“ che ci fai qui? Non devo dirti niente” avevo letto l'articolo è mi sono presentato in agenzia. Volevo assolutamente chiederle scusa per come mi sono comportato quella domenica.
“ non devi parlarmi tu. Devi..”
“ non devo assolutamente ascoltarti. Ciao Simone” sta per entrare dentro quando la blocco per il braccio. Si volta di scatto.
“ non azzardarti più a toccarmi. ”
“ ok. Però dammi due secondi”
“ uno due. Ciao”
“Emma mi dispiace.”
“ su cosa? Ti dispiace di cosa esattamente?”
“ per tutto!” la sua espressione cambia. I suoi occhi sono pieni di rabbia. Respiro. Sapevo che non fosse una passeggiata.
“ adesso non serve più a niente Simone. Hai la tua vita. Io la mia. Non c'è bisogno di scusanti e di spiegazioni. ”
“ invece ci devono essere”
“ averle non averle non cambierà niente tra di noi. Io non ti voglio più nella mia vita. Figurati.”
“ non ho detto che voglio stare nella tua vita. Ho preso una decisione”
“ è ti prendi persino le conseguenze. Se non hai niente da dire io andrei. Devo lavorare. ”
“ sei un ottimo elemento per Helen. ”
“ sono la giornalista che volevo diventare. Non credo che tu debba dire molto su questo. ” alzo le spalle.
“ ti ripeto mi dispiace per tutto. Per averti allontanata in quel modo. Per non esserti di aiuto. Per non averti spiegato perché lo stavo facendo. ”
“Simone non mi interessa saperlo ora. ”
“ io ho bisogno di dirtelo invece. Perché se no non riesco più a non pensarci la notte o durante gli allenamenti. ”
“ avresti dovuto farlo prima. ” abbassa la maniglia della porta. “ non abbiamo niente da dirci. La mia voce la sentirai solo in TV. Se dovessi intervistare qualcuno della squadra, chiederò di intervistare solo gli altri ma non te. Non devo chiederti niente. Non voglio più assolutamente avere a che fare con te. Tanto alla fine lo hai detto anche tu: in qualche modo non aspetto altro che scrivere male di te. Beh allora lo farò scrivere a chi non è capace. ” mi dice con un tono duro. Sentivo il cuore sgretolarsi. Questa sensazione strana che non sentivo da troppo tempo, dal momento che l'ho lasciata andare. È difficile spiegarle i motivi.
“ ho sbagliato a dirti quelle cose. A comportarmi come un idiota. Io stesso ti avevo promesso che avremmo affrontato insieme tutto, poi, le cose sono cambiate quando al campo ho visto che c'era tutta l'opportunità per te. Tu eri lì pronta con un nuovo articolo, pronta per l'essere la migliore giornalista, con me, con la mia nuova rinascita. Non mi sono sentito all'altezza di poterti stare accanto. Non ero pronto a vederti sempre pronta a proteggermi se facevo cazzate. Perché so bene che non avresti mai scritto niente di strano. Lho capito in questo anno, quando potevi scrivere di tutto contro di me e non lo hai fatto. Eri pronta anche a venire a vivere a casa mia, ma quello che non comprendeva niente ero io. Mi dispiace di averti fatto soffrire. ”
“ parole. Se l'è porta via il vento. Ero pronta perché ero innamorata. È sappi che eri all'altezza di starmi accanto perché mi rendevi felice. Ora non vali nemmeno la scarpa di Luis Vuitton per capirci. Ti chiedo di lasciarmi in pace. ” entra dentro chiudendo la porta alle sue spalle sbattendola. Mi siedo sul gradino, portandomi le mani nei capelli, avevo rovinato tutto. Non c'era rimasto niente tra noi. Potevo pure provare qualcosa per lei, ma non avrebbe riparato niente, nemmeno il dolore causato dall' allontanamento.
Le ferite erano impossibile da cicatrizzare.
“Simone” la voce di qualcuno mi chiama. Mi volto è Julia.
“ tutto bene?” annuisco.
“ puoi dire ad Emma che non la cercherò più. È stato ed è il mio amore più grande ma non sono all'altezza di chiedere realmente scusa per tutte le ferite riportate al suo cuore. ” dichiaro alzandomi è andandomene. Era ciò che andava fatto. Chiudere per sempre tutto.
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Sento che ci sei all'improvviso ❤️🏀🗞️
FanfictionEmma, giornalista alle prime esperienze deve intervistare il giocatore di basket più famoso a Roma: Simone baldasseroni. Raccogliere più informazioni possibili, ma è in esperta non sa come muoversi. Simone non sarà disponibile fin dal primo momento...