Il quadro

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La galleria d'arte pullulava di papillon sgargianti e giacche colorate. Camila si sentiva in soggezione. Sicuramente aveva scelto l'abito sbagliato per la serata, e non se la sentiva di scaricare le colpe su altri imputati ma.... Era colpa di Shawn. Quando le aveva proposto (proposto senza chiedere ma semplicemente avvertendola che avevano una serata da attendere, s'intende) di partecipare non aveva specificato che si trattava dalla sregolata Lauren Jauregui. Se avesse solamente accennato quel dettaglio avrebbe indubbiamente optato per un vestito più particolare. Ma lui, ingessato nel suo smoking da pinguino, non sembrava sentirsi a disagio in mezzo alla ressa particolareggiata da culture e stili diversi.

«Shawn, avresti potuto dirmi dove andavamo.»

«Perché?» Si accigliò.

Camila sorrise distrattamente ad un viso famigliare che al momento le sfuggiva dove avesse conosciuto. Con la medesima nonchalance strinse i denti vicino all'orecchio di Shawn. «Perché siamo gli unici due pesci fuor d'acqua.»

Una risata asciutta sgorgò dal fondo della gola di Shawn. Le batté una mano sul braccio come avrebbe fatto con sua sorella minorenne. «Lauren è una vecchia amica, non preoccuparti.»

Camila non riuscì a decifrare se intendesse rassicurarla sull'indifferenza dell'artista riguardo le scelte di vestiario o sull'ormai rassegnata dimestichezza di Lauren riguardo le scelte di Shawn in quanto a moda.

«Come mai non l'ho conosciuta prima?» Si incuriosì Camila quando Shawn concluse la conversazione con un suo vecchio compagno di college.

«Era in giro per l'Europa da qualche anno, l'ho sentita poco anche io.»

Intanto il giro turistico per il corridoio proseguiva. Camila aveva buttato l'occhio su tutti i quadri, ma alcune tele avevano catturato la sua attenzione più di altre. Era sempre stata un'amante dell'Impressionismo e del Cubismo, motivo per cui i quadri più astrusi ed eclettici la conturbavano più degli altri. Shawn, invece, sfruttava l'occasione per farne una sottospecie di tour promozionale in vista delle elezioni sindacali. Si era candidato con buoni propositi, ma era necessario accaparrarsi qualche voto per concretizzarli. Camila si assicurava non uscisse mai fuori di casa con la cravatta storta e supervisionava discretamente ogni suo incontro affinché non inciampasse su qualche impasse.

Shawn stava stringendo la mano all'ennesimo sostenitore quando una donna avvolta in un poncho beige si avvicinò sorridendo. Camila non poté fare a meno di notare il color porcellana del viso incorniciato nella chioma corvina, ma solo quando la donna abbracciò Shawn incontrò i due smeraldi fulgidi oltre la spalla del suo compagno.

«Lei dev'essere Camila.» Le strinse saldamente la mano nella sua. «Non ha fatto altro che parlarmi di te. Ora posso capire perché.»

Nonostante fosse un complimento disinteressato e cordiale, Camila arrossì.

«Sono contenta siate riusciti a venire.» Portò una mano sulla spalla di Shawn fraternamente.

Camila notava il sorriso della donna rivolto verso l'uomo al suo fianco, ma la coda dell'occhio indagava nella direzione opposta. Per quanto tentasse di concentrarsi sui quadri esposti o sui saluti sciorinati fra un conoscente e l'altro, percepiva lo sguardo di Lauren trascinarla indietro come una risacca. Si sentì insolitamente sollevata quando il doppiopetto di Byron, un vecchio fidato collaboratore di suo padre, si soffermò per un caloroso saluto.

«Camila,.» Shawn si intromise timidamente, senza risparmiare Byron da una tipica stretta di mano da "prossimo sindaco". «Vado a prenderci due bicchieri di vino -e a voce più bassa- ho visto il direttore del Daily nell'altra stanza.» I loro sguardi eloquenti si compresero al volo.

One shot CamrenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora