💗Levi Ackerman-AOT💗

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<<Già.>>

Concluse il discorso prima di bere l'ultimo sorso di thé e permettere al silenzio di inondarli in pieno petto.
Non le dava mai modo di litigare, mai una parola che potesse farla scattare, mai un tono di voce diverso da quello monotono e apatico del solito.
Quella sera però Levi stava per perdere le staffe e Sakana lo aveva capito.
Lo sguardo truce e infuocato del marito l'aveva turbata, non lo vedeva mai così fuori da una battaglia, specialmente tra le mura accoglienti e sicure di casa.
Non rispose, capì che se avesse continuato a rimproverargli di aver rischiato la vita per lei, Levi avrebbe dato di matto.
Non impiegò molto a capire che lei avrebbe fatto lo stesso.
Né a pentirsi subito di averlo sgridato come una tata, era dopotutto lui il Capitano, il suo superiore, e nonostante le avesse messo l'anello al dito doveva comunque ricordare i loro rispettivi ruoli all'interno del Corpo di Ricerca.
Inoltre considerò anche la preoccupazione dell'uomo nei suoi confronti.
Era stata sconsiderata.

<<Vuoi dell'altro thé?>>
Gli chiese dopo qualche minuto di calma ove l'unico suono udibile era il respiro rilassato di lei.
Lui notò immediatamente la differenza nel suo tono di voce e la guardò con il suo solito fare indifferente, era tornato tutto normale.
<<No...>>
Spostò al centro del tavolo la tazza vuota e con la mano destra colpì piano il tavolo due volte.
<<... vieni.>>
Disse, e si slegò della cintura con la mano libera.
Quando Sakana si ritrovò seduta sul bordo del tavolo di legno difronte a lui, con le gambe divaricate ai lati del suo corpo, venne sorpresa da un raro gesto di affetto.

Una volta su cento Levi Ackerman dimostrava di non odiare l'amore.

Il viso del Capitano stava adesso riposando contro il ventre della moglie, delle dita giocavano lentamente con i suoi capelli permettendo solo a lei di metterli in disordine. Le circondò i fianchi per accarezzare dolcemente la sua schiena, perfettamente composta, ma poco dopo decise di volerla più vicina e superò quella stoffa per sentire la sua pelle.
Rimasero così per un pò, gli occhi di Sakana erano rivolti verso la cintura ben arrotolata e sistemata dietro di lei.
Cercava di guardare altrove ma lo sguardo le finiva sempre verso il suo stanco e provato marito che si era ormai addormentato sul suo grembo, le gambe distese sotto il tavolo e le labbra socchiuse.

<<Levi?>>
Fece una volta senza avere risposta.
<<Levi, caro?>>
Lo vide e lo sentì muoversi, solo per infilare il capo sotto al vestito e poggiarsi direttamente sul suo stomaco.
Ebbe un brivido a causa delle fredde mani dell'uomo, ma poi si sentì riscaldare.
<<Sta zitta.>>
La strinse più forte e lasciò un delicato bacio sull'ormai arrotondato grembo di Sakana, dove anche il loro primogenito stava riposando al sicuro tra le braccia di mamma e papà.

Solo allora la donna comprese a pieno la disperazione di Levi, e i suoi timori, quando lo sentì piangere.
<<Non posso perdervi.>>

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