Just One Shot|COMPLETA

🔴Klaus Mikaelson-The Originals🔴

IreneFerraro8
Spero ti piaccia!♥

<<Avrai la tua squadra quando avrai la tua squadra. Questo, tutto questo, non significa che mi farò in quattro per accontentarti. Quei giorni sono finiti.>>
<<E se io volessi qualcos'altro, adesso?>>
<<Non avrai niente.>>
<<Anche se l'ho già avuto stanotte? Tre volte? Una su questo letto, una nella doccia e una sul tappeto? A proposito, te ne comprerò uno nuovo per scusarmi, era davvero elegante.>>
<<Klaus devo andare a lavoro. E tu fuori da casa mia.>>
<<Pensavo fossi più gestibile dopo stanotte.>>
Lo sento lamentarsi a causa del mal di testa che gli provoco mentre chiudo i bottoni della mia camicetta nera.
<<Sei intrattabile.>>
Dice nervoso, e io rido.

Non ho fatto bene i calcoli però perché mi sento afferrare i fianchi e in un secondo mi ritrovo su di lui, a letto.
Le sue gambe sono coperte dal piumone e anche le mie, sono in intimo e lui è senza un singolo indumento addosso, quindi sento ogni tratto sotto di me.

<<Klaus.>>
<<Pensi che possa accontentarmi di sole tre volte dopo tre anni?>>
<<Non ti ho detto io di sparire per tre anni.>>
<<Piccola...è stato necessario. Lo sai.>>
<<Il mio lavoro è necessario, Klaus. Il tuo è un capriccio.>>
Cerco di liberarmi e alzarmi ma vengo bloccata dalle sue braccia sul didietro, sono incollata al suo corpo.
Il suo naso mi sfiora il collo facendomi venire i brividi e quando sento un calore umido sfiorarmi la pelle capisco che non sarà facile sfuggirgli.

Morde la mia pelle racchiudendola in un cerchio con le labbra e lascia un segno viola su di essa, quando si stacca la guarda e ci passa la lingua sopra come una coccola.
Poi fa un altro suc**iotto vicino a quello.

<<Rimani qui. Stai con me, amore.>>
Sussurra, aumentando la probabilità di farmi saltare il lavoro oggi.
<<Klaus.>>
<<Non so come farmi perdonare, Ren.>>
<<Puoi chiedere scusa.>>
Ci guardiamo negli occhi per un pò, forse cerca le parole giuste.

Ma stiamo parlando di Niklaus, non è facile.

Capovolge la situazione e si insinua tra le mie gambe con un sorriso maligno, la mia schiena è contro il lenzuolo e le mie mani ai lati della sua testa.
<<Sei un bas**rdo.>>
<<Lo so...lo so.>>

E senza alcuna sorpresa, la sua lingua incontra la mia intimità dopo aver strappato via le muta***ne.
Una mano mi accarezza la coscia, con l'altra si da piacere.
Mi ritrovo ancora in questa posizione, le gambe aperte e sollevate, i piedi ai lati delle sue spalle, una mano fra i capelli e l'indice tra i denti per non dargli alcuna soddisfazione.
Ma è impossibile, perché mi conosce troppo bene e sa quale punto in particolare toccare, perché cinque anni fa io non avevo nulla da fare.

Dovevo ascoltare Elijah, dovevo lasciarlo stare.

Rotea sul mio punto sensibile insistendo e facendo pressione mentre mi sfiora l'addome, il s*no, le gambe, affondando poi le dita nel fianco per farmi sollevare il bacino e dargli più accesso.

Si tira su quando afferro i suoi riccioli e lo porto al mio viso.
<<Ancora cinque minuti?>>
<<Fot**ti.>>
<<Attenta con le parole, tesoro.>>
Si concentra sul mio s*no, i suoi denti sfiorano la pelle e quando arriva al centro afferra il bocciolo con le labbra e lo tira delicatamente.
I suoi occhi mi scrutano, sorride mentre lo fa.
<<Potrei fraintendere.>>
Dice prima di baciarmi e cercare la mia lingua mentre mi accarezza i capelli e la spalla.

Lo sento entrare lentamente, con troppa, troppa calma, è esaustivo.
E mentre lo fa mi guarda negli occhi curvando la bocca, compiaciuto, si lecca le labbra e non penso esista cosa più sexy.
<<Mi perdonerai?>>
<<Bas***do.>>
<<Anche io ti amo, tesoro.>>
Allora porta le dita ancora sul mio clit**ide.

E come se fossimo tornati indietro di cinque anni, rimango in silenzio, ad elaborare ciò che ha appena detto.

Klaus è sopra di me, mi abbraccia, mi stringe.
Mi bacia il collo e le guance, si sposta da destra a sinistra mentre i nostri corpi sono uniti.
Sospira, geme.
Proprio come me.

E dimentico il lavoro, dimentico i tre anni di assenza.

Ricordo solo che sfortunatamente lo amo anch'io.