Un giorno qualunque

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Non ricorda dove ha messo la scatola delle medicine l'ultima volta. Pensava fosse nel bagno, ma tutto ciò che vi ha trovato sono panni sporchi e lattine di birra chissà lasciate quando. Non se ne preoccupa molto: Candace passerà a pulire domenica mattina, ciò significa che mancano due.. no tre.. Sì, tre giorni. Un ronzio indistinto la infastidisce quanto una zanzara di notte. Non è facile, però, seguire la fonte del rumore avendo ancora i timpani sporcati dalla musica della discoteca. Il senso di adattamento, evidentemente, è più sviluppato del previsto -o forse l'abitudine di dover convivere con i postumi della sera precedente si è ormai fusa col suo dna. È la bella Candya Thorne ad apparire sullo schermo gigante; il suo sorriso stona con le notizie infelici che comunica tutte le mattine. Per quanto sia bella, Lauren è troppo frastornata per starle dietro.
Un raggio prematuro le acceca la vista. Ha comprato l'appartamento proprio per l'esposizione lucente di cui gode, ma ora la smorfia ricorda il pentimento provato di fronte ad una scatola vuota di biscotti trangugiati.
Cerca qualcosa nel frigo che non sia birra, vino, tequila o qualsiasi liquore con un tasso alcolemico superiore allo 1%. Il colore del cartone del latte non promette bene, quindi ripiega su una coca-cola; una sorta di via di mezzo.
Si siede sullo sgabello, si lascia intorpidire dagli albori mattutini e.. non capisce. Non capisce.
Si sforza, ci prova, si obbliga a non rifuggire dal problema come un aracnofobico di fronte ad un ragno, un claustrofobico di fronte ad un ascensore.
Ci prova, e questo per la sua natura istintuale è già fin troppo, se poi contiamo anche il fatto che lo stia facendo a mente "lucida", sorseggiando una bibita priva di tossine, allora meriterebbe anche un premio.
Abituata ad accartocciare i problemi e dimenticarli in un angolo finché qualcuno non li spazza via proprio come le lattine di birra ammonticchiate nel bagno, si ritrova ben presto a dover cercare nuovamente la scatola delle medicine, avendo l'attività celebrale aumentato la pressione sulle tempie. Una vecchia leggenda metropolitana consigliava proprio di bere coca-cola per allentare il mal di testa, ma la lattina se la lattina si è esaurita non si può dire lo stesso del suo patire.
Al piano superiore regna quasi una parvenza d'ordine. Sono le scale il vero discriminante: salire quindici gradini con le ginocchia molli e la vista appannata è più faticoso che pericoloso per Lauren, motivo per cui dorme quasi tutte le notti nella stanza degli ospiti e lascia immacolata la sua... Almeno: da due settimane a questa parte. Ma si farebbe prima a riassumere dicendo: da quando Camila l'ha lasciata.

E ha fatto bene, continua a pungolarla il suo subconscio, mai davvero troppo avvinazzato per ingannare se stesso. Lo so che ha fatto bene, gli risponde seccata Lauren, scacciandolo come scaccerebbe un tafano.

La scatola delle medicine è nell'ingresso, nel ripiano ancora brullo della libreria a muro. Inginocchiarsi per recuperarla è come un giro sulle montagne russe. Anche il suo stomaco subisce lo stesso contraccolpo. Si lascia scivolare contro la libreria e resta seduta per qualche istante per terra, con la scatola in grembo e la promessa di non ubriacarsi più. Anche la settimana scorsa si è ritrovata a raccontarsi la stessa bugia. In realtà non nascono come menzogne, lo diventano quando l'odore di bruciato non le solletica le narici perché nessuno ha dimenticato il dolce il forno, o quando non inciampa in alcun indumento sparpagliato per casa. Allora, e solo allora, sente il bisogno di stappare una birra.
Ora l'unico bisogno che avverte è quello di un antidolorifico. Trovato il tesoro ritorna su i suoi passi, infilandosi in cucina.
Non sa che ore siano, ma sicuramente troppo presto affinché il campanello suoni con quell'insistenza. Probabilmente Normani sarà venuta ad accertarsi che sia ancora viva o quantomeno vegeta, o si è disturbata di fare un salto solo per scroccarle qualcosa dalla dispensa. Lauren non si disturba nemmeno a prendere la cornetta: apre la porta senza scrupoli e, con la mano sugli occhi, aspetta il buongiorno acuto di Normani perforarle le orecchie. Quando a riempire l'ambiente è invece un respiro trafelato e greve, Lauren si insospettisce.

One shot CamrenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora