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Siamo tornati a casa da mezz'ora, dovrei andare da Helen ma sono preoccupata per Simone. Stamattina quando ci siamo svegliati ha iniziato a dire che lui non ce la faceva più. Non aveva dormito invece io si.
“Simo prendi l'antidolorifico poi vado a lavoro” gli dico.
“ non lo voglio”
“ non fare il bambino! Se non lo prendi fai solamente peggio” gli rispondo.
“ è peggio adesso. È peggio solamente quando non lavoro. Sto fermo, oggi è solo il primo giorno, ne mancano esattamente 30 ancora. Come posso solamente stare in questo modo. Tu te ne vai e io resto qui. Ho bisogno di allenarmi. ”
“ non è colpa mia! Non è colpa tua! Solamente di quel coglione che ti ritrovi in squadra. Il fatto è successo.. non puoi continuare già dal primo giorno a stare così. Devi prendere le medicine. Tenere quella cazzo di fascia e mettere anche il ghiaccio. ”
“ Emma basta! Non ho voglia di sentire niente di tutto questo. Vai a lavoro” mi stava cacciando. Non potevo crederci. Gli avevo detto ieri che avremmo combattuto insieme e che avrei affrontato le cose per il bene nostro e anche suo. Prendo la borsa senza dire alcuna parola, tutto ciò che mi serviva per il servizio e esco da casa sua sbattendo la porta in maniera che lui sentisse benissimo. Passo nel vialetto ed esco anche dal cancello. Respiro profondamente mentre sento lo stomaco vuoto e in subbuglio. Mi metto in macchina arrivando a lavoro in dieci minuti. Mai arrivata così velocemente.
“Emma” Julia mi chiama ma non le rispondo. Entro da Helen mettendo tutto sulla scrivania, spaventata, mi guarda.
“che sta succedendo?”
“ avevi detto che ero in grado di sopportare tutto ciò che saremo stati io e Simone. Hai detto: che sono stata brava a non farmi sfuggire niente di questa storia. Ieri è crollato tutto, Helen, Simone ha una spalla rotta. Uno della squadra lo ha spinto perché vuole me. Ora tutti parleranno di noi e lui...” cado sulla sedia piangendo. La vedo alzarsi e venire ad abbracciarmi.
“ respira. ” singhiozzo “ehi, calmati ok. Siamo qui insieme. Quello che avevo detto su te e Simone lo penso anche adesso. Siete in grado di affrontare il mondo. Tu non lo devi assolutamente lasciare e non ti devi abbattere. ”
“ non vuole farsi aiutare. Non vuole fare niente che possa alleviare questa cosa. Io lo so, so benissimo, che si sente perso senza allenamento e senza le partite. Ma se lui non segue le indicazioni del medico rischia la stagione. ” gli dico rincomiciando a piangere.
“Emma ascoltami, Simone è fatto così, lo conosco. Il basket è sempre stato tutto ciò che ha avuto. Adesso però ci sei anche tu, devi solo capire come entrare del tutto nella sua vita. ”
“ma non vuole ascoltarmi come posso fare?” mi sorride.
“ con il silenzio Emma. Gli stai vicino. Oggi non vorrà prendere le medicine ok,domani lo stesso, dal momento che tu non dirai niente lui capirà determinate cose! ”
“ grazie”
“ cosa hai scritto nell'articolo?”
“ tutto" dico. “ dagli allenamenti allo scontro tra Simone e Riccardo per problemi personali. Fino alla perdita della partita. Simone è veramente il migliore”
“lo sappiamo. Stai tranquilla. Adesso puoi andare. Ci sistemo io tutto. " Sorrido adesso. La abbraccio per l'ultima volta è raggiungo la scrivania. Julia mi guarda sorridendo e abbraccio anche lei adesso. Avevo bisogno di stare un po' con la mia amica. Respiro. Che gran casino questa vita!

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