“ che ti prende? ” le chiedo ad Emma mentre non mi guarda in faccia. È passata a prendermi in campo ma non mi ha degnato di una parola e ne niente. La fermo sul marciapiede davanti al ristorante. Non ci saremo mossi di qui finché non me lo avrebbe detto.
“ non ho niente. Entriamo?”
“ no. Adesso tu mi dici cosa ti succede?”
“ ho litigato con mio padre”
“ per colpa mia vero?”
“ non importa di chi è la colpa. Non ne voglio assolutamente parlare”
“ Emma, non entro se non mi dici cosa è successo. Quando siamo tornati insieme abbiamo deciso entrambi che ci saremo detti tutto. ”
“ hai ragione ma in questo caso non mi sembra il momento e neanche il luogo. Voglio solo che capisca che ciò che mi ha detto non mi tocca”
“invece ti tocca. Sei arrivata al campetto che hai salutato tutti tranne me. Siamo andati a casa e non hai aperto bocca. Siamo qui davanti al ristorante è se non fosse che te lo chiesto io tu non avresti proferito parola. ”
“ perché ne dobbiamo parlare adesso. Abbiamo tutta la giornata. Possibile che non possiamo farci un pranzo in santa pace?” mi chiede come se fosse esasperata dei miei comportamenti. Ok voleva questo sarei stato zitto!
“ va bene. ' dico.
“ non fare il bambino adesso. Ti ho solamente detto che: non voglio parlarne ora. ”
“ andiamo dentro allora” era inutile chiederle ancora di parlarne non voleva. Ero sicuro che suo padre le aveva detto qualcosa che l'avevano ferita, io centravo sicuramente, non volevo questo. Non è giusto che litighi con la famiglia per me. Io ho sbagliato è devo pagare per questo. Lei non merita di stare male.
Ci sediamo al tavolo che il cameriere ci aveva indicato. Ordiniamo.
“ come è andato l'allenamento?”
“ bene”
“ sicuro?”
“ si. Solo qualche caduta oggi mentre tiravo ma niente di più”
“ come caduta? Non ti sei fatto niente vero?” mi scruta con attenzione.
“ no amo. Sto bene. ”
“ la spalla? ”
“ ehi stai serena. Non mi sono fatto nulla. Le cadute a basket ci stanno quando non ti accorgi dell'avversario. Mi è successo un sacco di volte, non mi è mai accaduto niente, le cadute sono soft”
“ se lo dici tu. L'ultima volta ti sei rotto una spalla”
“ sono stato spinto e sono caduto male. Se stai attento a come cadi e controlli il corpo non succede nulla. ”
“ l'importanza che è ok!”mi dice. Guarda il piatto che aveva ordinato iniziandolo a mangiare.
“ se mi fossi fatto qualcosa non sarei qui con te al ristorante. Non devi farti prendere dall'ansia, Emma queste cose accadono, mi sono spesso accadute. Il fatto è solo che sono sempre riuscito a gestirle”
“ si ma il medico te lo aveva detto di stare attento. Potresti avere delle ricadute” mi tocco le parti basse sperando che non mi veda nessuno. Sembrava quasi una cosa che doveva accadere.
“ non mi succederà niente. Tu stai serena” dico. Si avvicina lasciandomi un bacio sulla guancia e poi torniamo al nostro pranzo....
Una volta ad Ostia mi siedo sulla sabbia mentre lei resta in piedi, poco dopo si siede, fissa davanti al suo sguardo. Il mare è calmo.
“ mi dici allora cosa è successo?” sbuffa. “ non ti va davvero di parlarne?”
“ tanto anche se te lo dico non cambia niente”
“ ma tu dimmi cosa è successo! Hai la faccia appesa, il pranzo non te lo sei nemmeno goduto come avresti voluto, puoi dirmi cosa sta passando nella tua testa?”
“ ho solo litigato con mio padre e me ne sono andata di casa!” afferma.
“fammi capire.. avete discusso e tu te ne sei andata?” annuisce “ perché?”
“ perché è così che doveva andare. Lui non ti accetta bene! ”
“ Emma non puoi litigare con loro per via mia. Hai una famiglia fantastica!”
“ una famiglia ti sta accanto alle tue scelte. Mi sono sentita dire che non dovevo piangere sul latte versato perché mi avresti ferita. Di non andare da lui se mi avresti fatto del male”
“ lo dice perché vuole proteggerti. Non lo fa per male”
“ Simo tu vuoi stare con me?”
“ non è questione mia o tua. Io voglio stare con te,ma non voglio che stai scazzata con loro a causa mia. ”
“ pensa solo che sto andando a vivere per o cazzi miei che era già quello che volevo. Per mio padre se vorrà si risolverà!”
“ non è così che funziona Emma! Le cose non si risolvono per opera dei santi se non lo volete tutti e due. Senti: lo so che tu ti senti accusata anche da me come se non ti volessi ma io ti voglio Emma. Con tutto me stesso. Lui però ha ragione io ti ho fatto del male è probabilmente non ti merito”
“ chi mi merito lo decido io! Gli altri devono comprendere che sono grande da decidere per cazzi miei. ” mi risponde arrabbiata. Tutti torti non aveva.
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Sento che ci sei all'improvviso ❤️🏀🗞️
FanfictionEmma, giornalista alle prime esperienze deve intervistare il giocatore di basket più famoso a Roma: Simone baldasseroni. Raccogliere più informazioni possibili, ma è in esperta non sa come muoversi. Simone non sarà disponibile fin dal primo momento...