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Il sole è un già sorto da un oretta. Mi sono infilata la camicia da notte per cercare di coprirmi un po' prima di prepararmi per l'altro allenamento. Domani hanno la partita è tornerò a come finirà. Non credo di restare di più, ho mille pensieri per la testa devo assolutamente dire a Helen di questo inizio di storia. Non posso più nascondere nulla. Il mio trasporto verso di lui sta diventando più forte. Quando ieri mi ha fatto la scenata di gelosia ho sentito in me qualcosa che mi è scattato dentro; forse mi sto innamorando non lo so. Non voglio nemmeno pensare troppe cose in grande.

Sento bussare alla porta, Simone doveva essere già pronto nel pullman quindi non poteva essere lui; anche se mi aveva promesso la colazione in camera. Vado ad aprire è rimango magicamente sorpresa. Entra dentro baciandomi.
“ non dovresti essere già pronto?”
“ stiamo aspettando Riccardo che si è fatto male questa mattina. C'è da capire se può venire all'allenamento ”
“ ne hai approfittato per venire da me”
“ se non ne approfitto ora, non posso più farlo, dopo che esco da questa stanza non posso più fare niente" sorrido. Aveva una busta nella mano. “ non ho potuto portarti un cappuccino mi avrebbero beccato in pieno. Però ho rimediato con un cornetto al cioccolato, sono sicuro che ti possa piacere”
“ grazie per questi pensieri. ” gli accarezzo la guancia.
“ hai già fatto colazione vero?” ridacchiò. Sapevo bene che non sarebbe riuscito a portarmela, così mi sono avvantaggiata e me la sono ordinata io.
“ si. Non ti offendere cucciolo. Io avevo una fame questa mattina, non avrei resistito fino adesso. Però questo me l'ho porto con me per fare merenda mentre voi vi allenare. Non voglio morire di fame” gli dico afferrando la busta bianca per metterla in borsa.
“ non vorrei nemmeno io che tu morissi di fame” mi prende i fianchi facendomi attaccare i corpi. “ mi piace averti vicino"
“ piace anche a me quando mi tieni così. ” mi prende sotto le ascelle per farmi salire su di lui, mi tiene da sotto il sedere per non farmi cadere, lo bacio. Mi sentivo quasi un adolescente alle prime armi. Il cuore che batteva forte, i brividi che accarezzavano la mia pelle ma non solo la mia, gli occhi di lui che brillavano ogni volta che ci staccavamo dai nostri baci.
“ domani torno a casa”
“ non resti dopo la partita?” scuoto la testa.
“ devo assolutamente finire l'articolo. Ho bisogno di tempo e silenzio”
“quindi domani non ci stiamo insieme per niente”
“ se non ci becchiamo di mattina non credo. ”
“ resta? Mangi con noi e poi scendi non appena noi prendiamo il Pullman” scuoto di nuovo la testa. Questa cosa di fare finta di niente davanti a tutti non mi usciva bene, se avessi pranzato con loro sicuramente qualcuno oltre a Yuri che aveva già capito avrebbe notato i nostri occhi.
“ Simo mi dispiace. Mi piacerebbe accettare la tua proposta ma non me la sento. Ci guarderebbero capirebbero che... Ci stiamo frequentando. Non mi piace dare in pasto così la cosa. ” mi mette giù. “ non fare questa faccia! Sapevi benissimo a cosa andavi incontro” respira.
“ non ti ho chiesto di limonarci davanti a tutti. Ma solamente di stare un po' con me dopo la partita: ne avrei bisogno!”
“ io lo so che hai bisogno di supporto. Ma ce  l'hai sempre fatta anche senza di me. Non credo che dopo la partita di domani possa cambiare qualcosa” mi guarda in modo strano.
“ non proviamo le stesse cose allora!” afferma con la voce un po' incazzata.
“ mi stai accusando di qualcosa?”
“ si. Ti sei messa in testa che non dobbiamo rendere conto a nessuno. Ti sei messa in testa che tutti possono giudicarci. Ti sei messa in testa che Helen ci possa separare.
Te la dico io una cosa: QUELLA NON CI FARÀ UN CAZZO! È SAI PERCHÉ? PERCHÉ SONO IO CHE PER PRIMA DI TUTTO MI SONO CONFIDATO CON LEI LE HO CHIESTO DI LASCIARCI IN PACE. IO TI VOGLIO VERAMENTE NELLA MIA VITA. SEI TU QUELLA CHE NON È CONVINTA!” apre la porta è poi la sbatte.
Cosa aveva fatto?
Aveva parlato con il mio capo?
Non mi aveva nemmeno detto niente: perché tenerlo per lui? Esco velocemente.
“Simone”
“ lasciami stare”
“ no che non lascio stare. Mi hai appena detto che hai parlato con Helen, in tutto questo tempo io ti ho dato fiducia è tu non mi hai detto un cazzo. Avrei evitato mille paranoie. ”
“ non dare la colpa a me. Dillo ad Helen che non ha voluto, voleva metterti alla prova. Senti io ho allenamento ora. Stasera volevo stare con te ma mi è passata la voglia”
“ la voglia è passata a me. Tu sei sempre il solito coglione che non parla. È menomale che volevi stare con me” non dice niente se ne va. Ma chi si crede di essere! Lui doveva dirmelo!

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