🔴Caspian-Le Cronache Di Narnia🔴

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sta_zitto_Brunooo
































... e proprio quello era lo sguardo che più si addiceva ad un ragazzo, ancora troppo giovane e inesperto, che aveva appena visto la sua più fidata e leale compagna arretrare ad un solo suo gesto.
Aveva svoltato l'angolo delle mura di pietra ed era andata via da lui, perché aveva perso ogni fiducia nel suo futuro re.
La seguì.
Deciso a riconquistare la sua amata al quale un giorno avrebbe fatto indossare la corona.

<<Gelda.>>
<<L'avresti fatto. Davvero, l'avresti fatto.>>
<<Gelda... lasciami spiegare, ti prego.>>
Una mano si era poggiata sullo stretto fianco della ragazza, pressato dal corsetto.
<<La grande magia è troppo grande per noi, Caspian. Ce lo hanno detto tante volte.>>
<<È stato un errore->>
<<-La strega bianca è stata la causa di migliaia di morti, secoli fa. Conosci la storia, mia madre ci teneva tanto a farcela conoscere. Hai dimenticato ogni suo insegnamento?>>
<<No... è stato... è stato...>>
<<Caspian.>>
I loro occhi si scontrarono nel momento in cui Gelda si liberò dalla sua presa, quelle lucide e pallide pupille lo stavano implorando di trovare una valida scusa per aver ceduto alla magia oscura, nonostante gli anni che la madre di lei avesse impiegato per spiegargli cosa era giusto e cosa era sbagliato, nonostante la morte tragica che Miraz le avesse inflitto per averlo fatto.
<<Volevi disonorare la sua memoria?>>
Non rispose, forse per codardia, forse per ignoranza, o forse per il carbone bagnato che si portava dietro.

Ma una cosa era certa, le labbra di Gelda lo avevano distratto.

La baciò bloccandole il viso con le mani mentre quelle di lei in modo automatico si portarono sulla vita di Caspian, per spingerlo ad avvicinarsi.
I loro corpi erano adesso l'uno contro quello dell'altro, così tanto da riuscire a percepire sul tessuto la vibrazione dei cuori in preda all'adrenalina.
<<Avevo bisogno di qualcosa a cui aggrapparmi, ma ho sbagliato a credere che fosse quella la mia ancora.>>
<<Hai bisogno di un ancora, Caspian?>>
<<Sei tu. Sei tu.>>

Sembrava una barzelletta, Gelda stava ignorando il fatto che il ragazzo al quale aveva donato il cuore fino a pochi minuti prima era intento a risvegliare la Strega Bianca, nemica dell'umanità dal quale la madre li aveva messi in guardia.

Lasciò andare la rabbia e si permise di farsi trasportare da Caspian, che si era già fatto strada lungo le sue gambe sotto il setoso abito rosso.
Quella sarebbe stata la loro prima volta, in una tomba, in un rifugio con la battaglia che imcombeva.

Tra le mura di roccia Caspian sollevò Gelda per poterle lasciare dei dolci segni sul collo mentre lei gli scompigliava gentilmente i capelli tirandolo verso di sé.
<<Ho aspettato per anni questo momento...>>
Le sussurrò a fior di labbra.
<<... sarai mia, oggi?>>
<<Sempre, Caspian.>>
Rispose lei prima di baciarlo, quasi affondando le dita ruvide sulle guance invece morbide del ragazzo.

Poco dopo il rito, era scattata la passione per loro, ignorando completamente ogni dovere o responsabilità.

Le mani di Gelda scendevano delicate lungo il corpo di Caspian, lo accarezzavano cercando di scavalcare gli indumenti per poi toccare con fermezza la sua pelle calda, lo stesso faceva lui.
La lingua le lasciava dei bollenti disegni sulla mascella, sul petto, e una volta abbassato l'abito e slacciato il corsetto, anche sui s*ni.
A Caspian sembravano due meravigliosi cuscini sul quale poggiare il viso e da poter stringere per alleviare lo stress.

Fu quando Gelda lo liberò della cintura e dell'armatura che venne costretta a voltarsi, poggiava la guancia sulla fredda roccia ma l'unica cosa a cui poteva pensare erano le mani frementi di Caspian che si inoltravano dentro di lei.
Aveva trovato la via.
Non aveva paura, non era ansiosa, voleva solo scoprire cosa si provasse a fare l'amore, e lui voleva essere lì per scoprirlo con lei.

<<Caspian...>>
<<Toccami. Ti prego.>>
<<... Caspian.>>
Sentiva già la pressione contro il proprio corpo ma volle accertarsi di ciò che non aveva ancora mai visto.
Sicuramente nulla di esageratamente anormale, ma sapeva che era abbastanza per poter stare bene.
<<Piano...>>
Rimasero alcuni minuti concentrati a darsi piacere a vicenda, sentendo i gemiti che non potevano trattenere e assaporando i loro respiri caldi e affannati.
Le baciava le spalle e la schiena mentre sempre più velocemente spingeva quelle dita dentro la sua intimità, godendo della mano di Gelda su di sé.
Fino a quando la fanciulla decise di voler provare di più. Si inchinò davanti allo sbalordito ragazzo e scoprì che sapore aveva il suo amato.
Sentì la sua mano accarezzarle i capelli mentre lo osservava tirare indietro la testa e schiudere le labbra, un piacere che non aveva mai provato, una nuova sensazione che si godette a pieno sopra gli occhi languidi e soddisfatto di Gelda.
Non era di certo esperta, ma già il fatto che ci stesse provando era piacevole per Caspian e con il tempo, con la curiosità, riuscì a toccare qualche punto che lo fece impazzire davvero.
Magari in futuro le avrebbe detto come fare, ma in quel momento voleva solo scoprire il mondo dell'intimità di coppia.

Perché avrebbe detto da quel momento che erano una coppia, lui il principe Caspian, e lei Lady Gelda.
Prima o poi, i titoli sarebbero cambiati, questo lo aveva promesso.

La guardò inghiottirlo completamente in estasi, sotto di sé vedeva una dea e fu automatico per lui accarezzarle il volto strappandole un sorriso, il che non fu molto gradevole dato che dei denti lo attaccarono, quindi la incoraggiò a tirarsi su per ricambiare, anche se titubante.
Non sapeva come fare, sperava fosse lei a guidarlo.
Si imbatté in una foresta umida e non appena la sua lingua incontrò il dolce punto di Gelda, Caspian se ne innamorò.
Aveva trovato il suo posto, come le dita di lei fra i capelli lunghi di lui.
Non sentì alcun gemito, provò diverse mosse, provò a fare tutto ciò che gli venne in mente ma solo quando venne comandato da lei capì cosa doveva davvero fare.
Sentiva il suo naso tapparsi mentre la lingua assaporava ogni umore della ragazza, il suo viso era un semplice strumento del piacere e questo lo eccitava ancor di più, era a casa.
Le afferrò i glutei per non cadere e per divertirsi un po, intanto lei si stava letteralmente portando al piacere usando la faccia di Caspian, non dispiaceva a nessuno dei due.
La sentì trattenere il fiato e liberarlo tutto insieme nel momento in cui percepì sulle proprie labbra un particolare sapore che si apprestò a degustare completamente.

La vide in totale delirio e si accorse dei capelli spettinati che aveva, delle guance rosse che sembravano bruciare e delle labbra gonfie che la rendevano irresistibilmente appetitosa.
Si fiondò ancora una volta a baciarla e con estrema dolcezza, guardandola negli occhi e stringendola a sé, continuò ad amarla.

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