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Sono incazzata e delusa. Non mi sarei aspettata mai una cosa del genere da parte di lui, gli stavo dando tutta me stessa in questi giorni ed ero pronta a spingermi anche oltre con lui. Afferro il telefono che avevo lanciato sul divanetto dal nervoso. Decido di chiamare Helen.
“ Emma dimmi? ”
“ scusa se ti disturbo ma devo chiederti una cosa!”
“ parla ti ascolto. ”
“ io ho finito qui oggi, non credo servirà molto stare per domani posso tornare a Roma?”
“ è successo qualcosa? Non è andata bene l'intervista?”
“ no. L'intervista è andata alla grande. Yuri è un bravo ragazzo, c'è stato un altro problema. Non voglio più restare qui”
“ si tratta di Simone? Ti ha fatto qualcosa?"
“ non riesco a parlartene per telefono. ”
“Emma mi dispiace per non..”
“ no. Tu non hai fatto niente. Il nostro patto era che io non dovessi stare con nessuno di loro. Lo infranto, sono pronta a tornare anche senza lavoro se questo è ciò che vuoi!”
“ no Emma. Sei in grado di gestire tutto quanto. Non avrei mai pensato. ”
“ ma lui non mi ha detto di averti parlato Helen. Non voglio stare con qualcuno che mi mente”
“sono stata io a chiederlo”
“ lo so. ”
“ è allora lui non ha colpe. Se non lo ha detto è perché io non gliene ho dato modo. Volevo solamente capire come ti potessi muovere in queste situazioni. Non ostacolerò nulla. Quando ti ho detto quella clausula era solo perché temevo che non potessi più essere parziale ma solamente dentro la squadra!” respiro.
“ grazie lo stesso Helen per la fiducia. Io però voglio tornare a casa davvero!”
“ d'accordo. Se non te la senti non restare lì.  Ti aspetto lunedì in ufficio”
“ a lunedì" chiudo la chiamata, preparando immediatamente la valigia. Prendo i fogli sparsi che avevo messo sul tavolino per finire di scrivere e li incastro nella reticella all'interno della valigia. Chiudo velocemente tutto ed esco dalla stanza.

Scendo giù con l'ascensore, consegno le chiavi in hall. Sorrido ringraziando per l'ospitalità. Trascino la valigia fuori dall'hotel.
“ dove vai?” mi domanda appena mi vede. Lo sorpasso.
“ non credo di doverti spiegazioni. Io e te non siamo niente” gli dico ancora più arrabbiata di prima.
“ Emma ti stai comportando come una bambina. Prendi vai. Non penserai di risolvere in questo modo. ” carico tutto in macchina l'avevo parcheggiata vicino all'entrata.
“ ma io non devo risolvere un bel niente. Tra noi è finita o meglio non è neanche cominciata. Io non voglio stare qui. Chiederò ad Helen di passare questo incarico ad altre persone. Io non voglio più vedere nemmeno la tua faccia”
“ stai esagerando! Ok non ti ho detto nulla, ma se tu avessi parlato con Helen ti avrebbe spiegato fin da subito. ”
“ non me ne frega più cazzo! " Entro in macchina, lui fa lo stesso, sbuffo, non ne potevo più.
“ tu non vai da nessuna parte!”
“ invece si. Tu non sei nessuno. Scendi adesso. ”
“ tu non hai capito che mi piaci da impazzire. Che mi fai uscire di testa. Che se non fosse per il sentimento che provo saresti una delle tante.”
“ grazie per la tua dichiarazione che non mi ha smosso un cazzo. Ti devi scordare di me. Scendi Simone!”
“ non voglio andarmene! Non voglio lasciarti lo capisci?”
“Devi farlo! Io non voglio stare con te. Non voglio più stare male. Ti avevo chiesto di non..." Mi prende le mani è si avvicina. Punta i suoi occhi sui miei guardandomi intensamente.
“ non volevo farti stare male. Non era nelle mie intenzioni, non volevo riaprire delle ferite che stavo cercando di cicatrizzanti. Sono stato bene in questi due giorni. Mai come nella mia vita. Nemmeno con la mia ex era così magico. Ti puoi fidare di me Emma” scuoto la testa. Non dovevo vedere.
“Simone lasciami subito. Scendi è vattene! Ora! IO NON TI CREDO E NON MI FIDO.” respira mi lascia le mani e scende dalla macchina. Noto che gli scende una lacrima ma non gli do peso. Non mi importa.
Voglio tornare a casa adesso.

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