In realtà avrebbe voluto dire di no, ma alla fine acconsentì perché non aveva mai condisceso con una proposta di Tess, e in più bisognava essere pazzi o vecchi per rinunciare a tre giorni gratuiti a San Francisco. Lei si considerava abbastanza giovane e abbastanza sana per partire. Un'amica di vecchia data di Tess si sposava e aveva indetto tre giorni -gli ultimi a suo dire- di follia a San Francisco. Tess non se la sentiva di visitare l'inferno senza Camila al suo fianco. Era una relazione recente, ergo anche instabile. Non si fidava delle insidie di San Francisco, e onestamente non si fidava nemmeno di lasciare Camila tre giorni da sola sapendo quanto la vicina fosse affascinata da lei.Le valigie erano pronte e i biglietti aerei, un po' sgualciti, le fissavano dal comodino. Tess si voltò su un fianco, guardandola. «Ho impostato la sveglia alle quattro.» L'ultima volta che Camila si era svegliata così presto era stato il giorno della sua maturità, quando sua madre si era voluta assicurare che ogni misura fosse in ordine. Erano già passati tre anni.
«Ricordami di nuovo come sono le tue amiche.» L'ultima volta, invece, che era stata tanto in ansia risaliva ad ancora prima: al momento in cui era uscita con una ragazza. Si erano conosciute al liceo, lei ne era stata innamorata davvero e aveva pensato che potesse durare a lungo termine, ma qualcosa non aveva funzionato.
«Ally è simpatica e sa metterti a tuo agio, però a volte è un po' bacchettona. Dinah è la più espansiva, non ha freni inibitori e non giudica mai nessuno. Normani, invece, è quella di cui ti devi guardare un po' di più. Non ha mai ucciso nessuno, che io sappia, ma se ti prende in antipatia non le passa più.» La faccia preoccupata di Camila fece ridacchiare Tess che si affrettò a rimetterle in ordine una ciocca di capelli dietro l'orecchio e a rassicurarla. «Tranquilla, tu piaci sempre a tutti.»
Camila si mise a cavalcioni su di lei. «Ruffiana.» E mentre si spogliavano ancora ridevano.
L'aereo decollò alle dieci in punto. Il sole irraggiava la mattinata preannunciando un pomeriggio afoso, Tess leggeva un libro e Camila recuperava le ore perse di sonno dormendo. Impiegarono non più di tre ore ad arrivare. L'atterraggio fu un tantino turbolento, al che Camila si destò tutta insieme.
«Bentornata nel mondo dei vivi.» La sbeffeggiò Tess, ricevendo un mugolio in risposta.
Ally fu la prima che conobbe. Andò a prelevarle all'aeroporto, evitandoli un inutile e scomodo viaggio in taxi. Non si vedevano da molto lei e Tess, come del resto con le altre ragazze, perciò Camila aspettò cortesemente che si ragguagliassero brevemente e si stringessero qualche volta di troppo, poi Ally le rivolse un sorriso caloroso e la salutò come se già la conoscesse. Durante il tragitto parlarono di persone sconosciute a Camila e menzionarono episodi mai sentiti prima. Si percepiva il legame rimasto intatto nonostante la distanza; avevano condiviso troppo per potersi perdere. Ebbe la medesima sensazione quando conobbe Dinah (che se possibile l'accolse ancora più affettuosamente). Normani, malgrado la presentazione guardinga di Tess, risultò più socievole e bendisposta di quello che Camila paventava. Più formale, certo, ma niente di tragico.
«Chi è la sposa?» Domandò ingenuamente Camila.
«Dio ce ne scampi e liberi!» Formò una X con le mani Dinah. Ally le assestò uno scappellotto.
«Nessuna, per ora...»
«Per mai!» La corresse Dinah.
«...Deve ancora arrivare.» Si strinse nelle spalle.
«Anche il giorno del suo matrimonio sarà in ritardo.» Scosse la testa Ally, assuefatta alle brutte abitudini delle sue amiche.
«Starà terminando le sue ultime ore da celibe in qualche night club.» Dinah aveva l'aria trasognata
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One shot Camren
FanfictionOne shot Camren Comprenderanno anche alcuni capitoli "interattivi" e capitoli riguardanti storie presenti sul mio profilo (come fight back, she loves her etc...)