Capitolo 20 - Meglio un aiuto che cento consigli -

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Porto di Marsiglia, 29 settembre

Dopo molti giorni di navigazione Napoleone salpò al porto della città costiera francese, l'aria non era troppo fredda, seppur carica di umidità, e vi aleggiava una leggera nebbiolina. Ringraziò di cuore quegli uomini che lo avevano accompagnato per mare - Da qui in poi posso procedere anche da solo - gli aveva detto, pagandoli.

Prima di inoltrarsi nel cuore cittadino, si ricordò di passare da un fruttivendolo anziano, piuttosto gentile, che si trovava lì a vendere quelle mele che provenivano dalle Alpi, che si ricordò di lui, per via del suo strano accento, rimastogli impresso - Non siete di queste parti! - esclamò nuovamente con fermezza - E nemmeno francese, riconosco l'accento degli oltralpe - aggiunse, mentre fissava quel giovane ufficiale che gli sorrise lievemente.

- Hai ragione, buon uomo, anche se ormai vivo da molto tempo in Francia l'accento non mi abbandona - confermò cordialmente Napoleone. Si sentiva stranamente di buon umore, forse quel periodo di contemplazione del cielo gli aveva fatto bene.

- Ho un sacco di amici e colleghi italiani con i quali scambio le merci qui al porto - specificò il vecchio che, nel frattempo, aiutava il ragazzo nella scelta.

- Tra questi ci sono anche corsi? - chiese curioso Napoleone.

- Non mi risulta, anche perché mi sembrate tutti uguali quando parlate in francese, quella cantilena che usate vi fa riconoscere subito - si giustificò umilmente il vecchio mostrando quei pochi denti che gli erano rimasti.

Napoleone trattenne una risata per non offendere quell'uomo che non voleva assolutamente deriderlo, solamente ci teneva a puntualizzare le particolarità degli italiani, o oltralpe come gli chiamava quel vecchio, considerate bizzarre agli occhi dei francesi. Si procurò una buona scorta di quelle splendide mele, che gli sarebbero certamente servite per il viaggio, e salutò il fruttivendolo augurandosi di rivederlo ancora. Aveva dato un paio di mele al suo cavallo, che aveva nitrito piano, come per approvare la loro bontà - Sei più intenditore di me - ridacchiò.

Ripensò al fatto che lo aveva considerato un italiano, gli era rimasto impresso, in parte ne era fiero, perché confermava che il suo spirito non era completamente nelle mani dei francesi, ma in parte gli doleva perché sapeva che i costumi, le tradizioni, le usanze dei corsi si stavano corrodendo più velocemente di quanto potesse sembrare all'apparenza. A quel punto sperò che l'esilio di Paoli finisse nel più breve tempo possibile, il patriota era l'unica possibilità che i corsi avevano per rimettersi in gioco.

Mentre la mente divagava in quel pensiero , una carrozza dall'aspetto barocco passò ad un pelo da lui travolgendolo quasi, il cavallo si impennò spaventato, Napoleone gli diede delle speronate molto forti e tirò la briglia prontamente per evitare di cadere e per calmarlo. L'aristocratico, che alloggiava nel mezzo, scostò lentamente la tendina ed intravide quel giovane ufficiale che sussurrava qualcosa all'orecchio del destriero, accompagnate da carezze, sul manto bianco e sulla criniera. Non aveva udito nessuno sproloquio da parte sua e, così, compiaciuto di quella remissività, ordinò al cocchiere di proseguire la corsa senza rallentare.

Ovviamente Napoleone bolliva dalla rabbia per la vicenda e per il suo atteggiamento vile, permissivo, nei confronti di quel nobile sfacciato, che aveva fatto riemergere la situazione di impotenza toccata con mano fin dall'infanzia.

Tuttavia non poteva muovere parola contro di lui, perché alla fine ci avrebbe solamente rimesso - Andiamo - borbottò torvo al suo destriero - Perderei tempo e denaro con gente simile - strinse con forza la briglia, il cavallo aveva percepito il nervosismo del padrone e aveva nitrito debolmente. Gli diede un altro colpo di sperone e si avviò, mentre la vita riprendeva tranquillamente "Ma arriverà la mia vendetta e non avrò nessuna pietà, non ho dimenticato il mio compito, né la mia origine" si disse facendo riemergere parte del carattere corso, vendicativo e violento, che pensava di aver sepolto per sempre. Aumentò la velocità e scomparve in lontananza.

L'Uomo Fatale - 1: Identità - [In revisione]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora