144. Epilogo

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Flashback

“Signora spinga al mio tre” Emma si trovava in sala parto da sola. Simone era fuori per una partita, stava per rientrare ma il volo non avrebbe fatto in tempo ad arrivare per vedere la piccola di casa nascere. Rosanna e cornad l'avevano portata in ospedale, ma Emma era già troppo dilatata per permettere ai parenti di entrare. La piccola dopo nove mesi non vedeva l'ora di conoscere la sua famiglia. Era una bella femminuccia - quando Simone lo seppe non stava più nella pelle era felicissimo - una principessa tutta per loro. Ora dopo un paio di spinte molto dolorose, ecco il suo pianto. Elisa era venuta al mondo pesava 3.700 kg e ed era lunga 54cm. Un amore mai visto prima.
Quando fu portata in camera Emma, sperava che Simone arrivasse in fretta perché voleva condividere questo momento con lui. Aveva visto i suoi genitori  poco prima di entrare nella stanza.
“amore” eccolo che entra avvicinandosi a lei. Si abbracciano non appena sono vicini.
“ è stato brutto non averti con me. Ma ce lo fatta! Elisa è nata, tra poco la portano qui” dice felice Emma. Simone inizia a piangere. “ ehi, no non ti devi sentire in colpa. Quello è il tuo lavoro, io l'ho accettato fin dall'inizio. Non pensare minimamente che sia colpa tua. Amore”
“ avrei voluto starti vicino. Sei rimasta da sola”
“ sono qui. Stiamo bene” gli dice per tranquillizzarlo.
“ mamma, papà, eccomi qua” la piccola sta nella culetta spinta dall'infermeria.
“ quanto sei bella? Ciao amore di papà”
“ ragazzi, la bambina sta bene. Emma devi solo provare ad attaccarla al seno. Non ti devi spaventare le prime volte è difficile che si attacchi. Insisti è vedi che ci riuscirà. ”
“ come capisco che ha fame?”
“ con il pianto. Non ti preoccupare appena sente che il suo pancino ha bisogno ti chiama” dice l'infermiera che li lascia soli. Simone prende in braccio la piccola Elisa che stringe un pochino senza farle male continuando a piangere.
Una volta messa tra le braccia di Emma la piccola cerca subito il seno che sembra prendere subito quando si sbotta la camicia da notte.
Questo era il vero inizio. La vera vita. In tre.
Simone, Emma e Elisa.
Quella bambina tanto desiderata dopo averne perso uno. Quella bambina tanto voluta anche prima di sapere dell'esistenza di tutto. Quella bambina ha unito questi due ragazzi ancora di più.

Fine flashback

La mia vita da quel giorno dell'intervista è cambiata. Quella ragazzina che tanto odiavo perché mi faceva innervosire, ad oggi è mia moglie e madre dei miei figli. Si, dopo Elisa sono nati i gemelli Andrea e Diego che hanno ad oggi 5 anni mentre Elisa ne ha 8. Va alla scuola elementare e le pesti all'asilo.
Io sono ancora ad oggi un giocatore di basket, Corrado è tanto fiero di me, di tutto ciò che faccio e di come sono diventato. Ho cambiato tutto. Sono cambiato io. Sono cresciuto al meglio. Emma mi ha fatto capire un sacco di cose, soprattutto credere in se stessi e trovare la forza di appoggiarsi ad altro.
Lei è diventata una giornalista internazionale. Ha una fama importante. Stravedono per lei. Stravedono per il suo lavoro. E anche io sono orgoglioso di quello che è diventata. Ci troviamo spesso separati una o due settimane. Se sono molte di più cerchiamo di incastrare i suoi impegni con le mie partite per poter muoverci insieme. I bambini sono cresciuti unicamente con noi anche se spesso si trovano a stare dai nonni.
Sara poco dopo la nascita di Elisa si è laureato. Kurt ha fatto lo stesso negli anni successivi. Mia sorella ad oggi è fidanzata e convive con questo ragazzo nella casa dove vivevo io.
È la vita che sognavo ma tenevo nascosto.
Il basket è sempre stata la mia vita e avevo paura di implicare altra gente. Ma con Emma è stato un colpo di fulmine. Un sentirla dentro fin dall'inizio.
I nostri amici Yuri e Julia hanno preso casa insieme, e stanno per diventare genitori del piccolo Tommaso. Siamo super felici per loro perché è da tanto tempo che volevamo che trovassero una loro dimensione dopo litigi e il poco tempo per stare insieme.
“ehi” eccola che arriva in giardino.
“ dormono?”
“ si. Le batterie sono scariche finalmente” rido.
“ Andrea non ne voleva sentire di dormire. Mentre Diego non appena ha messo la testa sul cuscino si è addormentato. ”
“Elisa?”
“ ha finito di studiare, mi ha ripetuto storia ed è andata a dormire dopo la doccia” sorrido. La faccio incastrare in mezzo alle mie gambe.
“ non avrei mai immaginato tutto questo ma ora non ne posso fare a meno” le dico.
“ anche io. Ti amo”
“ ti amo pure io” sorrido è la bacio. La mia vita è qui. Non desidero niente altro.

Fine.



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