Un'ultima cosa da dire

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Cara Lauren

Mi fa strano dover parlare con te mentre non sei qui e, quando questa lettera sarà nelle tue mani, nemmeno io sarò più qui. Chissà dove o cosa starò facendo. Chissà dove o cosa starai facendo tu, ora. So che ho promesso di non lasciarti, non devi avere paura di questo, hai già fin troppe minacce da temere per addossartene un'altra che, come mi dicesti tu "sarebbe più pesante del giubbotto antiproiettile". Non vuol dire che sia facile. Perché tu, al contrario, potresti lasciare me in ogni momento. Non è facile, no. Amare qualcuno che rischia la propria vita tutti i giorni, è come combattere una guerra senza armi. Io non posso difendermi, non posso difenderti, posso solo sperare che tu stia bene. Tutti i giorni. Dovunque tu sia. Mi basta sapere che anche domani sarai lì. Non importa se non puoi essere qui, basta tu sia ancora sotto lo stesso cielo. Prima di partire mi hai chiesto di raccontarti qualcosa della mia giornata per non farti perdere l'abitudine con la realtà. È strano pensarci ora, perché, a dire il vero, anche ciò che vivi tu è reale, purtroppo. Però non voglio dilungarmi. Oggi ho fatto il bucato, dato da mangiare al gatto del vicino e ho salutato il signor Jones, il negoziante della biblioteca. Niente università, dovevo lavorare. Ah, potrei aver bruciato un'altra padella. Domani vado a comprarne una nuova. Scusa...
Camila.
25.10.2020

Cara Camila

Scusa se rispondo solo ora. Le lettere arrivano tardi, qui il tempo è dilatato come in un buco nero, che è più o meno quello che ci inghiotte ogni volta che un RPG fischia sopra le nostre teste. Penserò alle tue padelle adesso, quando vedrò una scia di fumo sopra la mia testa. Questo mi ha strappato una risata, e ti assicuro che non è facile ridere alla sera, quando si torna a dormire nelle brande (se va bene) e ce ne è sempre una vuota in più. Per due settimane tutte sono state piene. Ci guardavamo attorno come per chiederci chi sarebbe stato il prossimo e io ho pregato di poter dormire almeno un'altra notte nella tenda, perché so che il secondo giovedì del mese è il giorno in cui arrivano le lettere. Camila, solo perché tutto il Mondo è esplorabile, non significa che ogni luogo sia reale. Qui, per esempio, la quotidianità è rappresentata da bombe e pallottole, da amicizie che non durano più di un mese e da giornate talmente aride da farti sudare solo stando seduto. Non è reale vivere così. Grazie per avermi raccontato della tua giornata, per un minuto mi sono davvero sentita a casa. Non so dove tu sia adesso, ma posso dirti che io sto scrivendo dalla mia branda, con le ginocchia sul pavimento. A quanto pare non si smette mai di pregare, inconsciamente.
Ti penso.
Lauren. 
10.11.2020

Cara Lauren
Forse sbaglio, ma fra le righe intravedo qualcosa di non detto, come se volessi rivelarmi solo la parte accettabile della tua "realtà". Ma forse sono solo paranoie. Fantastico inutilmente. Sai come sono fatta e nonostante ciò mi ami ugualmente... Non era così scontato che ti arruolassi. Spero che questa battuta ti faccia ridere un po'. Penso sempre alle tue parole di notte, quando mi rimbocco le coperte. Penso a quante brande avevate all'inizio e quante ore sono quelle vuote. E anche io prego che non sia la tua, non solo il secondo giovedì del mese: tutte le notti.  Lo so che non ho mai creduto in Dio, ma, forse, proprio perché gli parlo poche volte, lui avrà pazienza per me. Tu come stai? Oltre il caldo e le pallottole e il dispiacere per i tuoi compagni. Riesci ancora a ricordarti chi sei, cosa hai lasciato a casa? Riesci ancora a ricordarti di me? Scusa. Sono un'egoista. Non dovrei parlare di me mentre rischi la vita. Scusa. Oggi ho fatto le pulizie. Ho trovato una nostra vecchia foto, te la metto nella busta. Sono passati pochi mesi, eppure sembra una vita così lontana. Sembra una vita che non potremmo avere più. Io non sono nobile e coraggiosa come te, solo quest'idea mi spaventa già. Il gatto dei vicini dorme sul divano. So che non eri d'accordo, ma fa freddo e loro sono degli stronzi (mi scuso con chiunque perquisirà la lettera per il linguaggio). Sto scrivendo alla scrivania di camera. Mi rendo conto che c'è troppa polvere. Domani pulisco di nuovo.
Anche io ti penso sempre.
Camila.
18.11.2020

Cara Lauren
È passato un po' di tempo e non ricevo risposta. Strano. Avresti già spedito due lettere per ricordarmi che sei allergica al pelo del gatto. Non farmi stare in pensiero.
Continua a pensarmi, io continuerò.
Camila.
29.11.2020

Cara Lauren
È passato troppo tempo davvero. Ho smesso di contare i giorni perché ogni mattina era una delusione. Mi alzavo solo per controllare la posta delle lettere e la tua non c'era mai. Ho dimenticato di pagare le bollette e ho dormito due giorni al buio. Anche la mia testa è andata in blackout. Come fate a tollerare la paura, il terrore? Come fate a sopravvivergli? A noi nessuno ci insegna a farlo.
Non ho smesso di pensarti,
Camila.
10.12.2020

Cara Camila
Scusami, scusami davvero, Camz. So che abbiamo
Promesso di non usare nomignoli fra di noi finché non sarò a casa, ma devo farmi perdonare e non ho molti modi. Siamo stati in missione in un luogo disperso nel nulla. Non ci hanno permesso di fare niente, nemmeno una telefonata. Era troppo rischioso. Le bombe cadevano così vicino che vibrava tutto come quando siamo state al concerto della tua band preferita. Scusa, non si possono nominare nemmeno gli eventi passati. Comunque ora sono tornata al campo. Sto bene. Ti ho pensato sempre. Mi manchi. E ti amo. So che non si devono dire nemmeno queste parole, per scaramanzia, ma concedimelo. Solo una volta.
Tua Lauren.
Ps. Non sono arrabbiata per il gatto. Sapevo sarebbe successo. Mi piaci perché fai sempre di testa tua.
15.12.2020

Cara Lauren
Scusa. Sono passati tanti giorni dall'ultima volta che ci siamo scritte. Che ti ho scritto. La verità è che non ho mai smesso di farlo, solo non ho inviato nessuna delle lettere perché... beh perché avevo il terrore non avresti risposto nemmeno a questa, di nuovo. Quei giorni sono stati terribili. Aspettavo invano qualcosa che non sarebbe mai successo. Mi aggrappavo alla speranza e questa mi trascinava ancora più in basso. Non so cosa abbia fatto di me in quei giorni, ma non posso permettermelo più. So che queste non sono le parole che vorresti sentire, ma non ne ho altre. Tutto ciò che vivo mi ricorda che non posso condividerlo con te. Tutto ciò che perdo è una sconfitta confortante, come se perdere te mi avessi abituato alle scorrettezza della vita. Tutto ciò che vinco, invece, non ha il sapore della vittoria. Tutto ciò che vivo, ancora, mi ricorda che tu potresti morire. O potresti essere già morta. Tutto ciò che sono, lo sono perché non sei qui. Mi sono ridotta ad essere il buco nero di cui parlavi, solo che invece di aspettare di essere inghiottita mi sono fagocitata da sola. Se siamo stati i pensieri, l'ansia, la certezza di un finale  ineluttabile non lo so, so solo che mi appartengo solo nella misura in cui tu mi sfuggi. Tutte le altre parti di me non fanno che ricordarmi di te. Insomma, tutto si riduce alla tua assenza. Lauren, ci saranno sempre delle cose non dette fra noi, ho questa sensazione, come se ci proteggessimo da qualcosa per cui il coraggio sanguinoso che hai tu non basta per esprimerlo. Ci sarà sempre una frase a metà che rintoccherà sull'iniziale del tuo nome. Ci sarà sempre un pensiero non detto che accompagnerà il mio, di nome. E questo perché la distanza diventa la nostra paura. Per favore, non scrivermi per un po'. Devo abituarmi a vivere senza di te prima di lasciarti andare. Un giorno capirai, fino ad allora: sopravvivi.
Sempre tua Camila.
Ps. A mezzanotte saremo in luoghi diversi, ma sotto lo stesso cielo. Spero questo possa essere più forte dei fuochi d'artificio che, diversamente, vedremo entrambe. Salvati.
31.12.2020

Cara Camila
Hai ragione. Ci saranno sempre tante cose non dette fra me e te. Forse è questo l'amore  più vero che possa darti. Concederti di non sapere e salvarti da questo luogo, salvarti da me.
Tua Sempre, sempre Lauren.
Data non specificata.

Cara Lauren
Quanto fa male non poter mantenere una promessa? Non credere che il mio amore non valga più come prima, ma che senso ha preservarlo quando non so nemmeno se tu sia viva. Fa troppo male amare per entrambe. Non so come ci si senta ad essere pugnalati, ma ricordo di aver percorso la tua cicatrice con il dito e, ripensandoci adesso, sento di condividere la medesima ferita. Ti ricordi quando ho scritto che fra me e te ci sarà sempre qualcosa di non detto? Era vero. Anche oggi scelgo di non dirti tutto. E anche tu, codarda, non mi dici tutto. Forse è questo l'unico modo che abbiamo per salvarci? Conservare parole e confessioni che non abbiano il coraggio di ammettere per via del rischio? Io credo di sì. E, quanto pare, lo credi anche tu. Allora oggi ti salvo io. Amare qualcuno che sta per morire o amare qualcuno che vive una vita agiata lontana dalla guerra, preclude la possibilità di vedersi come un tempo. Però, sappi che, oltre la paura, oltre il coraggio, oltre il detto e il non detto, oltre la codardia... C'è un posto dove le pallottole sono le mie parole e sparano un'unica colpo: ti amo. Bam. Spero di ucciderti così, ma solo perché saprò che vivrai abbastanza a lungo dopo da rendere anche questo una cicatrice.
Non importa se non lo sei più, ci sono luoghi di me, più reali di dove sei tu, dove sarò sempre tua. Camila.
29.01.2021

One shot CamrenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora