È quasi ora di cena, io sono sotto casa di Emma, non so se è rientrata. Se ha ricevuto il mio mazzo di fiori oggi. Appoggio la schiena sulla macchina è aspetto che magari ci sia un segnale. Un ora dopo: vedo la macchina di Emma parcheggiarsi dietro la mia. Scende con il mazzo in mano, tira anche fuori la borsa che mette sulla spalla. Chiude lo sportello, viene verso di me, mi manca l'aria. Non appena alza lo sguardo si blocca.
“Emma”
“ che ci fai qui?”
“ ti volevo vedere!”
“ io no." Respira cercando poi le chiavi di casa sicuramente.
“ pensavo che non avessi ricevuto il mazzo di fiori”
“ me lo ha consegnato Julia stamattina. Ma farà la fine degli altri ovvero nel cestino. Simone te lo avevo chiesto: stavi facendo la cosa giusta ovvero ignorarmi.”
“ tu non hai capito nulla allora”
“ sinceramente penso che l'unico a non aver capito sei tu. Non devi stare qua. Non cercare qualcosa che non esiste. Io e te non possiamo stare insieme. Anzi ti dico che venerdì io non ci sarò negli allenamenti, ci sarà Greta per tre giorni di fila. Sto bene così. ” risponde. Si volta dandomi le spalle. Gira la chiave nel portone.
“ io non sto bene "
“ non credo siano affari miei. Risolvi questo grande problema che tieni, ciao” sta per entrare quando blocco l'entrata.
“ vuoi smettere di scappare? Di comportarti come una bambina di cinque anni. ?” le chiedo. “ se sono qui è perché dopo questi giorni io non riesco ad andare avanti. Per me esisti. Sei nella mia testa”
“ mi dispiace, ma con me non funziona così. Quando qualcosa di rompe è rotto fine”
“Emma"
“ Emma niente, Simone. Io voglio stare serena. Tu non mi fai stare così. Ho pianto in questi giorni, grazie a Julia che mi sono rialzata, stavolta sono io che mi sono sentita tradita. ”
“ non è colpa mia!” esclamo.
“ invece si. ” risponde dura.
“ darmi delle colpe non mie non risolverai niente. ”
“ sei tu che sei venuto sotto casa mia, non mi pare che io ti abbia cercato per qualche motivo. ”
“ sono venuto per parlarti. Volevo anche vederti”
“ continui a dire queste cose quando non me ne frega un cazzo! Io non voglio un uomo che mi mente che pensa solo a se stesso. Non voglio uomo che rigira le cose a favore suo. ”
“ io non voglio rigirare niente. Emma avevo chiesto a Helen di viverti perché era ciò che volevo fare. ” la guardo dritto negli occhi “se non avessi minimamente domandato questa cosa... Tu non saresti stata libera. Invece lo sei cazzo! Sei libera di vivere chi vuoi. Anche pinco pallino. Le emozioni non si comandano. ”
“ hai detto bene le emozioni non si comandano. Io con te sono stata sincera vera e leale. Tu no. L'unica che ha provato delle emozioni sono stata io non tu”
“ sei fuori strada!” stavolta ero veramente snervato. Non poteva dire una cosa del genere.
“ perché? È la verità alla fine! Hai giocato un po' poi... ”
“ poi un cazzo. Io non ho giocato con te perché altrimenti ti saresti accorta di come ti guardo. Mia sorella mi da del sottone. Filippo non sa più che parte prendere per difenderti e per dirmi che devo dirtelo”
“ cosa dovresti dirmi scusa? Nascondi dell'altro?” respiro. Dovrei non dovrei. Forse non servirà a niente. Mi siedo sul gradino che c'era per salire a casa sua. Sto zitto per qualche secondo. La vedo battere il piede nervosamente. “Simone sono stanca! Se non hai niente da dirmi puoi andare a casa. ”
“ io mi sto innamorando di te” l'ho detto. Ecco. Ho tirato fuori un peso enorme dentro il cuore. Mi sto innamorando o forse lo ero già. Lei era il mio colpo di fulmine mai avrei pensato che così in fretta potessi sentire una persona dentro.
Il silenzio è caduto intorno a noi. Mi sento di troppo e imbarazzo. Mi alzo. La guardo e vado via. Non era lo stesso. Avevo sbagliato di nuovo. Con lei tutto era sbagliato. Mi metto in macchina è torno a casa.
Distrutto letteralmente.
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Sento che ci sei all'improvviso ❤️🏀🗞️
FanfictionEmma, giornalista alle prime esperienze deve intervistare il giocatore di basket più famoso a Roma: Simone baldasseroni. Raccogliere più informazioni possibili, ma è in esperta non sa come muoversi. Simone non sarà disponibile fin dal primo momento...