"Honey I'll be gone, it's better if i'mm something you leave behind"
....
"Honey I was wrong, cause there's certain things you never leave behind"————
É passato tanto tempo.
Per quale motivo io sia qui stasera, é un mistero che non rivelo neppure a me stessa.
Inspiro a fondo mentre mi avvicino alla porta.
Tiro giù la maniglia con un colpo secco.Per un secondo ogni conversazione si interrompe. Mi sforzo di sorridere disinvolta, ma per quanto la mia vita sia sempre sotto i riflettori, non mi sono mai sentita così esposta in vita mia. Mentre richiudo la porta, tutti pretendono di essere tornati alle loro chicchere, ma camminare attraverso la stanza é come districarsi fra i rovi: dovunque mi giri qualcuno mi punge.
Io di loro non so riconoscere nessuno. A dire la verità, non so niente di loro, solo che in un tempo molto lontano siamo stati compagni, addirittura amici. Dopo il college, i nostri percorsi si sono irrimediabilmente divisi. Loro sono rimasti, io sono partita. Penso che in questa stanza tutti pensassero che sarei tornata molto presto, invece sono passati dieci anni prima che li accontentassi. Nei dieci anni precedenti hanno potuto vedermi attraverso lo schermo, i giornali e le domande dei loro figli. A volte si saranno sentiti fieri di poter sventolare il mio nome accanto al loro sull'annuario. Altre volte per niente.
Ma di tutti quelli che vi sono stasera riuniti in questa casa ne conosco a malapena due o tre. Dinah, Normani e Ally. Loro erano davvero mie amiche. Poi, si sa, la vita prende direzioni diverse e a volte le distanze da colmare sono più grandi della volontà. Ci siamo tenute in contatto, ma ammettere che sappiano ancora chi sono sarebbe troppo.
Come sarebbe troppo dichiarare che sia qui per loro.
Quando ho cominciato la mia nuova vita, ho pur dovuto rinunciare da un'altra. E malgrado l'angusta quotidianità di questa cittadina, il futuro già prevedibile e riassumibile, l'angoscia di morire nel posto in cui sei nato, malgrado tutto non era una brutta vita, anzi... Era la migliore, solo che non ho saputo sceglierla. Quanti altri, sia prima che dopo di me, avranno tutto a patto che non tornino in quell'unico posto, almeno che non pronuncino quell'unico nome?
Il mio posto è questo. Il suo nome é Lauren.
E so che é qui stasera. Deve essere qui.
«Camila. Sei davvero tu?» La ragazza assomiglia ad un ricordo sbiadito finché i contorni del suo volto si adattano al tempo passato.
«Dinah?» Chiedo e lei annuisce. Farfuglia qualche secondo prima di aprire le braccia. É come se non credesse che sia qui. Probabilmente non ci credo neppure io.
«Sono passati... quanti? Dieci anni almeno.» Mi osserva dalla testa ai piedi. La sua sorpresa non é dovuta alla fama che mi ha investito negli anni, quanto all'impossibilità di ritrovarsi con una vecchia amica di cui ormai conosce solo il numero di premi.
«Si, dieci.» Annuisco compassata. Sono quasi imbarazzata. Sicuramente intimidita. E spero che nessuno si offenda se ammetto che non mi capiti spesso.
«Wow.» Scuote la testa sospirando assorta. «Vieni, ti accompagno dalle altre. Saranno felici di rivederti.» Mi lascio convincere dal tocco famigliare che mi guida attraverso il salone fino al giardino sul retro.
Il sole irrora il grande prato, il vento lo rende piacevole e il mare sotto la scogliera lo rende unico. Mi perdo per qualche secondo oltre la scogliera, nella calma delle onde. Forse un po' mi é mancato, si. O forse sono stata via abbastanza da non saper distinguere la bellezza dalla nostalgia.
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One shot Camren
FanfictionOne shot Camren Comprenderanno anche alcuni capitoli "interattivi" e capitoli riguardanti storie presenti sul mio profilo (come fight back, she loves her etc...)