"Perchè fai questo,David?"

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Capitolo 129.
ALEXIS.
La sveglia continua a suonare,interrompendo il mio sonno.Allungo un braccio verso il comodino e la spengo.Mi strofino gli occhi e li apro del tutto.Oggi è sabato,e questo significa niente scuola.Scendo dal letto e mi dirigo verso le scale.Le scendo lentamente,visto che non vorrei rischiare di cadere.Questa casa è enorme,ha un giardino,una piscina e dieci camere.Mi dirigo in cucina,dove mio padre sta leggendo il giornale,con una bella tazza di caffè davanti.Mi siedo,e prendo un cornetto dal vassoio.
pap:Ieri ti ho sentita rientrare tardi,dove sei stata ?.-chiede curioso,poggiando il giornale sul tavolo.Addento un pezzetto di cornetto,e lo guardo stranita.
Alex:Sono uscita con Kelly.-dico facendo spallucce.-siamo andate a mangiare in un locale qui vicino.-aggiungo poi.-papà,posso chiederti una cosa ?.-dico speranzosa,annuisce e porta le mani sotto il mento.-come si chiamava mia madre ?e com'è morta ?.-chiedo sospirando.
pap:Si chiamava Felicity.-dice accennando un sorriso,ma allo stesso tempo triste e malinconico.-è morta dopo che ti ha partorito.Non sapevo come prendermi cura di te,non avevo un lavoro..ero solo un ragazzino.Così,ti portai in un orfanotrofio,e la famiglia Anderson ti adottò.Erano delle persone molto ricche,e scommetto che non ti hanno fatto mancare niente.-
Alex:Ti sbagli,gli Anderson sono morti in un incidente stradale,quando io avevo sei anni.-dico stringendo i pugni.-come hai potuto lasciarmi in un orfanotrofio !.Lasciarmi sola,senza farti sentire...gli Anderson mi hanno sempre trattata come se fossi davvero loro figlia,anche se non me l'hanno mai detto.-
pap:So che non dovevo,Alex.Ma ora siamo qui...insieme,e nessuno ci dividerà di nuovo,te lo prometto.-mi stringe la mano,mentre una lacrima riga il mio volto.-Alex...ma tu non eri incinta ?.-chiede poi,incuriosito.
Alex:Si.-dico deglutendo.Il suo volto diventa cupo..so già dove vuole arrivare a parare.-no,non ho abortito.La bambina è con Justin !.-
pap:E quando ha intenzione di portartela,quel marmocchio ?.-sbotta acido.
Alex:Mai.-dico sarcastica.-vuole tenerla lui,dice che vuole dimostrarmi che è un buon padre.-dico facendo spallucce.
pap:Come si chiama la bambina ?.-chiede curioso,con il sorriso sulle labbra.
Alex:Samantha.-sussurro ricambiando il sorriso.
pap:Devo andare a lavoro,è molto tardi.-dice guardando l'orologio che ha sul polso.Si alza e mi stampa un bacio sulla fronte.-ci vediamo dopo.-dice prima di scomparire dietro alla porta.Sospiro...sono di nuovo sola.
1 ORA DOPO.
Continuo a fare zapping tra i canali,gli unici film che fanno..sono tutti sdolcinati,e non mi va di deprimermi ancora di più.Tutto d'un tratto,sento il campanello..mi alzo e mi dirigo ad aprire.Mi ritrovo Justin di fronte..
Alex:Che cosa ci fai tu qui ?.-dico a bocca aperta,accenna un sorriso malizioso.
Jus:E' stata Kelly a dirmi dove abiti.-entra in casa,e chiude la porta alle sue spalle con un piede.
Alex:Vattene,lasciami in pace.-dico seria.Sorride divertito e si avvicina..
Jus:Sai di essere troppo acida ?!.-dice sarcastico.
Alex:Sei un bastardo,puttaniere,sciupa femmine,bambino,insensibile !.-
Jus:Io non sono un bambino insensibile !.-dice arrabbiato.
Alex:Ti odio !.-dico spintonandolo,cercando di farlo uscire fuori da casa mia.
Jus:Io ti odio di più!!!.-tutto d'un tratto prende il mio viso tra le mani e si fionda sulle mie labbra.La sua lingua si fa spazio tra le mie labbra.Sgrano gli occhi e lo spingo lontano da me.Gli tiro uno schiaffo in piena faccia.
Jus:Perchè l'hai fatto ?!!!.-chiede a bocca aperta,ora io sarei quella che ha torto?
Alex:Vattene,ora.-sussurro fredda,girandomi e dandogli le spalle.
Jus:Ti prego,Alex,io..-lo interrompo.
Alex.Vattene,Justin!.-sento la porta aprirsi,per poi chiudersi in un modo violento.

IL GIORNO DOPO.
Ore 12.30.
La campanella annuncia la fine della lezione.Tutti si alzano e si dirigono fuori,mentre io rimango seduta,con la testa bassa,a pensare a quello che è successo ieri con Justin.Vorrei tanto trovare un modo per dimenticarlo del tutto.Ma è tutto inutile,nessuno riuscirà a farmi tremare il cuore,come ci è riuscito lui.
-Come mai sei ancora qui ?.-chiede qualcuno,alzo lo sguardo.Mi ritrovo David Cook davanti.Prende una sedia e si siede accanto a me.
Alex:Non mi va di andare a mensa,e tu..che ci fai qui ?.-chiedo curiosa.
Dav:Niente,passavo da queste parti e ti ho vista.-dice poggiando i piedi sul banco.-non mi va di pestare sfigati,oggi.-
Alex:Perchè lo fai ?.-chiedo tutto d'un tratto,con lo sguardo freddo e serio.
Dav:Cosa ?.-chiede stranito,torturandosi le mani dal nervoso.
Alex:Perchè picchi le persone senza motivo,non ha nessun senso.-dico facendo spallucce.
Dav:E' complicato da spiegare.-sussurra abbassando la testa.Gli afferro la mano,alza lo sguardo di scatto e mi guarda sorpreso.
Alex:So che non ci conosciamo bene.Ma sfogati,David..dimmi tutto quello che ti succede,dopo ti sentirai meglio.-dico accennando un sorriso.
Dav:Qualche anno fa..i miei genitori avevano deciso di spedirmi in un collegio a New York.Ero infecile e triste...in quel posto tutti lo erano.Ricordo che c'era un ragazzino.Aveva sempre il sorriso sulle labbra,e a me questo dava fastidio,molto fastidio.Così,cominciai a picchiarlo quasi sempre,per rendergli la vita un inferno...come la mia.Ma lui continuava a sorridere,e ogni giorno la mia rabbia verso di lui saliva a dismisura.Un giorno,preso dai miei soliti attacchi di rabbia,lo spinsi..lui cadde con la testa a terra e..-si ferma e singhiozza.-e per colpa mia è morto.-continua piangendo.-sono stato un egoista.Ho spento la luce negli occhi di quel bambino,ho fatto in modo che tutti i suoi sogni si spegnessero in un nono secondo.E tutt'ora..quando cammino per strada,spero di incrociare il suo sguardo,per chiedergli scusa,e fare finalmente sogni sereni,ma questo non succederà.-
Alex:Come si chiamava questo bambino ?.-chiedo con le lacrime agli occhi..
Dav:Samuel..Samuel Anderson.-
JUSTIN.
Mi lancio a peso morto sul letto.Mi squilla il telefonino,lo prendo e rispondo.
Jus:Pronto.-dico scocciato,guardandomi le unghie.Sento dei singhiozzi..
-Justin.-è mia madre,riconoscerei la sua voce tra mille,ma perchè sta piangendo?
Jus:Mamma.-sussurro preoccupato.-che succede ?.-aggiungo poi.
-S-Selena e Samantha hanno avuto un incidente.-mi alzo di scatto,sentendo il cuore battere in una velocità assurda.
Jus:Dimmi che stai scherzando,mamma.-sussurro con le lacrime agli occhi.-stanno bene,vero ?.-
-Sono in gravi condizioni.Justin,devi ritornare qui a New York,per favore.-
Jus:Ma il prossimo aereo che porta a New York,è solo tra tre giorni.-esclamo disperato.-cercherò di farmi venire in mente qualcosa.-
-D'accordo,ma sbrigati.La tua bambina ha bisogno di te.-

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