🔴Theo Raeken 2°-Teen Wolf🔴

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I suoi baci erano lenti, come un fresco vento d'autunno che si posa sulla pelle e lascia una leggera malinconia.
Lui lasciava desiderio, voglia di continuare e eccitazione.

Lasciava scorrere la sua lingua lungo il collo, leccava le sue guance e le sue labbra, prendeva tempo.
Voleva aumentare il desiderio che risiedeva dentro di lei, anche se persino lui era già al limite.
Theo assaporava ogni centimetro di quella morbida e dolce pelle, sapeva di pesca e rose, e la adorava.
Intanto le mani del ragazzo abbassavano la cerniera del vestito e si facevano spazio sul suo perfetto corpo.
I fianchi pronunciati, quella pancetta e quei due adorabili s*ni che sognava da mesi.
Mana d'altro canto, non sapeva cosa fare, si limitava a scompigliare i capelli e accarezzare la schiena muscolosa del ragazzo che giocava con il suo s*no.

La trascinò indietro, si sedette su una panca vuota e la fece mettere su di lui mentre si toglieva i pantaloni della tuta.
Iniziarono a baciarsi appassionatamente, frettolosi e avidi.
I capelli di Mana erano legati in una semplice treccia sul lato destro, a Theo evidentemente quei capelli legati diedero molto fastidio, data la velocità con il quale li sciolse.
Liberò i lunghi capelli castani e li scompigliò mentre continuava a baciarla come fosse un bene primario.

Come fosse necessità.

La incitò ad alzarsi in piedi e le tolse le mutan**ne, lei come c'era da aspettarsi si nascose con le mani, intimidita dalla prima volta.
<<No, non devi nasconderti, sei bellissima.>>
La incoraggiò togliendo le mani dalle sue parti intime e la fece tornare su di lui, baciandola di nuovo.
<<Sei meravigliosa, piccola.>>
Le sussurrava all'orecchio per calmarla.
<<Non sai da quanto tempo ti desidero, Mana, non devi vergognarti. Sono tuo qualunque cosa succeda.>>

Si alzò in piedi dopo una lunga serie di baci sul collo e la prese in braccio, portandola sul tavolo su cui erano poggiati gli zaini.
Spostò malamente il suo borsone e posò lei delicatamente.
Si abbassò sui suoi s*ni continuando a torturarli, li baciava, li succhiava e li stringeva.

Questo era abbastanza per Mana, che non sapeva più come resistere.

Nessuno mai aveva visto quel lato di lei, Theo era il primo a tastare il suo corpo e a cogliere quel prezioso fiore che era la sua verginità.
Era insicura, timida e spaventata.
Aveva paura che Theo potesse cedere all'istinto animale, che potesse ferirla ed essere egoista, prendendo ciò che voleva senza pensare ai suoi sentimenti.

<<Aspetta, aspetta...>>
Interruppe il focoso bacio e lo guardò negli occhi terrorizzata.
<<...è la mia prima volta, ti prego non farmi male...>>
Quella frase era troppo persino per un predatore come lui.
<<Piccola->>
<<...ti prego.>>
Theo rise sinceramente addolcito, poi la baciò teneramente.
<<Non potrei mai farti del male. Sarò dolce, non preoccuparti. Puoi fermarmi quando vuoi, d'accordo?>>
Mana annuì poco convinta, voleva credergli.

Theo prese un prese**ativo dallo zaino e lo indossò continuando a baciarla piano.
Una volta indossato, accarezzò la sua guancia e le sorrise dolcemente mentre giocava con la sua intimità.
La ragazza sotto di lui cominciò a sospirare affannata quando tre dita entrarono in lei, andava piano ed entrava poco alla volta.
<<Ti ho immaginato tante volte mentre lo facevi nella tua cameretta, sai?>>
Muoveva le dita con ardore mentre la ragazza lo guardava estasiata, persino tre dita la eccitavano da morire.
<<Ho pensato a te...ti toccavi e godevi così tanto...eri eccitante da morire.>>
Insistette aumentando la forza e Mana non seppe resistere quando si concentrò anche sul clitor*de.

Venne nel giro di pochi minuti e questo era abbastanza per Theo.

<<Voglio vederti godere, voglio sentirti urlare il mio nome.>>
Entrò poco con la sua prepotente er*zione, lei si mosse di scatto per la differenza.

Si spinse piano dentro di lei, non staccava gli occhi dal suo viso, voleva vedere la sua espressione di godimento nascere.
<<Theo...>>
Sussurrò il suo nome non appena entrò totalmente in lei.
<<Si, piccola...>>
Cominciò a muoversi lentamente, era gentile al contrario di quello che pensava Mana.
Si sorprese quando dopo pochi minuti il dolore si trasformò in piacere.
<<...Theo...>>
<<...Mana...>>
Si avvinghiò a lei quando entrambi iniziarono a provare più che piacere.
La avvolse e la strinse a sé, nascondendo il viso tra i suoi capelli.

Si muoveva veloce ormai dentro di lei, sentiva ogni secondo una sensazione maggiore, l'eccitazione cresceva ed entrambi erano stati sopraffatti.
La portò su, lei si mise a sedere e la velocità del ragazzo aumentò radicalmente.
Le sue gambe erano attorno ai fianchi di Theo, le sue braccia attorno al suo collo, era incollata a lui.
Lui la teneva stretta e si muoveva dentro e fuori, piano e veloce, gentile e prepotente.

Non mancarono baci e carezze, alcuni segni sul collo della ragazza che avrebbero fatto parlare molto il giorno dopo, ma mai quanto i segni sul collo di Theo.
Si era fatta prendere dall'euforia, lo aveva morso e reso suo.

Lei era ormai di Theo.
Lui era ormai di Mana.

Venne altre due volte prima di Theo e quando anche lui ebbe finito, entrambi si accasciarono su quel tavolo che ne aveva viste abbastanza.
I loro respiri erano esausti e i loro cuori battevano come pazzi.

Adesso appartenevano l'uno all'altra.









Il giorno dopo...

<<Ti avevo detto di non parlargli, Mana, non mi fido di lui e->>
La ragazza ignorò totalmente il rimprovero di Lydia e Stiles per salutare il belloccio che agitava felice il braccio.
Gli sorrise spostando malamente Stiles davanti a lei e corse verso il suo adorato ragazzo.

L'intera scuola guardava la dolce e timida Mana in una nuova versione.
Niente più vestitini colorati, niente più trecce e sorrisi timidi.
Sul suo volto adesso c'era del trucco e i suoi abiti erano molto più simili a quelli di Theo, una felpa nera e dei jeans attilati, una canottiera aderente e dei lunghi capelli ricci.
Quel tenero sorriso si era trasformato in un ghigno malizioso.

<<Che cavolo le è successo?!>>
<<Stiles, lasciala stare, lo capirà da sola.>>
<<Ma guarda come si è vestita!>>
<<Stiles, lasciala stare.>>

<<Buongiorno piccola!>>
Il ragazzo la accolse tra le sue braccia e non curante degli occhi indiscreti, la baciò arrogantemente.
Lei ovviamente non si oppose.
<<Buongiorno.>>

Salirono le scale senza mai staccarsi l'uno dall'altra, fieri e orgogliosi di essere al centro dell'attenzione.

Nessuno li avrebbe più fermati.

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