Capitolo 157 - Il coraggio è come l'amore: si nutre di speranza -

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Milano, 13 luglio

Il palazzo Serbelloni, dopo un breve periodo di relativa calma, era tornato ad essere in fermento, soprattutto da quando la moglie del comandante Bonaparte era giunta nella città lombarda, tre giorni prima. Alla carovana, partita da Parigi, si era aggiunto il cittadino Serbelloni, ansioso di poter ritornare nella sua dimora, ma anche di incontrare nuovamente quel giovanissimo generale di origine corsa; inoltre, sapendo quanto fosse grande l'amore che provava per la moglie, voleva che il palazzo fosse il più accogliente possibile, decorato con il preciso intento di accontentare, sia la sobrietà repubblicana dei francesi, sia la traboccante ricercatezza aristocratica dei milanesi, oltre allo stesso Bonaparte.

- Tutto sommato questa città non mi sembra male, Rose, a parte il caldo soffocante - disse felicemente sorpreso Hippolyte Charles, il quale aveva apprezzato la calorosa accoglienza che avevano ricevuto, non appena erano giunti a Milano - Ci trattano quasi come fossimo principi - accarezzò la stoffa pregiata della poltrona, su cui i due si erano accomodati.

- Lo sai che lo fanno perché sono Madame Bonaparte, mio marito è riuscito a conquistare una città così prestigiosa e non solo militarmente - emise quasi sbuffando Joséphine, sventolava stancamente il ventaglio - Il duca che ci ospita non ha fatto altro che parlarci delle riforme che Bonaparte ha portato qui a Milano, ne sta già giovando a quanto pare... - La creola non sapeva cosa provare realmente di questa situazione, era contenta dei risultati che il marito stava ottenendo, ma al tempo stesso soffriva nel trovarsi in quel posto, con quella calura insopportabile, non era abituata a viaggiare, le faceva sempre venire una certa nostalgia.

Le ricordava di quando aveva dovuto lasciare la sua isola natale, la Martinica e tutto ciò che amava per seguire il primo marito, adesso le sembrava di fare la medesima cosa, abbandonare una città che ormai era diventata parte di lei, Parigi e le persone con cui si era legata, e seguire ancora una volta un uomo, il suo secondo marito "È possibile che il mio destino sia sempre legato a quello di uomini che non amo?" Si chiedeva osservando il suo giovane amante, avrebbe voluto che fosse lui la persona da seguire, anche in capo al mondo. Lo vezzeggiava sulla guancia rasata da poco e si soffermò sui baffi che sfoggiava orgoglioso, come andava di moda tra gli ussari.

- È una buona cosa, Rose! - esclamò Charles con particolare entusiasmo - Potremo fare affari facilmente, senza doverci inventare qualche stratagemma, ma solamente con i finanziamenti all'esercito di Bonaparte! - ribadì, quel suo sorriso stampato rendeva la sua faccia ancora più comica di quanto non fosse, in realtà - Te lo avevo accennato già durante il viaggio

Era riuscito a convincere facilmente la donna in precedenza, la vedeva annuire come se volesse confermare nuovamente. Josèphine sapeva che le servivano tanti soldi per condurre una vita agiata e di piacere, specialmente in quel momento: era circondata dalla nobiltà locale, che la guardava ammirata e anche un po' invidiosa, come accadeva sempre quando si otteneva una posizione prestigiosa.

Un servo bussò alla porta, interrompendo quel discorso - Cittadini - udivano provenire dall'esterno la voce di un uomo - Perdonate se disturbo, ma il cittadino duca mi ha mandato a chiamarvi, per avvertirvi dell'arrivo del cittadino generale Bonaparte a palazzo - aveva riferito quasi di getto, probabilmente per non dimenticare quanto doveva riferire.

Dopodiché era rimasto in silenzio, attendendo una risposta, i due amanti si guardarono istintivamente e si fecero forza: dovevano, a tutti i costi, evitare che Napoleone venisse a sapere della loro relazione, augurandosi che coloro che avevano dei sospetti, tacessero su questa storia, soprattutto il fratello Giuseppe, che sembrava quasi odiare la donna. Joséphine aveva ormai compreso quanto fosse grande la gelosia assillante del marito, sin dalle prime volte in cui avevano iniziato a frequentarsi e le lettere avevano confermato i segnali, che aveva comunque percepito.

L'Uomo Fatale - 1: Identità - [In revisione]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora