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Dopo cena ho raggiunto Simone in stanza. È parecchio strano ancora. Non comprendo per quale motivo. Tra me e Riccardo non è successo niente, se non intervista, che nemmeno mi è piaciuta. Ha parlato male solo del mio ragazzo, Corrado è dovuto intervenire diverse volte, non so nemmeno cosa scrivere perché non ha parlato quasi niente di lui.
“mi puoi spiegare cosa ti prende? Mi hai evitato per tutta la cena”
“ non possiamo”
“cosa? La squadra sa di noi. Corrado anche dove sta il problema!” gli dico.
“ Corrado mi ha chiesto di non mettere lavoro e vita privata in mezzo, non voglio nemmeno che tu persa il lavoro.” respiro.
“ adesso sei tu che ragioni come all'inizio. ”
“ avevi ragione” lo guardo scettica.
“ scusa?”
“ che non dobbiamo dare modo di guardarci con occhi diversi. ”
“stai facendo questo casino per via di Riccardo?” domandò. Mi stavo arrabbiando è sinceramente non volevo nemmeno che finisse così la nostra domenica.
“ lo faccio, perché, mi sento in dovere di proteggerti e proteggere noi”
“ Simone, non devi proteggere niente, io sono TUA. Non sono di Riccardo e di nessun altro che mi voglia” si siede per terra vicino al divano. La stanza era grande. Io stavo sul letto. “ tu non ti rendi conto di quello che hai già fatto per me. Io oggi ho cercato di ricambiare le cose - si volta guardandomi - mi dispiace per come hai vissuto la tua fine della vecchia storia. Mi dispiace che la gente pensi di poter proferire parola dove non dovrebbe nemmeno dirne una, i giornalisti sono in grado di girare tutto ciò che a volte diciamo a loro favore. Non meritavi di stare come sei stato. Non meritavi un tradimento. Non meritavi di finire su tutti quegli articoli di gossip perché sei stato un ragazzo fantastico nonostante molto probabilmente tu abbia le tue colpe per aver messo il lavoro davanti a lei.
Simo,quando le storie finiscono ci sono le colpe nel mezzo, nessuno ha più colpe dell'altro. Penso che: se lei ti ha tradito non ti amava realmente perché altrimenti avrebbe cercato un confronto con te. Ti avrebbe detto quello che sentiva sulla tua trascuratezza. Le ferite che hai dentro non puoi colmarle tappandole solamente e cercando di tenere qualcuno lontano da me.
Riccardo,oggi, durante l'intervista mi ha detto tante cose sul tuo conto in malo modo, ho interrotto tutto dopo mezz'ora Corrado ti ha difeso e io anche. Credo che nessuno possa poter mettere bocca su un dolore o una ferita. Non posso giudicare lei come non posso giudicare te.
Il basket è sempre stata la tua vita ma sono sicura che sei in grado di prenderti cura di me. ” gli dico tenendo la calma. Volevo trasmettergli serenità.
“ ho tanta paura di non farcela. Di non essere in grado di farti del bene, che prima o poi anche tu troverai un pretesto per lasciarmi. Sarai tu stessa a scrivere determinate cose su quelle pagine. ” lo sento tirare su il naso. Stava venendo fuori un Simone fragile.
“ non scriverei mai delle pagine brutte su di te. Perché il dolore non mi piace manifestarlo su un articolo. Non mi piacerebbe mai leggere determinate cose su di me, figuriamoci se dovessi scriverle su di noi. ” mi avvicino a lui inginocchiandomi, gli accarezzo una guancia, scacciando via le lacrime.
“ butta fuori le cose che hai dentro. Piangere non è sinonimo di debolezza Simone. ”
“ non mi piace farlo”
“ ma ti aiuta. ” lo abbracciò sedendomi sulle sue gambe. “ ci sarò sempre qualunque cosa succeda, tu puoi contare su di me amore. ” sorride. “ a me quel ragazzo non piace ma sono sicura che tu sia anche in grado di ignorare tutto quello che dice perché non merita che stai così.”
“ grazie” scuoto la testa.
“Ti amo piccolo biondino del mio cuore” era davvero ciò che sentivo. Lui era tutto adesso per me.

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