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Mi sono addormentata tra le braccia di Simone. Era scesa la febbre finalmente ma mi scoppiava comunque la testa. Mi muovo un po' per sistemarmi meglio.
“ ehi ” la sua voce dolce risuona nelle mie orecchie.
“ scusa. Mi sono proprio addormentata come un baccalà”
“ è normale. Come ti senti adesso?”
“ bene, cioè meglio, solo che sento la testa come se fosse pronta ad esplodere. ”
“ la febbre è scesa non sei più calda comunque. ” mi dice. Mi tiro un po' su per lasciargli un bacio sulla guancia. “ siamo amici ora che mi bacia solo li ” non ci eravamo ancora baciati da quando era arrivato. Mi sarebbe dispiaciuto passargli la febbre.
“ non lo saremo mai io e te amici.. se mai complici" ridacchio.
“ allora perché ti ostini a non baciarmi scusa?”
“ perché se ti baciassi, ti contagerei. Quindi evito" prende il viso con la  mano buona e mi accarezza le labbra sono sollevata altrimenti non potrebbe.
“ non me ne frega niente!” dice per poi incollare le sue labbra alle mie e baciarmi come da tempo non faceva. Ci stacchiamo a corto di fiato. Passa davanti ai miei occhi una scatola di cioccolatini.
“ amoreee” gli dico. “ che carino che sei!”
“ mi devo anche far perdonare”
“ ma io ti ho già perdonato. Sei qui sul mio letto e mi abbracci. ”
“ si ma.." scuoto la testa. Ero stata fredda nei suoi confronti è vero, ma lo fatto solo per me stessa, perché non potevo stare male ancora.
“ è passato va bene”
“ come mai non sei partita? Ti sei persa la partita è la possibilità di farti conoscere oltre il mio gioco” mi domanda.
“ non ero nelle condizioni per farlo. Uno avevo già chiesto a Helen che non mi sentivo pronta per affrontare tutte quelle domande dei giornalisti, nonostante, io abbia già fatto qualche passo verso di loro. Due mi salita la febbre e non sarei partita comunque. Simone guarda che non sei l'unico ad aver paura.
Ho iniziato questa relazione con tanti punti di domanda, c'ho messo un sacco a fidarmi di te, e a far in modo che tante cose come quelle del tuo mondo mi condizionassero. Voglio solamente andare con estrema cautela.
Lo so quale il tuo modo, e so che non è diverso dal mio. Ma io sono abituata a fare le domande e non a riceverle. ” rispondo alla domanda che si era posto. All'inizio di questa storia io avevo tanti dubbi. Lui mi aveva persino nascosto determinate cose che la mia fiducia era andata scemando.
Se ci sto insieme è perché sono pronta a tutto ma ho bisogno anche del mio tempo.
“ voglio che tu sappia che quello che successo quel giorno è un po' colpa mia. Se non avessi risposto alle provocazioni che lui mi faceva io non starei con una spalla rotta. È che sono estremamente geloso di te. Ho paura che un giorno posso svegliarmi e.." mi avvicino di più a lui bloccando il suo flusso di parole con un bacio a stampo.
“ non ti dovrai mai svegliare senza di me capito? A me importi tu e come mi fai stare bene. Il resto non conta per niente. Non sono lei. È tu non sei lui. ” affermò convinta. “ tu non sei Julio. Tu mi fai morire ogni volta che mi guardi. Tu mi rendi le giornate intense e speciali. Tu ci sei in ogni momento della mia giornata. Tu ti prendi cura di me. Tu mi fai arrabbiare ma so che poi ci sarà sempre un modo per fare la pace. Tu non mi usi. Tu non giochi con i miei sentimenti. Tu sei un uomo, lui no. Tu sei perfetto così Simo. Il mio passato per quanto io sia stata male sono riuscita a metterlo in una scatola lontano da tutto. Ci sei tu nella mia vita adesso. È ti amo tanto” gli dico cercando di fargli capire realmente cosa sento perché non parlo molto di questo.
“ io non voglio essere gli altri. Io voglio essere me stesso. ”
“ è sei sempre te con me. ” sorride. “ stasera ti va di conoscere gli uomini della mia vita? Mamma ormai ti conosce” sbarra gli occhi mi stringe la mano.
“ sei sicura?” annuisco. “ va bene” risponde. Mi appoggio di nuovo al suo petto. Sono fortunata ad averti. Ne sono convinta.

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