Capitolo 117 - I doni inaspettati sono sempre i più grati -

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Nizza, 16 agosto

Giuseppe, avendo ricevuto le ultime corrispondenze del fratello, circa la sua intenzione di volersi unire alla Compagnia delle Indie Orientali, decise di comunicarlo immediatamente alla madre, che restava sempre in attesa di aggiornamenti riguardo le condizioni dei figli.

Era preoccupata per la reclusione di Luciano, temeva per la sua vita, poteva finire davvero male. Conosceva il carattere del terzogenito, era capace di burlarsi dei suoi nemici, provocarli e finire alla forca, come stava per succedere in Corsica. Aveva messo a repentaglio la vita di tutti loro. Era acqua passata, ormai e stavano cercando di ricominciare. I suoi figli speravano ancora nella rivoluzione.

A questo, tuttavia, si era aggiunto il progetto ambizioso del secondogenito. Giuseppe gliene aveva parlato in modo neutrale, evitando di generare inutili allarmismi. Usava termini rassicuranti. Però sapeva che era preoccupato per il futuro di Napoleone. Altrimenti non le avrebbe scritto tanto in fretta, voleva avere un'opinione, un parere o meglio una conferma di come dover rispondere al fratello. Soprattutto perché lei riusciva a convincere Napoleone a modificare i suoi propositi, oppure ad abbandonarli; era una delle poche persone al mondo che ascoltava e, fatto davvero incredibile, temeva, rispettava.

E la madre bocciò categoricamente una simile ipotesi "Già sta sfidando apertamente il ministero, se non addirittura il governo francese, a Parigi, dov'è più vulnerabile" sospirò la donna, camminando in prossimità dello specchio posizionato nella piccola stanza da letto, che era riuscita a rendere simile a quella che aveva ad Ajaccio "Se dovesse muoversi in quella direzione, i politici non si farebbero troppi scrupoli nel fermarlo questa volta" si voltò in direzione della lucida superficie. I suoi quarantaquattro anni iniziavano a mostrarsi sul suo volto, le rughe più pronunciate, specialmente ai lati della bocca e degli occhi.

Anche il corpo risentiva dell'età, delle gravidanze e delle fatiche dovute ai continui spostamenti degli ultimi tempi. Si era appesantita, sembrava leggermente cadente. Eppure la sua bellezza non era del tutto sfiorita, mostrava ancora quel fascino severo, matronico, che aveva incantato un'intera isola. Ma in quel momento storico particolare ciò non aveva importanza, non aveva bisogno di un uomo al suo fianco, c'erano già i suoi figli più grandi a sostenerla e a darle man forte. Nonostante i loro progetti che spesso considerava azzardati.

Infatti rimaneva colpita dalla determinazione che Napoleone mostrava in qualsiasi piano che elaborava "Ma questo desiderio di voler andare in Oriente è pura follia! E sono più che convinta che sarebbe in grado di attuarlo, anche solo per dimostrare la sua irritazione contro il governo..." In fondo suo figlio era sempre stato un ribelle, per quanto riguardava le regole imposte dagli altri. Era disposto ad accettarle se corrispondevano alla sua mentalità, altrimenti non si faceva problemi nel violarle volutamente.

Erano state parecchie le volte in cui, quando era un bambino, le aveva disobbedito, spesso per il solo gusto di farlo. La sua intelligenza spiccata, probabilmente, lo portava a ritenersi superiore alle norme, quasi come se non le riconoscesse. "Per evitare continue risse, se ne stava da solo, a leggere" non lo ricordava in compagnia, se non le volte con il fratello e i suoi amici "Gli studi compiuti e il grado ottenuto hanno sicuramente alimentato questa sua convinzione e gli danno la certezza di poter compiere imprese simili a quella di Tolone".

Letizia era soddisfatta delle abilità dimostrate dal figlio, così come della sua energia traboccante che gli dava la spinta, la forza, la volontà, la carica. Al tempo stesso, però, era spaventata dall'irruenza del figlio: si lanciava a capofitto in ciò che lo attirava, pur sapendo che era guidato dalla mente, valutando sia i vantaggi, sia i rischi. Questo non la rassicurava del tutto e pregava sempre che usasse soprattutto la prudenza, una qualità che pareva non possedere affatto.

L'Uomo Fatale - 1: Identità - [In revisione]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora