Questa mattina mi sono alzata presto per passare in ufficio a prendere le domande da fare a quel giocatore di basket. So dal manager che non vuole incontrarmi prima della partita, ma io non posso aspettare, quello è il limite della mia «missione». Altrimenti, il mio capo sarà pronto a licenziarmi anche se non dovessi nemmeno riportare metà delle cose che ha chiesto di domandarle.
Le mie colleghe mi guardavano malissimo. Qualcuna mi urlato che era una racchia tanto non avrei compiuto niente.
Dovevo farcela! Io dovevo vincere questa battaglia, mi avrebbero dovuto accettare fino alla fine della mia vita la dentro. Non avrei accettato di non poter stare più nel posto che avevo scelto.
“ciao” ero davanti ad alex al campetto. Mi aveva inviato tutto nel pomeriggio e alle sei sono arrivata qua. Non mi ero fatta ancora vedere perché volevo godermi l'allenamento senza disturbare.
“ tu devi essere Emma, la ragazza dell'intervista?"
“si” rispondo imbarazzata.
“ Simone si sta lavando. Non credevo prenderà bene questa cosa, ma sappi che hai il mio appoggio”
“grazie mille” rispondo di nuovo. Aspettiamo mezz'ora credo, avevo l'ansia,mi mangiavo le pellicine sulle dita per cercare di stemperare.
Eccolo, poi, uscire dallo spogliatoio. Saluta credo un amico o non saprei e ci raggiunge.
“ Alex dobbiamo andare !” mi ignora.
“ in realtà tu dovresti fare una cosa adesso. Andiamo in hotel”
“ in hotel? Oggi dobbiamo andare a casa dai miei. Domani sto con loro”
“ Simone devi fare l'intervista, poi, ti porto a casa. Non ci metteremo molto. Vero Emma?”
“ vero. Sono solo poche domande”
“ aspetta! Tu hai fatto venire qui la tizia che voleva intervistarmi per potermi convincere?”
“ no io ho già deciso! Senza provare nemmeno”
“ ma cosa vuoi decidere? Sei il manager è finito lì. Le interviste le devo fare io, non tu, ma possibile che non ascolti mai?”
“ io ti ho ascoltato. Ma la ragazza ha bisogno di questa intervista”
“ a me non interessa. ” va verso la macchina. Sono immobile!
“ So che non ti importa niente! Forse essendo famoso ti comporti cosi, e hai anche le tue ragioni non lo metto in dubbio. Ma se io non ti faccio questa benedetta intervista non posso più continuare a lavorare. Ho tempo fino a mezzanotte di oggi. Poi dovrò scrivere l'articolo e portarlo al mio capo”
“ pensi di impietosirmi? Guarda che a me di te non mi importa. Anche se tu vieni licenziata, la tua intervista può pure restare dove sta, io non leggerò mai quella robaccia. Pensa che non leggo nemmeno quelle sportive che mi fanno!”
“ non puoi pensare per una volta al fatto che siamo tutti esseri umani? Tu hai il tuo lavoro fantastico, è non lo metto in dubbio, ma ognuno di noi ne ha uno in cui crede. Io ho bisogno di avere quelle righe della tua intervista per poter essere ancora qualcuno nel mondo del giornalismo. ” mi guarda senza dire niente. Si sposta verso la macchina apre lo sportello.
“ scriva quello che vuole. Inventi le risposte alle domande. Non se ne accorgerà nessuno. ” dice all'improvviso entrando in macchina. Guardo Alex che scuote la testa.
“scusalo davvero. ”
“ non posso! Non posso scusare un coglione del genere. Non posso pensare che perderò il lavoro a causa sua. Non posso minimamente credere che un giocatore così bravo e così degno di nota poi in realtà sia soltanto un uomo a metà. ” mi sistemo il giubbotto e corro via. Consapevole di aver perso tutto, di averla data vinta alle tizie, che non avrò più il lavoro che sognavo solamente per questa minima intervista. Non posso inventarmi nulla, se ne accorgerebbe perché conosce ogni cosa di lui. Respiro. Entro in macchina, batto le mani sul volante e inizio a piangere.Che schifo!
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Sento che ci sei all'improvviso ❤️🏀🗞️
FanfictionEmma, giornalista alle prime esperienze deve intervistare il giocatore di basket più famoso a Roma: Simone baldasseroni. Raccogliere più informazioni possibili, ma è in esperta non sa come muoversi. Simone non sarà disponibile fin dal primo momento...