⚪Reiner Braun-AOT⚪

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<<Rei-!>>
Quel grido, quel grido che non aveva nemmeno terminato il suo canto, era bastato questo per farlo rialzare, per fargli riconquistare la forza e la voglia di continuare.
Il volto logorato e gli occhi stanchi non gli impedirono di riprendere in mano il suo gigante e correre alla volta della sua amata promessa sposa: Zaina.
Gli rimanevano ormai pochi anni, lei era la ragione per viverli a pieno, ma adesso si trovava tra le mani deformi del suo vecchio amico, colui che non si sarebbe aspettato.

L'attacco di Eren e del corpo di ricerca aveva già causato morti innocenti, non poteva portare via anche lei.
Dopotutto la donna che aveva tradito i compagni soldati per l'amore guerriero non aveva altra via di fuga, morire adesso o dopo non avrebbe cambiato nulla. Aveva l'espressione di chi ha vinto una scommessa, sapendo benissimo a cosa andava in contro.
Dal momento in cui aveva seguito Reiner insieme ad Ymir, Zaina sapeva che prima o poi il suo migliore amico, Eren, o persino Mikasa, insomma qualcuno, gliel'avrebbe fatta pagare.
Ma si era goduta quei quattro anni con il suo amore, certo avrebbe aspettato un po di tempo per crepare, magari dopo aver indossato quell'abito bianco, ma sapeva di meritarlo.

E anche Reiner lo sapeva.
La invidiava, avrebbe voluto essere al suo posto.
Per questo pensò che se solo lei avesse dovuto ricevere il dono della morte, non lo avrebbe accettato mai.
O soffrire insieme,
o morire insieme.

Si diresse verso il Gigante D'Attacco che aveva già previsto le sue mosse; Zafina non ebbe il tempo di respirare a pieno.

Morì sul colpo.

In seguito Eren scoppiò in uno dei suoi tragici e rumorosi richiami alla guerra, cercando di attirare l'attenzione di Reiner che osservava Zafina cadere da più di 15 metri. La scena che gli presentò davanti sembrava essere un incubo, sperava di poter girare lo sguardo e fare finta che nulla fosse accaduto, ma più la guardava e più la voglia di combattere gli faceva ribollire il sangue.

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Più guardava il suo viso, angelico, spento, schiacciato contro il suolo, e più le gambe del Gigante Corazzato correvano verso quello D'Attacco che, senza avere alcuna reazione riguardo la morte della sua vecchia amica, quell'amica che li aveva tra...

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Più guardava il suo viso, angelico, spento, schiacciato contro il suolo, e più le gambe del Gigante Corazzato correvano verso quello D'Attacco che, senza avere alcuna reazione riguardo la morte della sua vecchia amica, quell'amica che li aveva traditi tutti e al quale aveva giurato vendetta, rispose con un secondo grido di rabbia.

Allora lo scontro ebbe inizio.

Ma nel caos, nella lotta, nell'odio, un ultimo sospiro si udì nell'aria, misto alle nubi e al fumo, misto alle grida e al dolore.
<<Reiner.>>

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