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La vedo scendere i gradini ed uscire dal portone. Sono appoggiato ancora alla macchina non mi muovo. Il vento mi colpisce in pieno viso.
“ sei duro come un sasso te. Proprio non molli presa" afferma già con il punto di battaglia.
“ no finché non mi darai retta”
“ su cosa? Hai fatto delle cose queste sono le conseguenze”
“ non pare di aver tenuto così tanto muso quando non hai scritto tu l'articolo. ”
“ ma non era colpa mia. Mica mi sono messa a fare quella cazzata!”
“ qua è la stessa cosa! Non te lo detto: ma l'idea non era mia. Io volevo anche dirti di averti parlato”
“ la buona volontà non c'è stata!”
“ Emma, non puoi continuare con questa cosa per mesi. ”
“ ma io continuo quanto voglio! Sei tu che viene sotto casa mia a ribattere” sbuffo alzando gli occhi al cielo. Ma perché non cercava di guardare nel mio buon senso!
“ vengo qua perché ci tengo. Se non ci tenessi non verrei qui. ”
“ per quanto tu tenga a me non è la stessa cosa” la guardo serio. Incrocio le braccia intorno al mio petto.
“ se la metti così allora è un altro discorso. Ma non mi venire a dire il contrario. Ci ho provato in tutti modi a farti capire che per quanto ho sbagliato: i miei sentimenti sono stati veri fin dall'inizio. Non ti ho presa in giro. ”
“ non posso fidarmi dopo quello che hai fatto Simone! Se mi hai nascosto questa cazzata mi potresti nascondere la qualunque. ”
“ ma non è stata per volere mio che l'ho nascosta! Perché non comprendi questo. Non ti ho detto nulla per il fatto che mi è stato chiesto. Ti ripeto questo da un sacco di tempo eppure sembra che tu non capisci.” sono veramente incazzato adesso. Sono stufo di dirle sempre le stesse cose poco prima avevo detto una cosa importante, che ha nemmeno preso in considerazione, non proverà lo stesso per me ma non può fare finta di niente.
“ non alzare la voce”
“ non la sto alzando. Ti sto solamente dicendo che: ho detto già questa cosa tante volte se non la capisci non posso stare qui a ripeterla”
“ se non vuoi stare qui puoi benissimo andare a casa tua. ” mi indica la strada “ starai meglio”
“ ma che stai dicendo? Ti ho detto una cosa prima, sono andato via, è sono tornato qui. Cosa devo fare per scioglierti? ” respira. Decido di fare a modo mio. Allungo il braccio verso il suo è la tiro verso di me; abbracciandola, tenendola stretta.
“ mi spieghi cosa devo fare? Sono qui. Ieri e oggi ho saltato persino due allenamenti, venerdì  dovrei partire, io invece sono qua. Se non fossi importante non avrei fatto minimamente una cosa del genere. ”
“ hai davvero lasciato gli allenamenti ?”
“ si Emma. Non ho la testa. Domenica abbiamo perso, ho sbagliato cinque canestri durante la partita” continuo a tenerla stretta forte dai fianchi per non farla muovere. Sta in silenzio. “non fare l'orgogliosa”
“ non è questo. Mi infastisce il fatto che..”
“ ti ho mentito lo so. Ma se non oltre passi questa cosa, non vai mai da nessuna parte. Emma ti ho detto che mi sto innamorando di te. Quale cosa più semplice di questa. ”
“ non voglio essere presa in giro”
“non lo so facendo!” respira appoggiando alla sua fronte sulla mia. I nostri occhi sono fissi uno dentro l'altro.
“ mi hai fatto male Simo”
“non ne volevo fartene! Ti chiedo scusa se è successo, non era mi intenzione però ” mi abbraccia. Questo era un piccolo passo avanti.
“ quando dici di essere vicino all'innamoramento sei sicuro?” domanda senza guardarmi negli occhi.
“ più che sicuro. Mi sei mancata da pazzi, è per uno che era da troppo tempo che non stava così fidati è la verità. Voglio stare con te” sussurro al suo orecchio spostando i capelli biondi. Le lascio un bacio sul collo.
“ guarda che non è vero che non ci tengo a te” precisa su ciò che mi ha detto prima. Lo avevo capito benissimo, mi aveva mentito, le ho lasciato solo il modo di fargli credere questo.
“ il tuo cuore ha parlato adesso non c'era bisogno che tu mi dicessi il contrario"
“cretino!" Mi dice ridendo.
“ ora vai a casa, conoscendoti non hai nemmeno mangiato niente come me. C'è persino freddo. ”  strofinò il naso con il suo. “smettila di pensare che ti voglio ferire. Non ho intenzione di farlo. ” le lascio un bacio a stampo. Quanto mi era mancata? Non sapevo neppure spiegarlo.
“ andiamo a mangiare allora?” annuisco, poi mi sorride “ ci sentiamo dopo”
“ va bene” si stacca e mi lascia la mano che avevamo intrecciato. “ Emma” si volta.
“ venerdì ti voglio al campo sportivo al tuo solito posto non voglio scuse” le faccio un occhiolino ed entro in macchina. Aspetto che entri in casa è parto. Forse un passo avanti era stato compiuto.

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