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Finalmente ho finito il lavoro per Helen, sono passate le tre settimane e ho scritto un articolo che credo di non aver mai fatto in vita mia.
Sono passati ventuno giorni da quando io e Simone ci siamo sposati e tra di noi le cose vanno super bene. Lo vedo ogni giorno alzarsi mettersi la fede e andare a correre non vuole stare fermo. Il giorno dopo del nostro matrimonio sono uscite un sacco di foto nel giornale di Helen ma anche in altri. Tutti hanno parlato bene di noi. Ci hanno chiesto persino di andare a «verissimo» da silvia Toffanin ma abbiamo rifiutato. Non ci interessano le interviste di coppia magari se ci chiedessero di andare separati per parlare delle nostre carriere accetteremo senza problemi.
“ amore” sento chiamarmi
“ sono in camera» due Minuti e lo vedo arrivare, si butta sul letto c'ha una busta bianca nella mano.
“ cos'è?”
“ una cosa per noi”
“posso?” annuisce. Prendo la busta è la apro. “ due biglietti per Malta per domani?”
“ so che devi consegnare l'articolo ad Helen ma ho pensato che nel pomeriggio tu possa essere libera di farci questo viaggio di nozze nella tua città Natale”
“ non posso crederci che hai prenotato davvero!”
“ invece si, crederci, l'ho fatto perché non ne posso più stare qui ad impazzire!” rido. Lo trascino per il collo sopra di me.
“ io non ne posso più di lavorare. ”
“ quindi meritate ferie” annuisco.
“ chiederò subito stasera di poter prendermi una settimana di ferie. Anche perché ho letto che stiamo giù sei giorni il settimo torniamo mattina presto”
“ c'erano solo questo di volo.”
“ non male signor Simone" ride. Mi morde il collo.
“ hai sentito i tuoi oggi?” chiede.
“ no. Ho lasciato il telefono in modalità non disturbare. Fino a tre minuti fa ero in collegamento con Los Angeles anche se in realtà è tardi di la, si lavora comunque anche in piena notte”
“ non si stancano mai?” mi chiede preoccupato per quelli.
“ quando sono stata a NY era come non fermarsi mai. È tutto completamente accesso li. Non spengono una luce. Sei completamente coinvolto in quello che fanno che non te ne rendi conto. ”
“ e quando sei tornata?”
“ sono rimasta tre giorni che non capivo come mi chiamavo. Il fuso mi ha rincoglionito. Non ero più abituata al giorno che era giorno e non notte e la notte era notte ma non giorno. ”
“ io sarei diventato pazzo sinceramente. ”
“ menomale che non siamo andati a Los Angeles!!” ride. Mi avvicino alle sue labbra che catturo subito. La sua lingua è dentro la mia bocca. Mi stringo di più al suo corpo.
“ questa cosa del pargolo ormai ti sta sfuggendo di mano. ” mi dice mordendomi il collo.
“ non mi sembra che a te dispiaccia”
“ mai detto il contrario!”
“ ti amo”
“ anche io amore mio” mi dice riprendendomi di nuovo a baciarmi, aggancio le gambe sul mio bacino tenendomi forte al suo corpo. Sentivo la voglia di lui crescere in me, passo le mani sotto la sua maglietta accarezzandogli la pelle nuda. Leva successivamente la mia lasciandomi con il seno nudo - in casa mi piaceva stare senza reggiseno- mi guarda attentamente come se non mi vedesse da troppo tempo così. Quando poi abbiamo fatto l'amore anche questa notte. La passione c'è sempre tra di noi sarebbe veramente qualcosa di sbagliato se finisse è un po' come se non ci fosse amore. Mi bacia un seno leccando il capezzolo per bene. Mi sfila i pantaloncini e le mutande contemporaneamente. Respiro. Lascio nudo anche lui che visibilmente eccitato si vede. Apro le gambe, entrando dentro di me, si muove spingendo prima lentamente e poi velocemente.
“ sii... Simo spingiii” gli dico mentre aggancio le gambe intorno alla sua vita per permettere di muoversi molto meglio. Le spinte si fanno più intense e veloci e veniamo insieme.
Questo era l'amore viscerale che entrambi provavamo tutti e due.

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