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Ci troviamo abbracciati nel letto dopo aver fatto l'amore. Non ho avuto il coraggio di rispondere a quel «Ti amo », mi sono vergognata di non riuscire a dirgli quelle parole. Mi accarezza una guancia con i polpastrelli.
“ puoi dirmi che ti passa per la testa? È da un po' che non parli?” mi domanda senza fermarsi.
“ niente. ” rispondo.
“ ormai ti conosco. Non puoi dirmi niente. Su. Dimmi”
“ mi dispiace non averti risposto prima. Ho sentito quelle due parole arrivarmi dritte al cuore. Vedevo nei tuoi occhi verità.”
“ non te le ho dette per ricevere qualcosa in cambio. Quando ti sentirai pronta sono sicuro che usciranno anche a te. ”
“ come fai?” domandò io adesso. Lui era qui con me, nonostante io non fossi stata in grado di ricambiare un ti amo. Era qui che mi accarezzava e mi amava.
“ a fare cosa?”
“ a stare qui. Non sei ancora scappato. Eppure io non ti ho detto quelle parole”
“Emma non ho bisogno di sentirmele dire perché basta che guardo i tuoi occhi. So che anche tu sei innamorata, dai tuoi gesti, dal tuo scherzare, dal modo in cui mi guardi. Quando sarà pronta usciranno”
“ grazie. Nessuno è mai riuscito a capirmi così infondo ”
“ non credo ci voglia l'America per capirti. Chi non lo ha fatto è semplicemente perché non ne aveva intenzione di farlo. Non hanno molto probabilmente nemmeno provato a conoscerti. Non sto dicendo che so tanto di te, perché sono sicuro che ci sia ancora un mondo da scoprire della tua vita, ma credo di conoscere un piccolo pezzo di te che mi permette di capirti. ”
“ come hai fatto a capire di amarmi? ” sorride mi bacia.
“ quando non ci sei mi manchi. Quando ti vedo mi batte forte il cuore. Quando ti guardo negli occhi mi perdo. Questo mi ha fatto capire di essere innamorato di te. ”
“ stiamo diventando sdolcinati biondino!”
“ solo per te signorina!” sorrido e lo abbracciò. Mi stringo un po' a lui e mi lasciò cullare dalle sue colle addormentandomi al suo fianco.

.....

Il giorno dopo

I rumori provenienti dal piano di sotto mi svegliano. Mi muovo leggermente per poi aprire gli occhi, tiro su il lenzuolo con il piumone avvolgendolo completamente sul mio corpo. Mi rendo conto di essere ancora nuda. Sento le guance avvampare. Mi alzo recuperando le mutande da per terra e prendo un suo maglione in prestito. Il profumo entra nelle mie narici è persino caldo. Scendo giù scalza raggiungendolo in cucina, dove stava preparando la colazione.
“ buongiorno” dico.
“ ehi, buongiorno, pensavo di riuscire a portarti la colazione a letto. ”
“ con tutto quel rumore di padelle mi hai svegliato. Comunque non ti preoccupare l'importante che tu ci abbia pensato” mi sorride. È bellissimo. Anche di prima mattina.
“ scusa. Non volevo fare casino. Solo che la padella delle crepe si è incastrata nel carrello e il cassetto non camminava” ridacchiò immaginandolo mentre cercava di non fare rumore ma con scarsi risultati.
“Simo non ti preoccupare davvero. Quindi che hai preparato?”
“latte, se non ti va succo all'arancia, poi c'è il panckeis con sopra il cioccolato e infine un bacio” mi dice sorridendo. Mi avvicino subito per prendermi questo bacio.
“ grazie. ” gli dico mentre mi siedo a tavola.
“ per questo è altro”
“ si ma siediti anche tu a fare colazione con me. Non farmi mangiare tutto questo a me”
“ no amore. Io mangio dopo non sono abituato prima dell'allenamento altrimenti vomito, mangio solo tre biscotti. Se li vuoi ho i pan di stelle i miei preferiti” gli sorrido di nuovo. Era così buffo quando cercava di fare rendere le cose completamente perfette. Mi siedo è tiro anche lui per un braccio facendolo sedere accanto a me.
“ mangia questi tre biscotti seduto. Io nel frattempo mi faccio la mia colazione. ” le sue labbra si appoggiano sul naso facendomi imbarazzare un po'. Dovevo abituarmi a questi piccoli gesti da parte sua.
“ ti posso accompagnare a lavoro prima di andare da Alex al campo?” mi domanda con lo sguardo basso.
“ si. Certo” lo alza come gli rispondo.
“ sicura? ” annuisco.
“ non ho niente da nascondere. Lo hai detto anche tu a Helen che ai sentimenti non si comanda quindi: anche se dovesse vederci non mi importa. ” mi abbraccia di colpo quasi con il rischio che mi cada il succo su tutto il tavolo. Rido per il suo entusiasmo.
“ comunque questo maglione ti sta proprio bene. Sei una gran figa!”
“ grazie amore. Me lo rubo pure!” gli dico prendendo un biscotto dalle sue mani è scappando su.
“ladra” rido forte.
“I love you" urlo. Poteva essere preso come un ti voglio bene e anche un ti amo. Per me voleva dire tanto anche troppo.

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