💗🔶Steve Harrington-Stranger Things🔶💗

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MD_MONAGHAN
Bonjour madame.♥






























La nostalgia non è una cosa nuova per me, tendo sempre ad affezionarmi al passato e a pensare ossessivamente a tutto ciò che adesso non c'è più.
Avere Steve difronte a me aiuta, perché mi fa credere di essere ancora come un anno fa ma la verità è che King Steve e Queen Marti non ci sono più.
Lavoriamo in una stupida gelateria con degli stupidi costumi addosso e io vorrei solo essere in camera mia a scegliere i vestiti per la scuola.
Ma non è così.
L'estate sta finendo e per mio fratello e i suoi amici un altro anno scolastico inizierà presto ma non per noi.
Niente più corse nel corridoi.
Niente più ballo della scuola, niente più assemblee.
E mi piaceva, cavolo. Mi piaceva tanto.
Ma non siamo più studenti, siamo adulti, e io devo solo accettarlo e darmi da fare.

<<Amore?>>
Ritorno alla realtà; pausa pranzo, io e Steve nel retro a mangiare la nostra insalatina perché lui vuole perdere peso e io devo soffrire insieme a lui.
La vita di coppia non è mai stata così dolorosa come adesso, un insalata santo cielo.
<<Ci stai ancora pensando?>>
<<Come fai ad arrenderti? Eravamo i più popolari, eravamo al centro di tutto.>>
<<E adesso facciamo palline di gelato. Non è fantastico?>>
Dice ovviamente sardonico.
E io gli lancio un pezzetto di lattuga addosso. Lui la prende e se la mangia sorridendo con quell'espressione da ebete che mi fa ridere sempre.
<<Sei stupido.>>
<<Sì.>>
Continua a ridere in quel modo e non faccio a meno di seguirlo.

<<Mi manca, tutto qui. Lo studio, gli esami, gli armadietti.>>
<<Gli armadietti?>>
<<Gli armadietti, Steve.>>
Capisco dalla sua quasi risata che voleva farmi ridere ma alla fine si arrende, quando vede il muso che metto su.
Trascina la sedia fino a mettersi accanto a me e mi porta un braccio sulle spalle, con l'altra mano mi sposta i capelli dal viso e mi accarezza dolcemente.
<<Ehi?>>
<<Non voglio crescere.>>
<<Piccola...>>
Vengo avvolta dalle sue braccia e confortata dalle sue labbra sulla mia guancia. Rimaniamo per un pò così, mi sfogo per qualche minuto e tutto ciò che fa Steve è abbracciarmi e coccolarmi.

Quando mi calmo lui si sistema sulla sedia e poggia il gomito al tavolino, mi accarezza la schiena e mi guarda comprensivo.
<<Tutto ok, piccola. Tutto ok.>>
<<Ho paura, Steve. Ho paura di dover fare tutto da sola. Le bollette, la casa, l'affitto, il lavoro. Ho paura.>>
<<Ehi? Chi ti ha detto che sei sola? Io cosa sono, huh? Un criceto?>>
<<Sai cosa intendo.>>
<<No non lo so. Non sei sola, chiaro? Io sono qui, con te. Sempre. Pagheremo le bollette insieme, l'affitto e tutte le altre cose da grandi, le faremo insieme.>>
Lo guardo negli occhi adesso, ha un sorriso sulle labbra che mi ispira un immensa tenerezza.

E fiducia. Lui è qui davvero.

<<Siamo bravi a farlo in macchina, figurati se non riusciamo a pagare una bolletta.>>
Rido all'idea che sia davvero così stupido da fare un paragone del genere.

Ma ha ragione, se riusciamo a cavarcela in una scomodissima macchina ogni volta, possiamo fare tutto.

<<A proposito...>>
<<Steve.>>
<<... che c'è? Prima di lasciarti a casa possiamo...>>
Si avvicina a me continuando a sorridere, ma in modo diverso. Malizioso.
E capisco che il momento dolcetti e coccole è finito.
<<... ripassare un pò come si fa. Mh?>>
Le sue labbra si posano sul mio collo molto lentamente e in modo accurato al fine di arrivare alle mie labbra.
Quando le trova sono io stessa a baciarlo e alla fine lasciamo stare quella maledetta insalta.

Un pò di ripasso dopo il lavoro non farà male.

Just One Shot|COMPLETADove le storie prendono vita. Scoprilo ora