56.

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Sto aspettando Emma che arrivi a casa, ho preparato la cena io stasera, volevo stupirla. Una carbonara e carne al forno con le patate. Sono parecchio agitato.
Proprio in quell'istante suona il campanello. Appoggio la presina, chiedo «chi è? » e apro subito. Spingo giù la maniglia e apro anche il portone di casa. Le sorrido non appena la vedo.
“ che buon profumo”
“ carne con patate spero ti piacciano”
“ certo che mi piace. Io mangio tutto biondino non ti credere"
“ si vede!" La prendo in giro.
“ vorresti dire che sono grassa?” mette le mani sui fianchi mollando la borsa in terra.
“ un po'"
“sei uno stronzo!”
“ pure” annuisce. “ sto scherzando scemina! Stai benissimo. Anche se mangi qualcosa in più non si nota. ”
“ ti sei salvato in calcio d'angolo” ridacchia. La prendo per i fianchi avvolgendola con le mie braccia.
“ stai bene?”
“ si. Perché me lo chiedi?”
“ ti vedo un po' così. ”
“ no sto bene. Sono solo un po' stanca”
“ non hai dormito bene con me stanotte? Mi sono mosso troppo?” mi accarezza una guancia.
“ no, ma che dici! Sono stata fin troppo bene con te. Ho dormito! Solo che quando tendo ad avere delle giornate piene come quella di oggi mi stanco subito. ”
“ quindi non è colpa mia?" Domandò ancora.
“ ma no Simo! Stai tranquillo. Anzi che c'è per primo?”
“ pasta alla carbonara come la faccio io nessuno mai!”
“ sei un ottimo chef?” annuisco.
“mi piace cucinare. Comunque sono passato a casa prima: ti saluta mia sorella anche se non ti conosce realmente dice che si è già affezionata a te”
“ quindi è vero che gli hai parlato di me?” faccio di sì con la testa “ ancora non sanno nulla i miei ma non è perché non voglio, è che mi sembrava presto e poi ciò che è successo mi ha portato a tenermi distante dal dirglielo. Ora che so che tra noi c'è veramente qualcosa parlerò ad entrambi” mi bacia a stampo.
“ a casa sanno tutti di te. Mio padre è geloso. Mia madre mi spinge a stare con te e mio fratello.. non lo so cosa pensa ma credo abbia capito. ”
“ hai un fratello?”
“si più piccolo” ci stacchiamo è andiamo verso la cucina, verso un po' di vino nei nostri bicchieri e controllo la cena che non si bruci.
“ domani non ci vediamo?”
“ lavoro fino alle 19.. dopo ore li credo ci sia bisogno di andare a farmi una doccia. Poi non lo so. Se tu hai voglia di vedermi possiamo stare insieme anche dopo cena. ”
“ certo che mi va” le bacio una guancia tenendo premuto più del dovuto le mie labbra.
“ sei stato un grande oggi. Quel canestro ti ha fatto sudare ma lo hai centrato”
“ grazie. Pensavo non entrasse in realtà. Sarei stato un po' scoraggiato se fosse successo. Perché avrei pensato di essere in crisi. Avevo un po' di paura oggi a giocare, ma dopo aver pensato di averti lì a due passi da me ho dato il meglio”
“ ho visto che eri teso. Pur di non tirare tu lo passavi ai tuoi compagni, l'importante è che avete vinto” sorrido. Averla qui mi dava una carica enorme.
Appena pronto tutto quanto ci mettiamo a tavola, tra una chiacchierata e un bacio, mangiamo tutto ciò che ho cucinato. Emma mi riempie di complimenti.
Mi aiuta persino a sistemare i piatti che abbiamo usato dentro la lavastoviglie. Mentre andiamo in salone, le mie braccia la avvolgono da dietro baciandole il collo.
“Sei pericoloso!" Esclama spostando però la testa dall'altro lato per facilitarmi meglio il lavoro.
“ non che a te dispiaccia” dico tra un bacio e un altro.
“ mai detto il contrario!” risponde seria. La faccio voltare velocemente, attacco le mie labbra alle sue, un bacio coinvolgente che mi fa sentire tutta la voglia che ho di lei.
Emma con la schiena tocca il muro che ho vicino al divano, mi accarezza la nuca mentre continuiamo a fare danzare le nostre lingue.
“mhm..” dico staccandomi “ se andiamo avanti così non so se riesco a fermarmi Emma!” le dico mentre due secondi dopo ho le mani sotto il suo maglione e le labbra attaccate al suo collo scendendo verso lo scollo.
“ non ti ho detto di fermarti infatti!” confessa facendo incrociare i nostri occhi. Non so se era il vino che avevamo bevuto a tavola che la faceva parlare ma io stavo impazzendo dal volerla.

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La prendo in braccio portandola verso la mia stanza da letto, dove da due giorni ormai era anche la nostra stanza, le faccio appoggiare la schiena sul materasso mentre resto sopra di lei. Ci baciamo con più passione. Inizio a levarle il maglioncino, sotto tiene una canottiera ricamata di pizzo sopra il seno, le mie labbra si staccano da lei e mi attacco alla sua pelle. Bacio ogni centimetro. Sa di buono. Di fragola. Sposto il laccetto del reggiseno e della canottiera per farla scivolare lungo il braccio. Bacio la sua spalla sostituendo ogni tanto anche la lingua, scendo e poi passo all'altra spalla faccio la stessa cosa. Mi libera della mia maglietta e anche dei pantaloni della tuta. Sono in mutande. Lei è ancora troppo vestita. Sgancio i suoi jeans, levandoglieli e lanciandoli non so dove della stanza. Torno a baciarla visto che mi ero accorto che era un po' in imbarazzo.
“Emma”
“ mhm!” non mi guarda.
“ se non te la senti.. mi fermo qui!” le dico sincero. Scuote la testa.
“ non voglio che ti fermi. Non sono più abituata a questi sguardi alla delicatezza che sta avendo per me. " Confessa a cuore aperto un po' rossa in viso.
“ehi.. andrà bene ok! ”
“ tu continua.. sto bene" sorrido. Riprendo a baciare la sua pelle levando la canottiera e successivamente il reggiseno. Guardo ammirato i suoi seni che poi bacio e lecco. Tiro su leggermente un suo capezzolo. La sento sospirare. La mia mano destra si infila dentro le sue mutande, che era bagnate, gioco un po' con il dito. Muovo il clitoride in modo che passa avere più sensazione possibili.
“Simooo” urla. Levo la mutanda e con la bocca scendo per leccarla, con un dito faccio dentro e fuori. Mi levo i boxer è la guardo. Vedo che allunga un po' la mano per giocare un po con la mia intimità. Sono inginocchiato sul letto con lei seduta. Muove su e giù il mio amico. Le sussurro che la voglio. Metto il preservativo lungo la mia lunghezza ed entro in un colpo solo dentro di lei.
“ diooo! Spingi spingi” mi dice urlando dal piacere.
“ Madonna! Sei bagnata fradicia! Dio!! Siiii!” urlo in preda dal piacere anche io. Spingo sempre più velocemente, lei si aggrappa alle lenzuola mi abbasso per baciarla.
Altri colpi e arriviamo al piacere estremo.
Ti amo” le dico all'orecchio dopo averla bracciata.

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