💗Tate Langdon-AHS💗

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EmmaStark00
Fammi sapere se ti piace!♥























Vorrei tanto odiarlo, ma l'eternità è un periodo troppo lungo per vivere da miserabili.

Anni fa avevo cacciato Tate dandogli la colpa per gli avvenimenti che hanno sterminato la mia famiglia.
Lo vedo a volte camminare senza una meta precisa, parla con gli altri, si tormenta.
Lui non può vedermi, quindi se vuole dire qualcosa la dice a mia sorella, Violet. Lei riesce ad odiarlo, ha più coraggio di me e probabilmente più cervello.

Immobile sulle scale mi decido a farlo.
<<Tate.>>
Lo chiamo sottovoce.
<<Tate?>>
Lo richiamo, ancora niente.
Davvero vuole fare il prezioso?
Mi alzo per dirigermi altrove.
<<D'accordo, hai avuto la tua occasione->>
<<-Aspetta.>>
Dietro di me una presenza calda, calma ma tragica, percepisco il cambiamento nella sua aura.
<<Sono qui, scusami. Scusa.>>
Mi volto, mi incastro nei suoi occhi senza poterci fare niente.

Sembra cambiato, il suo viso è più pulito e la sua espressione appare più dolce del solito.

<<Ciao...>>
Sussurra con un sorriso.
I suoi sottili occhi mi bruciano addosso, come al solito.
<<Ehi.>>
Mi avvicino ma mi blocco ad un passo da lui.
Ha le lacrime agli occhi, mi si scioglie il cuore anche dopo anni.
<<Sei qui? Sei davanti a me?>>
Non sembra essere sicuro che sia tutto vero.
<<Sono qui, Tate.>>
La mia mano si muove piano sulla sua guancia, lui abbassa le palpebre e lascia che una lacrima gli scivoli sulla pelle, è felice, riesco a sentire la sua gioia.

L'atmosfera sembra cambiare, siamo più leggeri, entrambi.

<<Hai bisogno di qualcosa?>>
Mi chiede singhiozzando, non ce la posso fare.
<<Si, in realtà.>>
Annuisce, continua a godere del mio tocco sulla guancia e sorridere come un ebete.
<<Ho bisogno di te. Ho bisogno di perdonarti.>>
<<Davvero?>>
Sorpreso, mi prende la mano e la stringe fra le sue.
<<Posso farlo?>>
<<Ho aspettato così tanto, Em, così tanto.>>
Annuisce cominciando davvero a piangere e si fionda su di me per abbracciarmi, lo accolgo tra le braccia e gli accarezzo i capelli lisci.
Sento le sue lacrime bagnarmi la spalla, è troppo dolce, non riesco a stare in piedi.

<<Scusami, scusami Emma, ti prego io volevo solo stare con te->>
Non respira più, le parole gli escono frettolose e inciampa sullo scalino mentre lo aiuto a sedersi per poi mettermi vicino a lui.
<<-oddio, stavo cadendo! Mi dispiace, perdonami, io vorrei solo stare con te per sempre e mi fa male sapere che sei qui senza poterti vedere, so che non vuoi vedermi ma ho resistito così tanto, come volevi tu, ho fatto tutto quello che mi hai chiesto, sono qui, sei qui, ti prego baciam->>
Non gli permetto di finire il ridicolo monologo che si mescola al mocciolo che ha sotto al naso e alle lacrime che non smettono di cadere giù, lo bacio e con le dita gli asciugo il pianto.
Lui non si tira indietro, bensì mi stringe. Ovviamente.
Cerca le mie mani, è impacciato da "morire", troppo confuso e senza la minima idea di come andranno le cose per poter notare che sto facendo esattamente ciò che mi ha chiesto poco fa.

Lo abbraccio, cerca ancora le mie mani, è agitato e non riesce a nasconderlo.
Si muove verso di me per circondarmi la vita e posa definitivamente la testa sul mio petto.
Non ha intenzione di togliersi.
Va bene così, credo.

<<Possiamo stare così per un anno?>>
<<No.>>
<<Non mi lasciare ti pre->>
<<-Tate. Capisci qual è il problema? La tua sete di affetto non è sana. La tua dipendenza affettiva è la prima cosa che deve cambiare se vogliamo che stavolta funzioni, capisci?>>
<<Ma io voglio stare con te.>>
<<Anch'io voglio stare con te, ma sembri un disperato.>>
<<Io sono un disperato.>>
<<Tate, per favore.>>
Singhiozza e tira su col naso, sembra di stare accudendo un bambino con l'influenza.

Lo conforto accarezzandogli i capelli biondi come fosse un cagnolino abbandonato.

<<Ho bisogno dei miei spazi, siamo morti ma ho comunque voglia di starmene per conto mio a volte, puoi accettare questo?>>
<<Quanto sola?>>
<<Il giusto. Possiamo coccolarci e fare l'amore e dormire insieme e giocare, ridere, fare scherzi, lamentarci, ma ho bisogno di tempo per me. Per Emma. D'accordo?>>
<<Ma noi siamo Tate ed Emma sempre? Vero?>>
<<Si, piccolo, siamo Tate ed Emma. Sempre.>>
Si solleva dal mio petto per baciarmi, tira ancora su col naso.

Dio, dovrebbe farsi una doccia.

<<Scusa.>>
<<Va tutto bene, è passato. Vieni qui.>>
Lo bacio di nuovo, credo proprio abbia capito che dico sul serio.

Almeno lo spero, non voglio più spiegargli che non può passare il tempo attaccato alla mia gamba.
Se sua madre lo avesse accudito meglio adesso non mi ritroverei a fare da mamma ad un fantasma.

Nonostante questo...
... siamo di nuovo insieme.
Tate ed Emma. Sempre.

<<E smettila di uccidere le persone.>>

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