Se respirare appariva come una funzione automatica al resto dell'universo, per Camila era divenuto estrammente difficile coordinare diaframma, respiro, contrazione ed espirazione di fronte alla porta di casa sua. No, non tua, non più ricordò a sé stessa mentre, invece di portare la mano alla tasca per estrarre le chiavi, serrava il pugno per bussare. È permesso? Posso entrare a prendere i miei vestiti, o li hai già regalati a qualcun'altra?
Rimase col pugno a mezz'aria per un tempo indeterminato ma pressappoco infinito. Non voleva fosse Lauren ad aprirle l'uscio, a invitarla ad entrare. Aveva dormito nel suo letto per anni, e ora doveva sentirsi ospite a casa propria? E per colpa di chi, poi? Le nocche sbiancarono e la mascella si serrò. La rabbia era l'unica amica che la spronasse davvero ad andare avanti, ma era anche la compagna scanzonata con la quale agiva d'impulso pentendosene solo dopo. Ecco perché invece di bussare alla porta di casa, fu la rabbia a suonare il suo campanello, e prima che se ne accorgesse stava già dissotterrando il mazzo di chiavi di riserva dal vaso di petunie.
Bussare a casa mia, ma non esiste. Ripeteva a sé stessa, eppure le chiavi tintinnavano sotto movimenti tremuli e indecisi. Sapeva benissimo quale fosse la chiave d'ingresso, ma girava e rigirava le merlature d'acciaio fra i polpastrelli. Quando finalmente fece scattare la serratura, dovette davvero ripassare mentalmente tutti i passaggi che si succedevano per assemblare un respiro.
C'era puzza di alcol e sigarette. Le tende erano ancora tirate anche se le lancette stavano per scoccare sul mezzogiorno. Il buio non eclissava la vista del disordine, ma fu la luce ad illuminare i vestiti sparsi sul pavimento. Camila sorrise sardonica, come se non si aspettasse di meglio dal proprio parquet, ma in realtà non si era mai abituata alla vista di un paio di pnataloncini che non erano i suoi. Eppure... Era stato lei ad accettarlo.
Era stata lei, certo dopo due sostanziosi cocktail e un ammontare di ore di veglia che superava quelle di sonno, ma era comunque stata lei, tre anni prima, a incastrare le sue priorità sotto le esigenze di Lauren.
Si erano innamorate, su questo non avrebbe mai testimoniato diversamente, se non forse di fronte al tribunale del suo cuore quando quella storia sarebbe tornata a denunciare il reato di mancanza e il giudice Camila avrebbe dovuto sentenziarla ad un'unica condanna, la peggiore e quella definitiva: l'addio. Ma non avrebbe saputo mentire a chi ancora le diceva che aveva sprecato quattro anni dietro una ragazza ancora troppo impegnata a baloccarsi con le proprie insicurezze per potersi assumere le proprie responsabilità.
Una relazione aperta. Niente di più sbagliato. Sbagliato per chi come Camila desiderava una sola persona, mentre "aperta" lo restava sempre e solo da una parte. Fare colazione con una sconosciuta che ha dormito con la tua fidanzata, condividere i cereali e il latte con una donna della quale non saprai mai niente, solo che ha dormito nel letto dove ti addormenti anche tu, e questo vi legherà per sempre, perché non è sgattaiolata fuori dalla porta sul retro, non si è pentita e non è scoppiata a piangere notando la tua espressione afflitta, no. Si è seduta con te, ti ha dato il buongiorno, ha scambiato un sorriso malizioso con la tua ragazza, e ha avuto il tempo di rivestirsi e mettersi le scarpe prima di ringraziare e andarsene. Come aveva fatto a sopportarlo? Come aveva fatto Lauren a non accontentarsi?
Adesso che osservava il panaroma capiva che si era lasciata alle spalle una vita che non le appartaneva, ma che ancora oggi varcava la soglia sperando di trovare un appartamento che contenesse solo silenzio.
Lauren era ancora scalza e dall'espressione rilassata suppose che non stava aspettando lei, motivo per cui non ci fu bisogno di stropicciarsi gli occhi per spalancarli quando la vide. «Camz...»
«Sono venuta a prendere le ultime cose e tolgo il disturbo,» tirò dritta lei, sia nelle parole che nella traiettoria.
«Non disturbi mai, lo sai. Questa è anche casa tua.» Ammise con voce tremante, solo che era difficile crederle se aveva ancora il rossetto di un'altra sul collo.
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One shot Camren
FanfictionOne shot Camren Comprenderanno anche alcuni capitoli "interattivi" e capitoli riguardanti storie presenti sul mio profilo (come fight back, she loves her etc...)