per spazzare via le perle di pioggia fina.

«Per quanto riguarda Ally, é sempre stata la nostra mamma, anche quando non ne volevamo una, avevamo sempre bisogno di lei. É così gentile che non ha mai trovato di cattivo gusto neppure le più stronze del collage. Ha sempre una buona parola per tutti, figurati per te.»

«Dai per scontato che io non sia una stronza.» Mugolo attraverso le sue dita, baciando il dorso della sua mano.

«Oh si che lo sei, ma sei una stronza carina.»

«Touché.» Le concedo una risata, prima di tornare a focalizzarmi sulla strada davanti a noi. Mi piace ascoltare la sua voce mentre il mondo ci scivola alle spalle.

«Poi c'è Laila. Di lei non so dirti molto, per noi é sempre stata solo la fidanzatina perfetta. Organizza delle feste molto curate, ha rinunciato a quasi tutto pur di stare con Lauren.»

C'è sempre un momento in cui siamo attirati da una fonte senza conoscerne il mito e allo stesso modo la mia voce fa eco senza ragione ma con devozione: «Lauren.»

«Si, Lauren. Lei é... Pff. Lei é lei.» Scuote la testa ma sorridendo affettuosamente; sembra sia un bene non avere parole.

«Lei é... cosa?» Indago gli angoli della sua bocca senza ricavarne niente.

One shot CamrenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora