potter_head_dock
Spero ti piaccia!♥
Quel ragazzo la stava infastidendo da una buona manciata di minuti ormai, Avril non aveva né il coraggio di difendersi né la voglia di litigare, così lo stava semplicemente ignorando mentre camminava lungo il vialetto.
Le aveva ripetutamente detto quanto fosse carina e quanto fosse pericoloso aggirarsi per quelle strade da sola. Ridicolo.
La sua insistenza però si stava spingendo troppo oltre e quando le afferrò il braccio per impedirle di andare via, Avril sentì una scossa percorrerle la schiena. Era in ritardo per il corso di violino e da sola contro il muro di una stradina stretta con quel ragazzo.
Che tra l'altro puzzava di benzina.
Fu quando lui le si avvicinò all'orecchio che finalmente venne scaraventato lontano, andando a sbattere con l'altra parte del vicolo.
<<Gli squarcio la gola?>>
<<No! No! No, davvero non serve, se ne stava andando.>>
<<Posso farlo.>>
<<Non serve, tesoro. Davvero.>>
Mentre il ragazzo si sollevava da terra la coyote gli si stava avvicinando lentamente e con aria sicura, autoritaria.
<<Se la tocchi ancora, cafone, ti sbrano la faccia.>>
Bastò mostrare i denti per farlo scappare.
<<Stai bene?>>
Avril annuì, prendendo le sue cose da terra.
<<Perché sei qui? Lo studio è dall'altra parte.>>
<<Lo so, questa è una scorciatoia.>>
<<E la prendi spesso?>>
<<Sì.>>
<<Da sola?>>
<<Sì.>>
<<Sei stupida allora.>>
La guardò scocciata, sapeva quanto difficile fosse quella ragazza ma quel giorno proprio non aveva pazienza.
<<Non sono stupida io, sono balordi loro a fare certe cose.>>
<<Ma se sai che qui ci sono persone balorde perché ci vieni?>>
<<Perché non devo avere paura di camminare per strada, Malia. È così che funziona ma non dovrebbe funzionare così.>>
<<Sei arrabbiata. Sento la puzza.>>
<<Sì.>>
<<Perché?>>
<<Perché non sono stata in grado di difendermi!>>
In uno scatto d'ira la borsa venne scaraventata al suolo sotto gli occhi fieri di Malia, che però era anche sbalordita.
Non l'aveva mai vista arrabbiata.
<<Ti ho difesa io.>>
<<Certo. Lo so. Grazie.>>
<<Non c'è di che, huh.>>
Non riconobbe il sarcasmo di Avril e si guadagnò un occhiataccia da parte sua.
<<D'accordo.>>
La raggiunse, seduta su quel basso muretto sembrava una bambina dolce e indifesa. Appunto.
Le mani di Malia cautamente le sfiorarono la guancia togliendole da davanti gli occhi una ciocca ribelle.
<<Ti da fastidio che qualcun'altro debba difenderti?>>
<<Sì.>>
Adesso il suo tono era pacato, quasi scoraggiato.
<<Allora impara a difenderti da sola.>>
<<Non sono come te, Mal, non sono coraggiosa e non ho poteri sovrannaturali.>>
<<Neanch'io sono coraggiosa, Av.>>
Allora la bionda la guardò confusa, lei sì che era coraggiosa.
Lei combatteva.
Lei era forte.
Tutto ciò che mancava ad Avril, era dentro Malia.
<<Sì che lo sei.>>
<<No. Sono impulsiva. Il mio è spirito di sopravvivenza. Per anni ho dovuto cavarmela da sola e sai una cosa? È fantastico avere qualcuno che si preoccupa per me ma è ancora più bello vincere le proprie battaglie da sola.>>
Gli occhi della coyote le stavano davvero scrutando l'anima, forse quella ragazza aveva un lato saggio dopotutto, forse era più profonda di quanto tutti immaginassero.
<<Posso insegnarti a difenderti, se vuoi. Posso uccidere chi ti da fastidio, se vuoi. Posso fare tutto quello che vuoi perché se non fosse per te sarei ancora ad Eichen House, ma se vuoi sentirti orgogliosa e soddisfatta di te stessa, smettila di piangere e combatti le tue battaglie. Vinci le tue battaglie.>>
Quelle parole la colpirono in pieno petto, una delle rare volte in cui Malia stava dimostrando affetto e tenerezza nei confronti di qualcuno.
Era un emozione sincera.
<<Io sono qui con te in ogni caso. E sono orgogliosa di te e ti... penso di sì. Sì, ti amo.>>
Fu una sorpresa incredibile, dopo tutto quel tempo Malia aveva finalmente capito cosa significasse quella parola.
Ci erano voluti degli anni, certo. Ma ci era riuscita.
<<Tu mi ami?>>
<<Credo di sì. Altrimenti ho una strana ossessione per te e non è buono->>
<<-Anch'io ti amo, Mal.>>
Rimasero in silenzio per un pò, si contemplavano come si fa con le opere d'arte, e poi Avril, dolcemente, la baciò come non faceva da... da qualche ora prima in effetti.
Malia le strinse gentilmente una guancia accarezzandole la pelle morbida e ormai quasi asciutta mentre con l'altra mano la afferrò per la vita e la costrinse a scendere da quel muretto.
Allora la intrappolò contro di esso, premendo il suo corpo contro quello più piccolo e fragile della ragazza.
<<Penso di poter saltare una lezione per una volta.>>
Sussurrò eccitata e gasata Avril mentre prendeva la borsa e il violino e trascinava Malia dietro di sé.
Ma evidentemente Malia non aveva ben capito perché.
Si fermò a guardarla confusa.
<<Non ho capito.>>
<<Non devi capire, devi solo arrivare a casa e spogliarmi.>>
<<Oh, d'accordo.>>
E dopo un enorme sorriso seguì la sua adorata.
Forse non le avrebbe insegnato quella sera a difendersi, ma le avrebbe insegnato qualcos'altro. Ed era altrettanto importante.
STAI LEGGENDO
Just One Shot|COMPLETA
Fanfiction"Non soffocare la tua ispirazione o la tua immaginazione, non diventare lo schiavo del tuo modello." Raccolta di one shot su personaggi inventati e vip.🌟 🌷Copertina a gentile cura di @MD_Monaghan.🌷 -La Casa Di Carta💶💥 -One Piece🏴☠️⛵ -American...
