20 febbraio 1785
Nonostante l'atmosfera fosse più tranquilla, anche in quell'istituto, però, non mancavano gli aristocratici di turno che gli creavano non pochi fastidi, tra cui un certo Antoine Le Picard De Phélippeaux, di due anni più grande e suo acerrimo rivale - Vi sfiderò alla corsa, Buonaparte, e questa volta avrò la meglio su di voi - sbottò un giorno quell'aristocratico altezzoso, piombando come un fulmine nella biblioteca. Sapeva di trovarlo lì.
- Siete privo di fantasia, De Phélippeaux, non proponete nulla di nuovo - gli riferì atono il corso, alzando solamente gli occhi grigi - Ma accetto comunque la sfida, se questo vi soddisfa - rispose infine dopo un lungo e meditato silenzio. Si alzò in piedi, sollevando la testa, per via della differenza d'altezza, seppur minima, e lo guardò con aria di sfida.
- Sapevo che avreste accettato, è il vostro orgoglio da patriota corso ad impedire di rinunciare alle sfide - ridacchiò divertito il rivale, evitando di tenere troppo a lungo lo sguardo su di lui - Vi aspetto nella cavalerie tra dieci minuti - gli puntò il dito con l'intenzione di intimorirlo un po'.
- Posso seguirvi anche ora! - precisò il corso sicuro e freddo, senza mostrare alcun tentennamento - Non c'è bisogno che vi scaldiate così tanto
- Meglio per entrambi, così accorciate il momento della vostra sconfitta - esclamò convinto il rivale lanciandogli un'occhiataccia.
"Che illuso" pensò quasi ridendo il corso. Ricambiò il suo sguardo, fugace ma intenso, capace di ammutolirlo. Quel ragazzo lo aveva sfidato tantissime volte, ma non era mai riuscito a batterlo, seppur Antoine non fosse né uno sprovveduto, né tantomeno un incapace, tutt'altro, era senza dubbio uno degli studenti migliori. Provava pietà e, soprattutto, leggera invidia verso di lui, per i privilegi di cui godeva a causa dell'elevata condizione sociale da cui proveniva, per la sua popolarità, oltre che per le sue abilità straordinarie.
Pure Antoine ricambiava gli stessi sentimenti, specialmente da quando scoprì le elevate capacità di quel corso squattrinato, all'apparenza insignificante. Infatti non esitava a prenderlo in giro riguardo allo scarso profitto di alcune materie. Riusciva ad essergli alla pari se non addirittura superiore in altri determinati campi, nonostante fosse più giovane e ciò lo rendeva nervoso come non mai. La rivalità era sempre aperta e quando c'era l'occasione di sfidarsi non si tiravano indietro, seppur consapevoli delle conseguenze successive.
Giunsero al luogo indicato da Antoine, Napoleone notò che l'arena di equitazione era completamente vuota, appena sistemata; il suo sguardo, poi, si spostò e piantò verso i loro due cavalli, sellati, uno nero ed uno bianco, di razza araba, una delle razze equine più apprezzate per la resistenza, potenza e velocità.
Napoleone sapeva delle caratteristiche di quel destriero, l'incredibile lealtà nei confronti del padrone con il quale instaurava un forte legame. Tuttavia il suo carattere nevrile e vivace permetteva solo a pochi di poterlo cavalcare e chi meglio di un ribelle corso poteva farlo. Conosceva a fondo tutte le razze di cavallo ed ogni loro caratteristica, dalle origini di razza, pura o ibrida, fino ai trattamenti e attrezzature da utilizzare per renderli sempre sani, puliti, resistenti, per sellarli e curare il loro aspetto al meglio.
- Come mai non avete portato con voi i vostri amichetti? - emise beffardo il corso, sulle labbra sottili si formò un sorrisetto - Avevate paura di mostrarvi ancora una volta un perdente di fronte a loro?
- Questa è una sfida che riguarda soltanto noi due, ecco tutto - si giustificò subitamente Antoine - Siete pronto Buonaparte ad assaggiare la polvere del mio splendido esemplare? - domandò, infine, con il suo stesso tono mordace.
- Non vedo l'ora, De Phélippeaux, anche se sarete voi a subire quella sorte! - esclamò Napoleone montando a cavallo con grande sicurezza. Era deciso più che mai ad umiliarlo e toglierselo dai piedi una volta per tutte.
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L'Uomo Fatale - 1: Identità - [In revisione]
Historical FictionNapoleone Bonaparte, un nome che tutti avranno letto almeno una volta sui libri di scuola. C'è chi l'ha adorato, chi odiato, chi umiliato e chi glorificato. Ma siamo sicuri di conoscerlo veramente? Come si sa la storia è scritta dai vincitori e lui...