💗🔴Thomas-The Maze Runner🔴💗

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MD_MONAGHAN
La storia non è basta sui libri ma sui film.
Spero ti piaccia!♥



































Lo vedo guardarmi attraverso lo schermo con un aria triste, quando abbassa lo sguardo si lecca le labbra e scuote la testa.
Mi alzo ed esco fuori per prendere un po d'aria: come previsto lui mi segue.

<<Che ti succede, Tom Tom?>>
<<Lo sai.>>
Si siede sul muretto accanto a me, guarda il cielo.
<<Sapevamo sarebbe successo.>>
<<Ma non a te.>>
<<Certo, a me. Sono la più intelligente qui dentro.>>
<<Marti.>>
Lo guardo, è davvero triste.
<<Tom, ascolta.>>

Scendo dal muretto e lo porto con me al centro del terrazzo, il cielo è rosa sopra di noi.
<<So che sei preoccupato, lo sono anch'io. Verrò privata dei miei ricordi e probabilmente ci morirò lì dentro. Ma dobbiamo far scattare l'operazione. Devo andare laggiù e aiutarli ad uscire perché altrimenti rimarranno lì per sempre.>>
<<Ma perché devi farlo tu?>>
<<Perché è così che deve andare. Pensa che ci ritroveremo presto, che andrà tutto bene. Puoi farlo?>>
Ci pensa un attimo, guardandomi negli occhi, e sono sicura abbia osservato anche le mie labbra per un secondo o due.
Alla fine sospira e annuisce, infine mi bacia.

Come sempre le sue labbra sono gentili, morbide, mentre accarezzano le mie.
Circondo le sue spalle con le mani e lui subito mi stringe i fianchi, muovendo su e giù le dita per giocare con il mio maglione rosa.
Continuiamo a baciarci lentamente mentre alcuni corvi svolazzano sul tetto.
Ci stringiamo proprio come le nostre labbra, cullandoci e godendo di un momento privato e intimo.

Se cosi si può dire.
Alla W.I.C.K.E.D non esiste privacy.

Diamo un pò di pepe a questo attimo di "privacy" solo quando vengo sollevata dalle sue braccia e portata sul muretto.
Ancora ci baciamo.
Ancora le sue mani sotto al mio s*no.
Ancora la sua lingua contro la mia, come un waltz senza musica, o portato avanti solo dai nostri battiti.

Una mano si posa sul mio s*no, lo stringe teneramente ma con fermezza.
Mi morde il labbro e non riesco allora a controllarmi.
Accarezzo la lunghezza che si intravede dai suoi pantaloni di tuta, bianchi e azzurri.
I miei movimenti vengono accompagnati proprio da lui che mi incita a stringerlo ancora di più.
Mi innamoro della sua voce che risuona nelle mie orecchie, quasi non respira.
Sussurra il mio nome mentre gli do piacere, vorrebbe fare l'amore.
Anche io.
Ci accontenteremo.

Fino a quando una porta che sbatte dall'interno dell'edificio ci riporta alla realtà.

<<Marti...>>
Si allontana, ha gli occhi chiusi e ancora una volta lo sguardo distratto.
O forse troppo concentrato.
<<...non voglio che tu vada. Non voglio separarmi da te. Nemmeno per una causa superiore. È una follia. Non riesco a sopportare la loro vista lì dentro, morirei vedendoti lì sotto. È una pazzia, una pazzia. Marti, è una pazzia.>>
Sento dei baci caldi, intensi e lenti sul collo, scendono fino alla spalla e poi ci poggia la fronte sopra, sospirando.

<<Tom->>
<<-Sapevo che sarebbe successo. Per questo ho dovuto farlo.>>
Il suo viso è vicinissimo al mio, mi bacia appena mentre mi stringe dolcemente le guance con gli indici e i pollici.
<<Mi dispiace.>>
Dice prima di baciarmi ancora.
<<Mi dispiace.>>
Ripete.

Fino a quando il suono di multiple pallottole ci arriva all'orecchio.
<<Thomas! Che cosa hai fatto?>>
<<Mi dispiace.>>

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