🔴Dylan O'Brien🔴

852 34 9
                                    

robertabimbo
Fammi sapere se ti piace!♥


































2014...

<<Mandiamo questo messaggio alla cantante Rhobhy. Dylan O'Brien, qui, ha una cotta per te e vorrebbe conoscerti! Non farlo soffrire ingorandolo. È un ragazzo dolce, simpatico e gentile. Te lo assicuro io, Paula McRabbit. Non è la prima volta che mi capita di intervistarlo e ti assicuro che è cotto di te! Ti prego contattalo, questo ragazzo sta soffrendo!>>

Quel video aveva raggiunto ogni angolo modernizzato del mondo.
Tutti sapevano che Dylan O'Brien aveva una cotta gigantesca per Rhobhy e anche lei lo sapeva.
Le si era sciolto il cuore a vedere quel video, un ragazzo normale con un sorriso imbarazzato e la voce della giornalista che la pregava di contattare Dylan O'Brien.

E lei lo fece, in effetti.

Conosceva una persona che a sua volta conosceva un attore che aveva lavorato con Will Poulter, che aveva recitato insieme a Dylan in The Maze Runner.
Non fu difficile rintracciarlo e regalargli un biglietto per il suo concerto in California.
Quando lui andò a quel concerto, certo lo sperava, ma non immaginava che quella notte avrebbe dato inizio al matrimonio più acclamato dopo quello dei Brangelina.










2021...

<<Ci sei?>>
<<Ah ah.>>
<<Pronto?>>
<<Prontissimo!>>
Uscì dal bagno ritrovandosi un pervertito sul letto con le mani dietro la testa, nient'altro addosso se non i pantaloni di una tuta grigia e un sorriso enorme stampato sul viso.
<<Wow...wow. Wow. È...wow. Wow.>>
L'intimo di Rhobhy l'aveva spiazzato e lasciato senza parole.
Un body nero con dei decori in pizzo viola e delle scollature che se ne stavano al punto giusto lasciando intravedere metà s*no, metà sedere e metà interno coscia.
<<Wow.>>
Riuscì a dire.

E intanto la meravigliosa creatura che aveva sposato tre anni prima si avvicinava danzando per lui sulle note della musica da sala che lo stereo suonava indisturbato.
<<Sei bellissima, amore.>>
Le andò incontro gattonando sul letto e quando furono vicini le sfiorò la coscia.
Lei era ancora in piedi, sorrideva.
<<Vuoi illustrarmi quanto?>>
<<Assolutamente.>>

La tirò allora giù infilandosi tra le sue gambe e cominciando a baciarle le labbra molto lentamente, come un pennello troppo bagnato che va poggiato piano, come una carezza ad un bambino spaventato.
Era spesso così, dolce e fin troppo premuroso.

Rhobhy spesso lo descriveva come "un amante pluridecorato", perché aveva tante di quelle qualità da premiare che non bastava una parete intera.

<<Sai che sono incredibile a letto?>>
<<Si?>>
<<Posso dormire per giorni.>>
Quando Rhobhy scoppiò a ridere davanti ai suoi occhi, Dylan ne approfittò per strisciare indietro e piazzarsi difronte al suo Monte di Venere.
<<Tu sei davvero incredibile.>>
<<Aspetta...>>
Spostò di poco il bordo dell'intimo e soffiò sulla sua zona sensibile facendola arretrare un pò.
La seguì e ci si fiondò di sopra.
<<...dillo adesso.>>
Ma non poté ripeterlo, perché quando sentì il caldo della lingua di Dylan toccarla, si aggrappo alle lenzuola e spalancò la bocca per permettere ai multipli gemiti di uscire liberamente.

Quando Dylan fu abbastanza soddisfatto di ciò che sentiva, perché non voleva ancora che Rhobhy venisse, si sollevò e la aiutò a mettersi in piedi.
<<Per giorni.>>
La guidò accarezzandole le spalle fino allo specchio, la lasciò lì e poi trascinò la poltrona dietro di lei.
<<Per giorni, amore mio.>>

Non servì parlare, quando Dylan si mise comodo sul sofà Rhobhy scese sulle ginocchia, sapeva già cosa fare.
Lentamente, lo accarezzò, lo prese dolcemente senza staccare gli occhi dal suo estasiato marito.
Il capo poggiato al bordo della poltrona, gli occhi fissi su Rhobhy e sulla mano che aveva tra i capelli di lei.

Osservava ogni cosa, ogni sua espressione, ogni movimento.
E più di tutto osservava il loro riflesso allo specchio godendo di ogni sensazione che quella visione gli regalava.
Le accarezzò poi la guancia, sorridendole, e lei capì.
Si mise in piedi tra le gambe di Dylan e si lasciò toccare ovunque, letteralmente ovunque.

Perché adorava essere la sua Dea.
Unica Dea. Unico amore. Venerata.

E quando all'improvviso Dylan le strappò, riducendolo a brandelli, l'intimo nero e viola, lei sorrise.
Perché sapeva che stavano per iniziare a giocare.
<<Per giorni, piccola.>>
Portò le dita sulle pieghe della sua intimità e ritrovò quel lago che aveva lasciato.
Due delle dita stavano già per entrare mentre il pollice si pressava facendo su e giù sul gioiellino che tanto le dava piacere.

<<Dyl...>>
<<Non ho capito bene, piccola.>>
Lo sentì trasformarsi, adoravano giocare.
<<...Signore.>>
Tre dita si spingevano dentro di lei fino alle nocche e Rhobhy poteva sentire il respiro di Dylan aumentare con il suo.
Vedeva il suo petto alzarsi e abbassarsi mentre la faceva venire.
Allora gli tirò i capelli portandolo a baciarla e quando lei gli morse il labbro, Dylan, in un momento di pura decadenza all'istinto, cacciò via le dita e le portò attorno al suo collo per incitarla a sollevarsi sulle punte, poi la baciò arrogantemente.
Dei passi indietro per farla scontrare con la scrivania e aiutarla a sedercisi sopra.

<<Stai bene, si?>>
Stava parlando velocemente, cercando di prendere fiato e occuparsi di lei nel minor tempo possibile mentre le sue mani scendevano lungo il corpo caldo e sudato della donna.
<<È perfetto.>>
Allora si baciarono gentilmente, per confermare che entrambi fossero d'accordo con quei bruschi movimenti.

Non si spingevano mai oltre, ci avevano provato ma non faceva per loro, quello era il limite.

Rhobhy gli morse ancora il labbro, questa volta facendolo sanguinare un pò e il ragazzo fece scontrare violentemente la sua mano destra con il sedere di lei, un sussulto le fece alzare la testa.
Dylan ne approfittò per baciarle il collo, per portarsi una mano addosso e fermarsi proprio contro quella pozza di umori nel quale desiderava annegare.

Strofinò la punta facendola sobbalzare ancora e dopo un altro dolce bacio, entrò tutto d'un fiato fino a poggiare il petto contro quello di Rhobhy.
Sussurrò il suo nome e si nascose fra i suoi lunghi capelli.
L'elastico che lei aveva al polso era un gioco in più con il quale lui poteva divertirsi.

Erano insieme, di nuovo, e avevano tutta la notte.

Just One Shot|COMPLETADove le storie prendono vita. Scoprilo ora