Oggi è il Giorno che Simone dovrà partire. Questa mattina ho chiesto ad Helen di staccare un po' prima- ieri alla fine siamo stati lontani ognuno con le proprie famiglie - ora sono a casa da lui che lo guardo mentre chiude la valigia. Lo accompagneranno i suoi genitori è non essendo ancora pronta per un incontro lo saluterò qui. So che sto mettendo a dura prova questo rapporto o meglio la sua pazienza, ma ho bisogno di poco tempo ancora per non avere più paura.
“ sei pronto?” gli chiedo.
“ si. Ho preso veramente tutto. Mi manca solo il mio portafortuna” mi risponde guardandomi negli occhi.
“Ecco per questo ti ho portato una cosa” gli dico mi guarda sedendosi accanto a me. Apro la tasca del giubbotto e tiro fuori un braccialetto rosso.
“ è un braccialetto che ho trovato dentro il mio cassetto, non l'ho mai usato, ti ho pensato. È uno di quei cosi che funzionano per tempo se si rompe vuol dire che hanno assorbito troppa energia negativa. Me l'ero comprato tempo fa: ma ho sempre pensato che fosse più una cosa da regalare. ”
“ amore, non dovevi” mi bacia.
“ invece si. Voglio esserci anche se non fisicamente. Se hai bisogno di me puoi guardare questo è pensare che io ci sono. ”
“ grazie. Mi sarebbe bastato anche solo un messaggio per farmi stare tranquillo. Ma questo è un bellissimo gesto. Puoi allarciarmelo?” domanda sorridendo. Annuisco felice.
“ spero ti porti fortuna: non solo domani ma sempre. ”
“ ti porterò con me anche quando ci sarai lo stesso. ”
“ d'accordo” gli metto il braccialetto al polso, legandolo bene, per non farglielo perdere prima che funzioni. Credevo molto in questa cosa.
“ ti mancherò un po'?” mi sposta i capelli dal viso.
“ si. Mi mancherai tanto. A te invece? Sai che ci sono tante belle ragazze li?” ridacchia.
“ non mi interessa quali ragazze. Io ho con me la più bella!” lo abbracciò cadendo sul letto. Ogni volta che mi faceva questi complimenti mi faceva imbarazzare anche se mi piaceva vivamente che me li facesse. “anche quando diventi rossa e ti imbarazzi per quello che ti dico. Mi piace da impazzire!” afferma accarezzandomi la schiena.
“ tu sei stronzo che rimarchi tutto. ” ride. “ è che ride pure”
“ mi fai ridere tu! Sei proprio una bambina te”
“ spero in senso buono perché altrimenti ti sto mollando”
“ da quando stiamo insieme?” ora lo meno davvero! Alzo il viso per guardarlo seria.
“ stai per partire a Budapest senza palle. Vedi come ti devi comportare!” ride di nuovo. “ chiedi di nuovo quella domanda?”
“ eddaiiii! ” cerca di baciarmi, io mi allontano per non farglielo fare, lui mi blocca il viso. “ scherzavo dai. È poi: sono stato il primo a dirti che eravamo fidanzati, che ti volevo come la mia ragazza. Io non scherzo su ste cose” è serio. “ è comunque certo che era in senso buono. Sei la mia bambina tu” sorrido. Lo abbraccio forte.
“ non voglio lasciarti”
“ devi. Tanto sto via due giorni”
“ saranno un eternità” mi bacia adesso. Con trasporto, passione e amore. Si c'era amore tra noi non mi faceva più paura questo sentimento. Era ciò che provavo.
“Emma ” la chiamo mentre ci stacchiamo è ha ancora gli occhi chiusi. “ quando torno voglio passare più giorni con te. Voglio farti conoscere davvero la mia famiglia. È lo so ti avevo detto che non ti mettevo fretta ma..” mi mette un dito tra le labbra glielo bacio.
“ ci sto. Forse non sarò mai pronta e non lo sono infatti oggi: ma cercherò di farmi coraggio tra qualche giorno. È importante che tu sappia che io... - respiro - TI AMO TANTO. ” vedo che sorride e mi bacia di nuovo. Dovevo dirglielo anche se ieri con quel “anche io” lo avrà capito sicuramente. Ma non potevo lasciarlo partire con un minimo di dubbio.
Sono innamorata di questo ragazzone da uno 1.90 che gioca a basket. Fondamentale per la mia vita ad oggi. ❤️
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Sento che ci sei all'improvviso ❤️🏀🗞️
FanfictionEmma, giornalista alle prime esperienze deve intervistare il giocatore di basket più famoso a Roma: Simone baldasseroni. Raccogliere più informazioni possibili, ma è in esperta non sa come muoversi. Simone non sarà disponibile fin dal primo momento...