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You're looking in the wrong place for my love
Don't stop what you're doing cause I like that too.

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Le luci soffuse trapassano la coltre di nebbia rallentando i movimenti in fotogrammi confusi. Non so neppure perché mi trovi qui. Uno scopo ce l'avevo, ma adesso mi sento solo stupida. Per un desiderio, anche un trappola é un'occasione. Questo spiega come mai sia arrivata qui, ma il perché va cercato altrove, nella parte più nascosta di me, dove un segreto é la cosa migliore che possa succederti.

Fra la ressa e la cortina cerco due occhi verdi. É tutta la sera che mi atteggio per chi non sono solo per piacerle. Almeno mi guardasse. Il mio corpo scandisce fluidamente il ritmo. Spero di apparire per come mi immagino o tutto lo sforzo sarà solo una macchia rossa sul mio viso. Ho sempre il sentore di sembrare ridicola quando mi impegno per chi non posso avere.

Appena il fumo si dirada, individuo la corvina, poco distante dal punto in cui l'avevano lasciata i miei occhi. Malgrado attorno a lei ci siano centinaia di persone, balla come se fosse sola, il rumore é solo un suono nella sua testa. Chissà dove si trova ora, in quale stanza sta gettando le sue movenze. Vorrei mi fosse concesso entrare. Bevo un sorso di birra. Nemmeno mi piace la birra. Odio anche il fumo, ho la bocca impastata per un solo tiro. Che idiota. Non so neppure cosa mi aspetti da lei. La sua vita é già decisa e definita, sono io a sognarla diversa per lei, ma non basta e non basterà mai. Le mani del suo ragazzo mi ricordano perché.

Vorrei che tutta la sensualità scomparisse appena le sue dita cingono i suoi fianchi, ma il suo corpo é un'arpa flessuosa, é ideato per flettersi sinuosamente e incantare gli sguardi come fossero serpenti. L'unico veleno é il suo, però: ti fa sperare di morire pur di assaggiare il suo morso. Nelle sue mani si lascia andare ad occhi chiusi, le sue anche gli sussurrano tutte le promesse della notte.

Odio essere qui.

Quando schiude gli occhi, si volta totalmente verso la mia direzione. Sono troppo assorta per accorgermene in tempo. Sorride contro la mia espressione inebetita e mi saluta. Mi rifiuto di sapere non lo sappia. Se c'è stato un tempo in cui saperlo mi faceva sperare di sprofondare, adesso sarebbe il contrario a mettermi imbarazzo. Se dopo tutti gli sguardi fugaci che le ho rivolto, i timidi sorrisi fra una battuta e una verità, le carezze rubate quando le sue guance incontrano le mie e il modo ingelosito di affrettarmi ad uscire per non vederla baciare Dean ogni sera, se di tutto questo non avesse colto niente sarei ancora più offesa.

Mentre sono avvinghiata fra pensieri e sconosciuti, Lauren sgomita per venirmi incontro. Oh no, penso ma sorrido ampiamente.

«Ehi! Quando sei arrivata?» Si sporge eccessivamente verso di me, premendo le labbra contro il mio orecchio per sovrastare la musica.

Siamo sballottate dalla marea ondeggiante. Poggio una mano sulla sua schiena per tenerla salda: «Da poco.» Grido, e per una volta non è una scusa per giustificare la sua negligenza, ma la verità.

Annuisce e nel movimento i suoi occhi sdrucciolano lungo le mie sinuosità. Torna a guardarmi e per un istante pare in difficoltà; non si aspettava di essere così palese, ma l'odore di alcol nel suo alito deve averla fatta da padrona. Si avvicina nuovamente a me e stavolta é lei a schiacciarsi contro il mio petto. Per fortuna adesso non può guardarmi in faccia.

«Stai molto bene stasera.»

«Grazie.»

Non farfuglio mai, neppure quando dentro mi smuove come adesso. So mettere una distanza fra il desiderio e la dignità, una distanza nella quale, forse, posso giustificare la sua ingenuità. Quel sorrisetto però é tutt'altro che ignaro. Le luci screziano ogni sicurezza.

One shot CamrenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora