Capitolo 136 - Rivincita -

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Carcare, 14 aprile

- Il comandante sta arrivando! - esordì una sentinella al povero Muiron, che era stato posto su di un lettino, mentre questi era quasi in preda a deliri e ripeteva in continuazione che i suoi amici erano prossimi alla morte e che doveva vedere i loro corpi.

Poco dopo si presentò Napoleone in persona, che in quella giornata non era rimasto fermo un secondo, per via della battaglia che si era combattuta, in modo feroce e quasi senza un attimo di respiro. Infatti Bonaparte aveva controllato ogni settore e squadrone e si era tenuto aggiornato circa l'attacco vincente, guidato da Masséna e supportato da Augereau e Laharpe, che vi era stato a mezzogiorno. Seguito poi da altri piccoli successi che avevano portato alla resa degli austro-piemontesi in quelle zone.

Dego e le cittadine circostanti erano in mani francesi e questi poterono riposare un po', prima di dover riprendere nuovamente a combattere nelle giornate successive - Colonnello Muiron - emise Bonaparte non appena entrò e vide l'inquietudine sul suo viso. Si chinò e gli prese la mano - Come state? Mi sembrate pallido e debole, avete mangiato e riposato abbastanza? - nel suo tono di voce c'era una premura inaspettata.

- Comandante... - rispose soltanto, tenendo lo sguardo fisso sugli occhi grigi del giovane Bonaparte, vedendolo solo, pensò subito al peggio e si mise seduto di scatto - Marmont dov'è? È morto, non è così?

- Calmatevi ora Muiron - disse Napoleone con assoluta calma, nonostante fosse preoccupato per lui; gli avevano riferito che da quando aveva fatto quel terribile sogno, era come se fosse caduto in una sorta di delirio e temeva che si sarebbe davvero compiuto. In molti non riconoscevano più quell'audace e spavaldo ufficiale che era sempre stato; Bonaparte pensava che una volta calmato, sarebbe tornato quello di un tempo. Gli diede delle pacche sulla spalla - La battaglia volge al termine in nostro favore e Marmont sta bene, a parte qualche caduta e ferita superficiale - gli riferì sorridendo, sperando di tranquillizzarlo.

Tuttavia Muiron non sembrava credergli - E allora perché non è qui? Non c'è nemmeno Junot! - continuava a ripetere spaventato.

Bonaparte non lo aveva mai visto così, aveva sempre avuto sprezzo del pericolo, invece adesso pareva un bambino spaventato. Ciò lo fece riflettere su ciò che la guerra poteva causare in alcuni individui molto sensibili, come Muiron, per l'appunto. Comprese la grande portata che tali battaglie avevano sulla loro mente, era la prima volta che le constatava di persona; la forza del comandante stava nel riuscire a non perdere quasi mai il controllo, ma per il momento nulla di tanto grave era successo per fargli perdere le staffe. E se fosse avvenuto anche a lui quel tipo di crollo? - Quando finirà la battaglia lo farò chiamare, anche perché stiamo vincendo e... - si fermò, era meglio non dire tra i feriti c'era Junot, altrimenti avrebbe soltanto peggiorato la situazione.

Uscì per controllare l'esito della battaglia e la portata delle perdite, ma poco dopo rientrò per informarlo: le forze nemiche, indebolite dalle continue e ripetute sconfitte, erano completamente separate. Napoleone poteva dedicarsi ad entrambi gli eserciti come voleva lui, un risultato che nessuno poteva aspettarsi qualche giorno prima - Siamo ad un passo dalla vittoria decisiva, Muiron! - lo rincuorò di nuovo - E Marmont è vivo, tra poco arriverà qui per venirvi a trovare, me lo ha riferito lui stesso!

- Se non lo vedo non riesco a crederci comandante - rispose ancora Muiron, insistendo, quasi furente. Conosceva l'abitudine del comandante di falsificare le notizie per ottenere dei vantaggi personali o per rasserenare qualcuno. Quindi poteva essere stata anche questa l'occasione per farlo.

- Siete diventato come San Tommaso eh! - replicò il comandante, stupito della sua diffidenza ed incredulità. A questo punto pregava quasi che Marmont giungesse lì, soltanto in quel modo Muiron si sarebbe calmato e in poco tempo sarebbe tornato a combattere, fiero e valoroso come di natura.

L'Uomo Fatale - 1: Identità - [In revisione]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora