Bar Pt.2

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Ciao! Ho deciso di chiudere questa OS in maniera diversa. Principalmente si avvolge attorno ad un'unica conversazione che vi spiega cosa è successo fra loro due. Sarà anche più breve, ma c'è tutto quello che c'era da dire. Grazie.

Cinque mesi dopo...

Camila detestava doverlo fare, ma era l'unica possibilità che le rimaneva. Non era mai andata ad una festa senza pentirsi di esserci stata, ma quella sera era stato diverso. Non era per Henry. Di lui non le importava molto, ma sapere che anche Henry aveva preferito tradirla che restarle accanto le ricordava che non fosse mai stata abbastanza per qualcuno. Forse era per quello che raschiava l'etichetta di tutte le bottiglie, vodka o birra che fosse, prima di convincersi che solo scolando tutta la bottiglia si sarebbe sentita davvero meglio. E pensare che lei stessa aveva aperto il bar solo per stare lontano dagli alcolici, quegli alcolici che le avevano già portato via abbastanza. Fare i cocktail per gli altri la gratificava quanto bersene uno. Ma non adesso, non più. Non dopo Lauren.

Lauren che aveva dovuto contattare per forza quella sera, perché Dinah non la sentiva da troppi mesi, avevano discusso per un motivo che nemmeno ricordava, ma Camila non le aveva più risposto al telefono. Normani era stata assunta perché amica di Lauren e licenziata per la stessa ragione. Lauren era l'unica che poteva aiutarla, e questo non faceva altro che attizzare l'odio nei suoi confronti, dopo ciò che le aveva fatto.

Non aveva dovuto attendere molto sul marciapiede. Il vento si portava via i suoi ciuffi e il suo alito, ma il ribollire tormentato dei suoi pensieri la teneva al caldo. I fari dell'auto della corvina illuminarono il principio della strada. Camila era già in piedi quanto si accostò. La scrutò per qualche secondo dal finestrino: dentro di sé sapeva che sarebbe stato più facile se l'avesse lasciata da sola, alle quattro del mattino, in mezzo di strada, invece che dover salire nella sua auto. 

«Ciao.» Si salutarono semplicemente. Erano passati svariati mesi dall'ultima volta che si erano viste e Camila si odiava ancora per quel momento: le aveva permesso di prendere qualcosa da dentro di sé che Lauren aveva solo guardato prima di metterlo da parte.

Forse era per questo che la corvina non si sentiva in dovere di doverle chiedere perché avesse il mascara sbavato o perché una folata di alcol le avesse stuzzicato le narici. Doveva solo guidare.

«Grazie.» Disse semplicemente la cubana, guardando dall'altra parte.

«Che è successo?» A quel punto una domanda generica sfuggì dalle sue labbra.

«Niente, dovevo solo tornare a casa.» Non aveva avuto nemmeno la voglia di inventarsi una scusa credibile. Ormai non le importava più cosa pensasse Lauren di lei, non dopo come l'aveva trattata.

«Certo, d'accordo.» La corvina poteva solo rassegnarsi al volere della cubana, perché anche lei era consapevole delle sue azioni, ma non poteva condividere lo stesso abitacolo senza domandarle... «Hai bevuto?»

«Non sono affari tuoi.» Tagliò corto Camila, che ancora doveva trovare il coraggio di guardare in faccia Lauren.

«Camila!» La mano della corvina saettò sul suo braccio. Esercitò poca pressione, quella che bastava per tramandarle la sua preoccupazione.  

«Bevo solo quanto basta, chiaro?» Si divincolò dalla presa, affrontando i suoi occhi a viso aperto.  

«Oh Cristo,» la corvina si passò una mano nella chioma. «Perché cazzo non me l'hai detto che hai ricominciato a bere?»

Lauren si pentì immediatamente delle sue parole, ma era troppo tardi per ritirarle. «Perché? Perché?! Forse perché dopo aver fatto sesso sei andata via, mi hai lasciata da sola e il giorno dopo eri con un'altra. Forse perché mi hai dimostrato che ti piacevo solo finché non hai potuto avermi, dopo sono diventata come tutte le altre.» Il suo sguardo non bruciava più. Non era arrabbiata, ormai si era rassegnata. Per un momento aveva creduto che cambiare per Lauren avrebbe permesso anche alla corvina di fare lo stesso per lei, ma lo aveva compreso ormai che si era solo illusa di essere speciale per lei.

«Io non voglio che tu ti faccia male e...»

«Santo Iddio. So da sola come proteggermi, non fare la scenggiata. Per te è un po troppo tardi per proteggermi.» Scosse la testa. «Tutte belle parole, Lauren, ma non hai dimostrato niente, se non che eri capace di ferirmi come tutti gli altri. In più, io mi faccio male solo nel tentativo di ritrovare il mio benessere. I tentativi falliti aiuteranno, puoi dormire serena.»

«Se ci fosse un modo per tornare indietro e non ferirti, io lo userei.»

«Ed è questo il problema!» Per la prima volta dopo diverso tempo Camila lasciò che le parole della corvina la ferissero nonostante l'alcol, nonostante i mesi, nonostante il bene che voleva a sé stessa. «Tu non hai mai pensato a come farmi restare. Hai sempre e solo pensato a come perdermi senza ferirmi. Ed è per questo che sono andata avanti e ho smesso di aspettarti.»

«Lasciami spiegare.»

«No, non capisci. Mi hai lasciato da sola e le spiegazioni le ho tratte per conto mio. Non ho più bisogno di ascoltare le tue, capisci? Ormai so già tutto.» La sua voce si era attenutata. Lauren paventava quali spiegazioni avesse concluso, ma sapeva che ormai non avrebbe più ottenuto niente da lei, e sapeva anche di non meritarsi niente da lei, ma non per questo strinse meno il volante. La ruvidezza zigrinata le ricordava I brividi sulla pelle di Camila ed era sicura che la odiasse anche per quello. Soprattutto per quello.

Fortunatamente la casa si stagliò nella notte. Ormai avevano gli ultimi momenti da condividere insieme, ed era un gran sollievo per tutte e due.

«Grazie per il passaggio.» Tagliò corto la cubana, scendendo dall'auto, ma la mano della corvina si chiuse sul suo polso.

«Camila!» Avrebbe voluto dirle che si sbagliava, che ciò che pensava non era vero, ma vederla allontanarsi dalla sua vita era stato più facile di quanto credesse, perciò non c'erano parole che potessero cambiare ciò.

«Tu non mi perdonarmi mai, vero?» Chiese, e quella fu l'ennesima conferma alle parole della cubana.

«Ti ho già perdonato, ma non riesco ad accettare di essere una delle tante per te, per questo non ti voglio più nella mia vita. Ti auguro di trovare qualcuno che ti faccia cambiare idea.» Chiudere lo sportello fu più difficile di quanto fosse mai stato, ma entrambe sapevano che sarebbe bastato a Lauren aprirlo e rincorrerla per non perdersi, invece lei sgommò via.

Camila non la cercò mai più.

One shot CamrenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora