No body, No Crime

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She thinks I did it
But she can't prove it.
No body, no crime.

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Nessuno viene qui per i bei paesaggi, tutti vengono per i manifesti, per la storia, per la ragazza scomparsa di cui ormai tutti conoscono il nome: Dinah Jane.

Io di lei conoscevo molto di più, ma ormai che importanza ha? L'ho persa, tutto quello che sapevo di lei l'ho dovuto dimenticare. Non é stato sempre così, però. Le ricerche sono state lunghe, estenuanti, alla fine erano tutti così stanchi che il tempo ha portato via la convinzione e hanno semplicemente seppellito una bara vuota. Ma non io. Io che non lascio morire nemmeno i morti, non potevo arrendermi con un fantasma. Ho insistito, ho tentato, ho aperto crepe fra i dettagli che si sono rivelate abissi e, alcune volte, o si lascia andare o si muore insieme e Road Hill non poteva permettersi un altro scandalo. 

Per un po' la storia si é assopita, ma poi  le sono cambiate di nuovo. É stato ritrovato un particolare, un nuovo indizio che ha riacceso la speranza prima e la follia poi, che, in tempi di disperazione, sono la stessa cosa. Lo sceriffo Roger era già andato in pensione e al suo posto é subentrato il suo successore, Harold, ma anche lui sa di non essere all'altezza delle aspettative, dunque si sono affidati ad un detective esterno, uno bravo, sottolineano tutti i giornali, ed oggi la sua macchina ha pattugliato tutte le strade di Road Hill da dietro i finestrini oscurati. Ci teneva a farci sapere che era arrivato.

La mattina dopo, tutta la scuola bisbiglia più del solito. La bellezza dei misteri é che tutti li scordano ma nessuno li scorda. La tragedia dei misteri é che tutti hanno la loro versione dei fatti. Ma appena l'auto si é fermata nel parcheggio e uno bravo si é rivelato essere una brava, ho capito che stavano venendo a chiedere proprio la mia, di versione.

La donna si abbottona la giacca mentre cammina ignorando tutti gli sguardi. Tutti tranne il mio. I capelli corvini donano tono al suo sguardo rilucente e io non ho mai pensato prima d'ora che il colore del sangue fosse verde. Non abbasso la testa perché non ho più paura. Tutti sanno che sono stata io l'ultima a vederla, ma com'é normale che sia per due migliori amiche. Nessuno immagina che voler bene a qualcuno sia il crimine peggiore che ti capiterà. Io le volevo davvero bene, perciò immagino di non potermi tirare indietro.

«Camila Cabello?» Domanda la donna con voce rauca e un accento forestiero.

«Si, lo so come funziona.» Roteo gli occhi al cielo mentre la supero incamminandomi verso la macchina con la portiera già aperta.

Quando anche l'ultimo poliziotto rientra nell'abitacolo, la corvina cattura il mio sguardo dallo specchietto: «Se sei minorenne, devi informare i tuoi.» Dice autoritaria, ma senza cattiveria. Ci tiene a far sapere chi comanda, ma nient'altro.

«Paul ha già il numero.» Dico, facendo un cenno verso il poliziotto alla guida che viene subitamente sgridato da uno sguardo contraddittorio che non vorrei patire.

Partiamo sotto ordine della donna e per tutto il viaggio sento i suoi occhi addosso, ma i miei non la compiacciono mai. So cosa vuole, vuole incastrarmi, vuole trovare un finale a questa storia e firmalo, ma dovrà accettare il fatto che molte storie non hanno un finale e alcune non sono neppure storie. É quello che abbiamo fatto tutti noi.

Conosco bene la centrale, ma dobbiamo aspettare l'arrivo dei miei genitori prima di essere scortati nella stanza degli interrogatori.

«É ridicolo, lo abbiamo già fatto centinaia di volte.» Si lamenta mia madre. É sicuramente mio padre, fra i due, ad avere sangue freddo.

«É solo routine, Clara.» Illustra Paul, ma oggi nemmeno il suo sorriso ci rasserena. «Il detective Jauregui arriverà a breve, intanto cercate di bere un po' d'acqua.» Ci motiva con strenua, ma restare soli in questa stanza angusta, con queste luci al neon troppo forti e quel vetro nel quale vedi te stesso forse per l'ultima volta, é tremendo.

One shot CamrenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora