All too well

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I'm in a new hell
Every time you double-cross my mind.
Just between us,
Do you remember all too well?

————

«Sono a casa!»

«Finalmente, pensavo ti fossi persa.» Sospira Alex.

Mi avvicino alle sue spalle e deposito un bacio sulla sua spalla: «Scusa.» Mormoro guadagnando un mugugno accondiscendente.

«Ha chiamato tua madre.» Mi avvisa mentre tolgo il cappotto.

«Oh no.» Dico fra me e me.

«Oh si.» Si volta minacciosamente verso di me: «Le avevi promesso che saresti tornata per le vacanze di natale.»

«Le vacanze di natale le passo con te.» Scrollo le spalle. Di solito funziona, ma non stavolta.

«Camila, anche io vado a casa. In Montana.» Inclina il capo con aria sufficiente ma sbarazzina. Questo mi é sempre piaciuto di lei.

«E io vengo con te.» Semplifico svagatamente.

«No, tu vai a casa. Da tua madre. A Miami.» Decreta.

Il mio sguardo cade pesantemente in basso. Stringo un sospiro fra i denti. Quante vite passano fra un rimpianto e l'altro? Ne potrebbero passare anche milioni, non basterebbero per ricucire un dubbio.
Miami é una grossa voragine spazio temporale in cui i ricordi si mischiano alle scelte e le scelte ai rimorsi. Un posto pericoloso dove tornare. Ed io non amo il sangue se si tratta del mio.

«... Perciò credo che... Camila...?»

«Si?»

«Mi stai ascoltando?» Sospira accigliandosi.

«Si, sto ascoltando.» Ci vuole qualche tempo per riemergere dalle profondità dei miei pensieri. «Ci andrò, va bene? Basta mangiare qualcosa adesso.»

«Oh, ok.» Un sorriso gagliardo le affiora sulle labbra: «É stato facile.» Si complimenta con sé stessa.

Alzo gli occhi al cielo sospirando gravosamente. Tento di abbozzare un sorriso, ma il risultato é scarso. Alex ondeggia il capo e poi mi viene verso di me. Le sue braccia si avvinghiano al mio collo e le sue labbra si poggiano gentilmente sul mio orecchio: «Sono solo due settimane. Che male possono fare?»

I miei occhi persi nel vuoto vorrebbero pronunciare parole irriflessive. «Si, hai ragione.» Dico soltanto, ma quello che penso é perché non conosci quanto male ci sia in un attimo.

L'aereo decolla alle nove in punto. Le luci della città tessono una tela di nostalgia. Osservo il cielo scurirsi mentre attraversiamo la notte come un buco nero dietro il quale si annidano leggi misconosciute di un mondo al quale apparteniamo ma che non ci deve niente in cambio. Come una freccia, solco l'aria trafiggendola a metà, solo che la mia direzione tende verso la traiettoria opposta. Sto tornando alla mia corda, al preciso momento in cui sono stata scoccata.

Casa é sempre casa perché é sempre uguale a se stessa. Non cambia mai niente nel posto che ti ha visto nascere. Forse è per questo che odio tornare qui. Mi sento come queste vecchie case, come queste stesse vie. Malgrado tutto sia cambiato in me, c'è sempre qualcosa che resta uguale e quel qualcosa é proprio qui.

One shot CamrenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora