17.

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“Mamma lasciami in pace” non sentivo l'esigenza di vedere nessuno. Avevo perso il lavoro che amavo per due cretine che si erano messe in mezzo, Simone mi vedeva come un mostro che aveva voluto rovinare la sua carriera, l'unica cosa che non avrei mai voluto.
“ mi puoi dire cosa è successo? Sei rientrata da lavoro che piangevi a singhiozzo, ti sei chiusa in camera senza nemmeno mangiare, sono le cinque del pomeriggio e tu continui a voler essere lasciata sola”
“ non ne voglio parlare”
“se non ne parli con me.. con chi credi che sia meglio fare”
“ non voglio parlare con nessuno. Ok. ” respiro rincomicio a piangere.
“ c'entra qualche ragazzo Emma”
“ si, cioè no, sono stata solamente licenziata per via di due ragazze che hanno rovinato tutto. Adesso il giocatore famoso mi vede come una pazza che voleva rovinare la sua vita che è il basket. Io non volevo questo. Io volevo solamente fare il mio lavoro. ”
“ piangi per ciò che pensa lui o per via del lavoro”
“ ma che domande mi fai mamma?”
“ Emma, hai perso il lavoro in una agenzia con i tuoi modi di fare sai quanti posti puoi trovare non è prima e ne ultima”
“Non è così. Helen ha l'agenzia più famosa a Roma e io sarò vista come una ragazzina alle prime armi e nessuno mi potrà prendere. Questo episodio ha rovinato tutto. ”
“ perché non provi a cercare un modo per dimostrare che non è così. ”
“ non ho più le prove mamma. Ho cancellato tutto per poter tutelare i ragazzi, Simone e il suo allenatore. Mi hanno insegnato così. ”
“ un informatico che può recuperare queste cose cancellate?”
“ mamma ti prego! ”
“Emma sono seria. Non puoi abbatterti... È poi puoi dirmi se davvero sei preoccupata solamente per il lavoro?”
“ sono preoccupata per il lavoro e mi dispiace che Simone pensi di aver voluto io stessa rovinare la sua carriera. È bravissimo in quello che fa. ” mi sorride. Passa la mano sulla mia guancia scacciando via le mie lacrime.
“ ti piace?”
“ non può mai esserci nulla tra di noi”
“la domanda era un altra”
“ e io ti ho risposto”
“ non è vero, hai sviato l'argomento.”
“ anche se fosse come hai chiesto ti dico che non può esserci nulla tra me e Simone. Ora ancora di più dove pensa che debba vergognarmi. ” gli occhi di mia madre sembrano sciogliersi alle mie affermazioni.
“ dimmi perché non potrebbe esserci nulla”
“ perché per lui esiste solo il basket e io sono complicata. Non potrei stare mai stare con uno che non mi dedica alcun tempo. Ho bisogno di attenzioni, di essere amata, coccolata, voluta. Non voglio stare più male mamma”
“ ma non tutti sono come lui Emma”
“anche lui è così. Alla prima occasione avrà di nuovo modo di darmi contro. Non crede in me, dice che sono una ragazzina quindi non potrei minimamente iniziare qualcosa con uno che nemmeno prova a vedere oltre il suo orto. ” rispondo senza guardarla negli occhi.
“ escludi a priori una cosa bella”
“ non c'è niente tra di noi.” le rispondo. Sistemo il cuscino è ci appoggio la testa. “ adesso posso restare da sola?”
“ solo se dopo viene a mangiare”
“ ok ma un panino è basta. Non ho fame”
“ va bene” mi lascia un bacio sulla fronte “ secondo me dovresti provare a credere in qualcosa che per te può sembrare impossibile. ” chiude la porta alle sue spalle. Ero convinta che questo non poteva succedere, Simone non mi considerava proprio come una che gli piacevo , ma solamente per quello che io dovevo scrivere. Stringo il cuscino e mi addormento.

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