🔴Dylan O'Brien🔴

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MD_MONAGHAN
Fammi sapere se è quello che volevi!♥

⚠️TW⚠️

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So di essere in ritardo con le richieste ma, come ho già detto all'inizio di un altro capitolo, ho qualche difficoltà a far combaciare gli impegni con la possibilità di scrivere.
Mi scuso con chi si è lamentat* e ringrazio chi sta aspettando pazientemente.
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Si erano entrambi accorti, ovviamente, del fatto che da quando Dylan aveva avuto l'indicente anche la loro vita intima era cambiata.
Non poteva sforzarsi più di tanto, non per quel capriccio, anche se ne stava assolutamente risentendo anche la sua salute mentale.
E in mezzo ai vari trambusti quello era uno degli ultimi pensieri.
Quindi era quasi successo una sola volta in cinque mesi ma era fallito tutto a causa di un crampo. Ahimè.
Quella sera, dopo la cena romantica improvvisata, avevano deciso di tentare ancora a sorte. Erano ovviamente preparati a qualche disguido e perciò senza aspettative.

Tuttavia la serata sarebbe andata divinamente, ma loro non lo sapevano.

Arrivati al punto di denudarsi, dopo un fantastico spogliarello da parte di Marti che gli aveva lanciato addosso ogni indumento facendolo ridere, c'erano molte opzioni. Martinha optò per quella più divertente: provocarlo in ogni modo possibile.
Conosceva ogni suo punto debole, non fu difficile farlo tremare.

Tanto non poteva muoversi.

Le sue piccole e soffici mani stavano percorrendo la curva del bacino di Dylan per arrivare al suo petto e lasciare degli umidi baci su di esso.
Il ragazzo era disteso sul letto in totale soggezione, privato di ogni iniziativa o idea, si era completamente affidato a lei e alle sue doti da vipera seduttrice.

Così lo aveva conquistato anni prima, ballando per lui a quel party privato quando ai tempi entrambi erano dei giovincelli inesperti.
Anni dopo Martinha aveva lo stesso identico effetto su di lui, assoluto.

Puntò poi ai suoi cape**oli, li stuzzicò con le dita e li baciò pressandovi sopra la lingua. Un sospiro sfuggì dalle labbra del ragazzo in contemporanea con la mano che cominciò a lisciare delicatamente i capelli di lei.
I baci si soffermarono a lungo su quella zona. Il prossimo passo era superare la linea dei pettorali che la separava da quel morbido collo nel quale facilmente poté affondare le labbra.

Un succhiotto.

Due.

Quattro.

Fino a che la scia la portò alle sue labbra, schiuse e umide dalla quale poteva vedere la lingua in attesa.
Lo baciò, ancora dominante, circondandogli il collo e accarezzandogli la nuca.
Lui la abbracciò stringendola a sé e facendo scontrare le loro pelli calde.
Lamentava qualcosa durante quei baci lenti e romantici, facendola sorridere.
Marti aveva ancora l'intimo addosso, quindi fu ovvio il gesto di Dylan di infilarvi dentro le dita per controllare chee la sua "tesoriera" ci fosse ancora.
Trovò un piccolo fiume caldo e sgorgante che risultò essere troppo irresistibile per un povero uomo in astinenza.
Aveva quella splendida sirena che gli si muoveva addosso mentre le loro lingue si ritrovavano gentili, aveva quel minuscolo lago e si ricordò anche del glorioso davanzale che non aveva ancora visto.

<<Sei troppo impaziente.>>
Gli disse lei riferendosi all'er*zione che si era svegliata all'improvviso da sotto i boxer.
<<Ti prego, fa qualcosa.>>
Implorò lui senza fiato.
Passò le dita fra i suoi capelli, sulle orecchie giocandoci un pò, sugli zigomi disegnando dei cuori immaginari e fingendo di unire i puntini che erano quei numerosi nei sulla sua guancia. Sfiorò il perfetto naso del suo amato ricordando quanto fosse scolpito quel viso.
Durante quel gioco Dylan era affetto da una paralisi totale, vittima del suo fatato tocco.
La torturatrice si decise a scendere un pò, tornò a baciargli il petto, l'addome, la vita, fino a posarne alcuni sulla stoffa grigia che nascondeva il suo prezioso amico.

Una scarica gli pervase la schiena facendolo assestare sul materasso.

Fu quando la lingua di Martinha incontrò il suo sublime gioiello che Dylan si rilassò completamente.
Le mani fra i capelli, le labbra aperte.
Si porto un palmo sul viso, era una sensazione troppo bella per poter rimanere calmo.

In un attimo Dylan cambiò atteggiamento, dall'essere calmo e succube del trattamento di Martinha a prendere in pugno la situazione e dettare legge.
Il dolce e tenero po**ino si trasformò in una rude e bramosa sco*ata.
Lui comandava, lui guidava, e di tanto in tanto si divertiva a colpirle le guance con il proprio membro per assaporare il suo sguardo sorridente e divertito.

E questo era bastato per far cambiare aria anche a lei.

Si tirò su selvaggia, gattonando e picchiettando delicatamente sul corpo di Dylan che la attendeva si posizionò proprio sul suo viso.
Gli diede libero accesso, ogni tipo di permesso e si poggiò al muro mentre Dylan incontrava di nuovo quella galleria umida e calda.
Ma fare dei movimenti con la lingua, giocare con le dita e tastare ogni centimetro della sua intimità non fu abbastanza perché adesso era lei a voler comandare, di nuovo.
Dettò quindi lei il ritmo, muovendosi velocemente sul suo viso e premendosi in particolar modo contro il suo naso.

Fu lì che incontrollata si portò all'orgasmo proprio sul suo viso, e lui, contento, le schiaffeggiò dolcemente il sedere.

E quello non era ancora niente.

Just One Shot|COMPLETADove le storie prendono vita. Scoprilo ora