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Appena sento la serratura scattare, mi precipito a vedere chi è. Sono passati tre giorni da quando Emma è stata fuori per lavoro, a me manca da impazzire,non mi sembrava vero che eravamo distanti e potevo vederla solamente tramite uno schermo.
“amore" la sua voce mi risveglia dai pensieri e non appena la vedo comparire la abbraccio forte con quello che posso usare. Inspiro il suo profumo. Avevo un debole per quello, soprattutto quando usava quello alle more e fiori d'arancio. “ ti sono mancata così tanto?” mi chiede guardandomi gli occhi. Sembrava di rinascere.
“ non sai quanto. Sono stati giorni interminabili. Non sapevo che fare, ho persino chiamato Filippo che stava lavorando e non poteva nemmeno ascoltarmi. Sara sta studiando e non è potuta venire. Mi sentivo completamente solo”
“ eppure ti piaceva così tanto vivere da solo” una volta era così. Avrei preferito stare nella mia solitudine senza alcun rumore.
“ ma non da quando ci sei tu nella mia vita” mi bacia a stampo più volte. “ come è andata? Sei intera vero?”
“ stai sereno. Sono intera, non è successo niente, avete pareggiato con stile. Yuri ha fatto questi canestri che ho goduto un sacco. ” la guardo “ mai quanto però quanto mi faccia godere tu eh!” scoppio a ridere capendo il doppio senso nella frase.
“ ci mancherebbe altro guarda!” ride anche lei adesso. “ Riccardo?”
“ non voglio parlarne” mi dice subito tagliando in tronco. È no! Io non avevo assistito a niente di quello che avrebbe fatto e quindi volevo assolutamente sapere da lei. Si stacca da me per portare la valigia in camera da letto, la seguo.
“ Emma, puoi dirmi cosa è successo? Hai evitato questo argomento per tre giorni"
“ non c'è niente da dire. Non è successo nulla”
“ guarda conoscendolo è successo invece, tu non me lo vuoi dire perché hai paura di una mia reazione. ”
“ Simo non ti dico niente perché non c'è un granché da dire. Anche se lui ci avesse provato come tu sostieni: io sono qua per l'ennesima volta. Prova che per quanto uno ci può provare è sempre quello fidanzato o fidanzata a non dover cedere. ”
“ quindi mi stai dicendo che c'ha provato in mia assenza?” chiedo. Era importante saperlo non tanto perché non mi fidavo di lei, ma perché sapevo benissimo che ne sarebbe stato capace.
“ cosa ti cambia sapere se è successo o meno?” mi domanda mentre apre la valigia.
“ mi cambia se decidete di menarlo o lasciare perdere”
“ è meglio allora che tu non debba decidere nulla ”
“Emma” la chiamo. Inizio a sospettare che sia successo qualcosa che non mi piace.
“ Simo, Riccardo ha solamente parlato di cazzate e che mi vorrebbe fine della storia. Non è successo nulla di cui tu possa concludere a fatti frettolosi. Non mi ha toccata. Non mi ha baciata. Mi ha fatta solamente incazzare. Ed è per questo che non voglio sapere niente di lui. Altrimenti potrei scrivere solamente delle cattiverie. " Respira “ siccome non mi è permesso scrivere determinate cose vorrei rimuovere tante cose che ha detto: prima che io lo insulti e non gliele mandi a dire. Possiamo goderci la nostra serata. Sono rientrata per stare unicamente con te ” mi dice calmandosi e tornando a sedersi vicino a me perché prima faceva tutt'altro.
“ se ti ha fatto arrabbiare significa che ha toccato dei tasti che non avrebbe dovuto” mi sorride.
“ il tasto sei tu e io vorrei soltanto che dimostrassi in campo quello che lui non merita. Non voglio che lo prendi a colpi e ne niente. Non si merita che tu finisca in un giornale per rissa. Sei un uomo meraviglioso e anche un giocatore meraviglioso. Quindi..” le prendo la mano e la bacio. Basta così. Non c'era bisogno di altro. Avevo capito che il tizio aveva esagerato con le parole nei miei confronti è lei c'era rimasta molto male. Di conseguenza era meglio che io gliele facessi dimenticare.
“ qualunque cosa lui ti abbia detto: non è vera. Io ti amo e voglio stare con te” le sussurro all'orecchio mentre le lascio alcuni baci sul collo.

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