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Qualche giorno dopo.

Le cose con Simone vanno più che bene. L'intervista di Riccardo è stata pubblicata, Helen mi ha aiutata a fare dei punti perché mancavano delle cose importanti che lui non mi ha dato. Non abbiamo inventato nulla, solo un modo per collegare le cose mi aveva raccontato tutte insieme. Non mi permetterei mai di cambiare le cose.
“ emmina” Julia mi chiama mentre chiuso il cassetto della mia scrivania.
“ ehi"
“ ci sono queste per te” mi dà in mano due rose rosse. Sorrido. Era da tanto tempo che non mi mandava delle rose.
“ il mio amore. ” dico. Prendo le rose in mano compreso il bigliettino. « Il mio meglio sei tu. Ti amo. »
“ cucciolo” afferma Julia facendomi sorridere.
“ stasera sono a cena dai suoi. Sono molto agitata”
“ andrà bene Emma. Ne sono sicura”
“ e se non piaccio a suoi? Dopotutto mi conoscono solo tramite racconti di Simone. È sai che quando sei innamorato, parli come se non ci fosse cosa più bella”
“io invece penso che piacerai a tutti loro. Emma, non puoi non piacere tu.. sarebbe da pazzi lo sai?”
“ sei esagerata con me tu." Ride.
“ come l'ha presa Riccardo di questa intervista?” mi domanda sapendo tutto quello che era successo.
“ mi ha scritto che potevo applicarmi di più. Che ero solamente favorevole a Simone perché ero la sua ragazza. Ho ignorato totalmente. Tanto io so che questo non è vero. Altrimenti Helen me lo avrebbe fatto notare. Non è nemmeno quello che voglio.”. Respiro. Mi appoggio alla scrivania guardandola. “ quando sono lì, io sono una giornalista, non sono la fidanzata di Simone. Oltretutto faccio finta che non ci sia niente, non voglio che si parli di noi, anche se prima o poi arriverà il momento. ”
“ non devi spiegare niente a nessuno. Tanto meno a questo ragazzo. L'amore arriva quando non si cerca, quindi è giusto che tu viva le tue emozioni”
“ mi devo ricordare sempre che sono quello che sono qui dentro. ”
“ lo sei. Vedrai che anche i genitori di Simone oggi saranno felici di conoscerti. Tu, invece, hai deciso di invitarlo da te. So che tua madre non vede l'ora”
Julia veniva spesso a casa per parlare un po' con me e passare dei giorni insieme quando Simone è in allenamento nel pomeriggio se siamo libere. A mia madre piaceva fare la pettegola, sentiva cosa dicevamo e interveniva come se dovesse per forza dire la sua.
“ mia madre è sempre la solita Juli. Ormai hai capito come è fatta! Lei è dal primo giorno che vuole vederlo. Non so come abbia fatto a credergli dal primo momento”
“ credo che anche senza conoscerlo abbia compreso come è fatto. Ti vuole bene mamma Rosanna, ti vede felice, lui è quello che fa nascere questo sorriso qui. ” mi indica le labbra che sono incurvate in un bel sorriso. Mi capitava sempre quando parlavo di lui. La mia amica accarezza la guancia, andando a sedersi al suo posto, sistemo le rose vicino alla stampante. Decido di chiamarlo, sapevo che era con sua sorella oggi perché era di riposo.
“amore” dico.
“ ciao piccina”
“ grazie per quelle rose rosse. Sono fantastiche”
“ te le meriti. ”
“ non avresti dovuto. Lo sai che a me basti tu”
“ lo so. Ma volevo regalartele da un po' perché volevo chiudere un po' i segnali con le rose. Finalmente sono arrivate rosse. Come l'amore. Come quello che sento dentro di me”
“ non vedo l'ora di vederti amo”
“anche io. Mia madre sta preparando tante cose buone per stasera. ” sento che dice con quella voce che mi metteva i brividi ogni volta.
“ spero vada tutto bene stasera”
“ lo sarà. Amore raggiungo Sara alla cassa, ci sentiamo dopo. ”
“ ti avviso quando ho finito a lavoro così poi passi a casa a prendermi. ”
“ va bene piccola. Ti amo”
“anche io” gli dico chiudendo la chiamata è tornando a lavoro.

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