🔴Chris Evans 2°🔴

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mary98_6
Ecco la seconda parte, fammi sapere se ti piace!♥️






















Era tornata da lui con la coda fra le gambe.
Non che lo desiderasse ma Chris sapeva che sarebbe successo, o perlomeno se lo aspettava.
Non era felice di aver sentito quelle cose, ma era comunque sollevato che lei fosse di nuovo a casa.
L'aveva perdonata, come un cagnolino perdona il proprio padrone per una sgridata.

Chris aveva passato tre anni ad aspettarla, ci sperava troppo e alla fine Jhavad l'aveva rispedita da lui perché non "voleva sottomettersi".

Una storia bizzarra, in realtà.

Il punto è che Chris l'aveva riaccolta a braccia aperte, ovviamente per un primo periodo non erano proprio stati come una volta, ma ci sarebbero arrivati presto.

Quel giorno in particolare avrebbero rifatto l'amore dopo quasi quattro anni.
Era tornata da sei mesi, i bambini erano al parco con la nonna e loro due erano rimasti a casa per rilassarsi dallo stress della settimana.

<<Tua madre ci ha riempiti di pasta.>>
<<Almeno non dovrò cucinare per una settimana.>>
Chris le levò un sorriso dalle labbra mentre usciva i contenitori pieni dalla busta di stoffa. Mary li metteva in frigo e intanto sistemava gli scomparti in disordine.
<<Avremo più tempo libero.>>
<<Cosa intendi?>>
L'uomo sorrise un'altra volta e le passò l'ultimo contenitore.

In silenzio si posizionò alle sue spalle e le accarezzò le braccia mentre le baciava il collo scoperto.
<<Possiamo dedicarci un pò a noi, adesso. Non trovi?>>

La sensazione delle labbra umide sulla sua pelle le era sinceramente mancata, il modo in cui Chris la toccava era unico.
Lui era dolce, e gentile, e premuroso.
Le sue mani si posavano sempre delicate su di lei e i suoi baci non erano aggressivi, né possessivi, erano semplicemente teneri.
Lui in realtà era un orsetto tenero.
E lei si sentiva tremendamente in colpa.

<<Sei sicuro?>>
Gli chiese una volta incontrato il suo viso.
<<Volevi aspettare...>>
Era distratta dalle labbra di Chris sul quale egli passava la punta della lingua, lo sguardo del marito si spostava su tutto il suo viso.
Vedeva lo sguardo dell'amore, lo stesso di sempre.

Ma c'era qualcos'altro, era lussuria.

<<Ho aspettato abbastanza.>>
La baciò senza dire niente, tirandola a sé con una mano dietro la schiena e l'altra tra i capelli.
La spinse contro il frigorifero e le sollevò in fretta la gonna che toccava terra, sotto di essa dei collant trasparenti gli impedivano di continuare la ricerca.
Mentre le sue labbra si spostavano sul collo di Mary, Chris la afferrò per le cosce e la adagiò, velocemente ma con accuratezza, sul bancone della cucina.

Si prese un attimo per osservarla, aveva già le labbra gonfie e le guance rosse, l'uomo sapeva di essere esattamente come lei.

Le sollevò ancora la gonna e le strappò i collant dal centro delle gambe, Mary non si lamentò, bensì gli tirò i capelli per baciarlo.
L'altra mano armeggiava su tutto il suo corpo.
Gli tastò la barba folta, ne tirò qualche parte, gli strinse il braccio, sentendo i muscoli tesi e giganti del marito contorcersi sotto la sua mano.

Arrivata alla cintura ebbe fretta di slacciarla ma Chris glielo impedì.
<<Sei mesi fa mi dicesti che avrei potuto sfogare la mia rabbia come volevo, perché me lo meritavo, giusto?>>
Le chiese mentre assaporava il sapore del suo petto, le mani impegnate a slacciarle il reggiseno dopo averle tolto la maglietta.
<<Esatto...>>
Rispose lei ormai senza voce.
<<Mi capirai se questo è il modo in cui voglio farlo, si?>>
Mary annuì, non c'era niente di quello che stavano facendo o di ciò che sarebbe potuto succedere che non le stesse bene.
Sentì subito due dita sfiorarle le mutan**ne, proprio al centro, le spinse da sopra il tessuto e toccò esattamente quel punto che serviva toccare per farle tirare indietro la testa.

<<Chris...>>
<<Non riguarda te, amore mio. Riguarda i tre anni in cui ho dovuto pensare a te e lui. Faceva questo?>>
Le strappò violentemente le mutan**ne insieme a ciò che restava dei collant.
Le afferrò le gambe e se le avvolse alla vita, le sue dita la toccavano nei punti giusti, come sempre, percependo l'umidità che si stava dilagando lungo la sua femminilità.
<<Si prendeva cura di te come faccio io?>>
Mary cercò di tirar fuori un 'no' ma non ci riuscì, sentiva la pressione delle dita di Chris e i movimenti frenetici sul suo clito**de erano troppo per poter rispondere.
<<Sapeva farti venire come so farlo io?>>
Chris si fermò.
<<Lo faceva?>>
<<No, Christopher. Nessuno lo farà mai.>>
Gli avvolse il collo con la mano e lo baciò.

Le mani di Chris ripresero a lavorare lì sotto, intanto strofinava il cavallo dei pantaloni sulla sua gamba per permetterle di sentire quanto fosse eccitato.

Sembrava di toccare una pistola.

<<Verrai sulla mia bocca, voglio leccare ogni singola goccia.>>
Le scandì bene le ultime tre parole all'orecchio mentre sentiva che stava per venire.
Si abbassò e continuò con la lingua.

Lei lo spingeva contro di sé cercando di inseguire quella scarica di adrenalina.
Spense il cervello e permise alla lingua di Chris di assaporare il suo orgasmo.

Lo sentiva lamentarsi, soffiare, leccare.

In continuazione.

Stava davvero leccando ogni singola goccia.

Ogni volta che la lingua le passava sulle pieghe, Mary si muoveva in preda al piacere.

La sentiva umida e calda, una perversione che entrambi avevano.

Quando Chris si tirò su passò subito alla propria cintura, si abbassò i pantaloni di jeans e afferrò la sua asta per posizionarla all'entrata di Mary.
Aveva ancora la camicia verde addosso, ma era aperta, in modo tale che Mary potesse infilarci le mani dentro e graffiare la schiena di Chris.

<<Voglio sco*arti come piace a me. Mi pregherai di continuare...>>
Le lasciò un altro bacio sotto l'orecchio intanto che le stuzzicava il cli**ride con la sua punta.
<<... e griderai il mio fo**uto nome in modo che ti sentano anche a Dubai.>>

Just One Shot|COMPLETADove le storie prendono vita. Scoprilo ora