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Tre giorni dopo

Ho tenuto a lavorare all'articolo in questi giorni, non volevo scrivere stupidaggini per via del litigio con Simone. Helen mi ha detto che avrei avuto il tempo neccessario, ovvio che, non avrebbe aspettato uno o due mesi.
Busso alla sua porta, non appena sento «avanti» entro all'interno dello studio. La saluto è mi siedo di fronte a lei.
“ ti ho portato l'articolo”
“ sei sicura di averlo pronto? Se non è così hai il tempo giusto Emma. Non metterti fretta!” scuoto la testa.
“ non ho bisogno di altro tempo. Ho scritto quello che c'era da scrivere. Corrado può essere solo che contento”
“ ok. Allora lo leggo è poi lo invio per stamparlo nel giornale” annuisco. Sto per alzarmi ma mi blocca.
“ stai bene?”
“ si. Sono solo un po' stanca”
“ sei anche molto scossa. Ne vuoi parlare?”
“ no Helen. Grazie ma non mi va”
“ hai litigato con lui?”
“ si. Ma davvero passerà anche questa come è sempre passato tutto. Non c'è pertanto alcun problema” si alza. Viene a sedersi al mio posto.
“quando avevo detto a Simone che avrebbe dovuto lasciarti perdere perché sarebbe successo qualcosa da portarti a non essere concentrata : Mi sbagliavo. ”
“ non ti seguo”
“ in questo anno avresti potuto scrivere un sacco di cose nei suoi confronti. Anche quando incontravi delle coppie, hai tenuto la tua riservatezza e il tuo dolore con te senza doverlo mettere in piazza. Ti ammiro. Nessuno avrebbe fatto come te. Nessuno sarebbe riuscito a tenere alta la testa tra una lacrima e l'altra”
“ ho sempre saputo mettere da parte la mia vita privata da quella lavorativa. Io non volevo stare con Simone agli inizi: perché sapevo che sarebbe successo questo. Non volevo essere scaricata. Il fatto che tu non volevi che avessi una storia con qualcuno di importante era solamente per proteggermi. È credo che se tu me lo avessi ancora impedito, io avrei continuato a vederlo ma forse non sarebbe stato lo stesso. ”
“ non te lo saresti mai vissuto Emma”
“ lo so. ”
“ penso che lui abbia ancora tanto da dare in amore. Forse, quando stavate iniziando la fase più importante ha avuto paura e la scusa è stata quella di lasciarti alla carriera. Avevate affrontato da poco mesi difficili per via della sua spalla. ”
“ non lo giustifica dall'aver mi scaricata in quel modo. Ha fatto discorsi quel giorno che se solo li ricordo mi viene da vomitare.
Mi ha detto che avrei sentito te chiedermi di parlare male di lui. ”
“ non lo avrei mai fatto perché ho capito benissimo che sei capace di vedere anche le cose negative è scriverle senza che io te lo chiedessi. È Simone non farebbe mai cazzate in campo!”
“ ecco. Ma lui non ha capito niente né quel giorno né oggi. Ma non importa! Sta meglio da solo sicuramente”
“ sei sicura? Tu sei sicura di voler continuare questa guerra?” mi domanda. La guardo attentamente.
“Simone da me non avrà mai più niente. Nemmeno un sorriso. Nemmeno più una parola. Se proprio devo dire qualcosa,la leggerà come adesso negli articoli, non parlerò mai più con lui. Questa non è guerra. Questa è la conseguenza delle sue scelte!' rispondo. Alzandomi. Le sorrido, esco dalla quella stanza sentendo il cuore scoppiarmi. Questo discorso doveva morire qui per sempre.
IO NON AVEVO PIÙ BISOGNO DI LUI.
STAVO BENE COSI.

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