26.

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La partita era andata alla grande, averla li sugli spalti era come se fosse un grande porta fortuna.
Abbiamo appena finito di cenare, oggi avevamo la partita in notturna è tardi ma io volevo capire Emma che cosa le prendeva.
“scusi. Potrei sapere il numero della stanza di Emma muscat?”
“ lei è?”
“ Simone baldasseroni il giocatore più famoso di basket”
“ la signorina mi ha chiesto di non avere disturbatori stasera” lo guardo
“ è serio?”
“si certo. Anche se lei è famoso la ragazza ha il diritto non essere disturbata se non vuole?”
“ io voglio solamente parlarle”
“ se la mette così... - controlla - 450 ”
“ grazie mille” mi allontano dal gruppo che stava uscendo per fumare, salgo in ascensore fino al piano della stanza dove si trova Emma. Cammino nel corridoio finché non la trovo. Busso.
“ chi è?” non rispondo. “ chi è?” la porta di apre. Sta in vestaglia. Simone calmati. Chiude la porta che riapre una volta che si è coperta.
“ che ci fai qui?”
“ volevo parlarti?”
“ di cosa? Ci siamo già detti tutto al telefono oggi” confessa. Noto la rosa con il biglietto sul tavolino in vetro,la valigia aperta affianco. Già che non aveva bruciata era un passo avanti. “ non farti film in testa stavo sistemando la roba perché domani torno a Roma. La tua rosa sarebbe rimasta qui. ”
“ mi devi spiegare perché ti comporti così?”
“ non c'è nessun motivo. Non dovresti nemmeno essere qua. Avevo chiesto al ragazzo in reception di non essere disturbata. Devo anche finire di scrivere l'articolo. ”
“ ti dai già da fare?”
“ mi porta avanti altrimenti domani non ho nulla pronto”
“ non credo che ci possano essere problemi con Helen se l'articolo non è pronto in meno di24 ore”
“ no infatti è un problema mia. Quando un incarico prima lo finisco meglio è”
“ quindi hai fatto così anche per la mia intervista? Prima l'hai fatta, prima te ne sei liberata?” domandò. Aspettavo impazziente di capire cosa le frullasse in testa.
“ anche se fosse? Dove sta il problema? È il mio lavoro, il mio modo di fare, non sei ne il primo che intervisto. Prima di te mi sono capitate altre persone che hanno ricevuto lo stesso trattamento. Non sei il pulcino della gallina dalle uova d'oro” mi risponde sulla difensiva. Non mi sta nemmeno guardando in faccia.
Emma tu lo hai capito che a me piaci? Perché sembra come se non ti fosse chiaro. Quando è evidente a tutti ”  per mezz'ora non dice una parola, si siede sul bordo del letto respirando.
“ te la devi fare passare?”  respira di nuovo “ questa cotta o questa cosa che ti piaccio ti deve passare”
“ perché? Non posso comandare il mio cuore”
“ perché tra noi non ci può essere nulla Simone”
“ se non ti piaccio puoi dirlo benissimo. ” sbuffa. Incrocia le gambe guarda fisso in terra.
“ non è questo il fatto che mi porta a dirti che devi stare lontano da me”
“ Emma nessuno può comandare quello che proviamo ”
“ ma nessuno mi dice che tu mi potresti prendere in giro”
“ non lo sto facendo!” affermò sincero.
“ io non ti conosco! Non so come tu possa essere quando ti piace qualcuno, potresti esserti messo in testa di portarmi a letto e poi mi scarichi. Io non me lo posso permettere”
“Emma” la chiamo avvicinandomi.
“ non voglio sentire altro. Ti prego Simone esci da li” non mi muovo. Perché sta piangendo adesso?
“ mi puoi dire perché piangi?”
“ ti ho chiesto una cosa”
“anche io te ne chiesto una. Ancora non mi hai risposto. Non puoi avere paura di me. Non ti ho mai fatto del male. Se sei ancora ferita per le mie parola quando ci siamo conosciuti mi dispiace, avrei dovuto evitare”
“ tu non mi hai fatto del male adesso. Come tutti i ragazzi della tua età ne saresti capace dopo. Ti prego vai via” invece di andarmene mi avvicino a lei,prendo il suo viso tra le mie mani cacciando via ogni sua lacrima.
“a me piaci davvero Emma” sussurro lasciandole un bacio lungo sulla guancia ed uscendo definitivamente dalla porta.
Non avrei mollato per nessuna ragione al mondo.

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