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Sto meglio di ieri. La schiena non fa male dopo l'antidolorifico che ho preso. Ho giocato molto bene è abbiamo vinto.
“ sai che c'è qualcuno che ieri ha lasciato un biglietto ad Emma?”
“ si?”
“ che c'è? Non ti preoccupi neanche un po'?”
“ di cosa dovrei preoccuparmi? Emma ha la sua vita, io non ci sto più da un anno nella sua, ha chiesto esplicitamente che non vuole a che fare con me”
“ magari quel qualcuno prende il tuo posto. Dai simo! Lo sai pure tu che Emma non aspetta altro che fai qualcosa per lei. ”
“ non ho paura di vedere nessuno al fianco di Emma. Tra noi è finita Yuri! Emma vuole essere lasciata in pace. ” gli rispondo.
“ non capisco!”
“ cosa? Il fatto che io abbia cercato Emma è sia stato respinto mi fa capire che non vuole più che non devo stare nella sua vita. L'ho persa quando ci siamo lasciati. ”
“ pensavo che invece avresti combattuto ”
“ io non devo combattere niente”
“ ieri ho notato una leggera differenza dall'ultima volta ” mi volto verso Corrado. Non sapevo a cosa si riferiva. “Ho riferito ad Emma che non eri potuto venire in allenamento perché stavi male. Ho letto nel suo viso preoccupazione. ”
“ sarà per via del fatto che non ero in campo” rispondo mettendo la mia roba nel borsone.
“ non era solo per quello!”
“ io non capisco perché mi volete spingere a cose che mi possono fare del male. Lo so, lei è stata di merda, ma non è che io sia stato bene in questo anno. Emma mi è mancata ogni giorno e sentivo il peso della mia decisione ad ogni ora. Non voglio giustificarmi perché non c'è ne sono. Comprendo la posizione sua. Quindi...”
“ non vogliamo che ti fai del male. Vogliamo che ci provi almeno una volta a fare un passo vero verso di Emma” mi dice Yuri.
“ sbagliate. Emma sta bene così. Le ho già causato troppe ferite per fargliene altre!” rispondo mettendo il borsone in spalla. Non mi dicono niente, apro la porta è la trovo che si stava avvicinando a dove stavo uscendo. Forse, doveva parlare con Corrado o intervistare qualcuno. Non dico niente. A testa bassa cammino all'altro lato.
“Simone” mi volto. “ stai bene?” mi chiede.
“ sto bene. Ciao” le dico.
“ vai di fretta?”
“ si. Non vedo l'ora di tornare a casa dai miei. Oggi ho bisogno della mia famiglia. Buona fortuna” aveva detto che non mi avrebbe parlato più, evidentemente, le serviva per l'articolo almeno non scrive che le sto sulle palle.
“ ok. Ciao” mi dice ancora. Le volto le spalle andando verso Alex che mi aspettava con l'autista. Saremo tornati a casa presto, diciamo che sarei arrivato a Roma per cena.
“ sei bianco ma stai bene?”
“ si. Ho solo un po' di sonno. ”
“ la schiena?”
“ va molto meglio. Stasera prendo un altro antidolorifico vedrai che torno in forma” sorride. Entro in macchina, mi siedo sul sedile chiudendo lo sportello. Fisso fuori dal finestrino, ed Emma esce dallo stesso mio posto con Yuri. Ridono. Sento la gelosia salirmi addosso; un amico come lui non si sarebbe mai messa in mezzo ne ero certo ma dopotutto ciò che avevo visto con Riccardo riappariva nei miei occhi. Erano semplici amici. Quello che non potevamo mai essere io e lei.
Emma era una donna libera adesso, io non ero nessuno per mettermi in mezzo, ero però sicuro che questo ragazzo dal biglietto non era lui. Al cento per cento.

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